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(AGI) – Roma, 27 giu. – Torna Michael Connelly e con lui Harry Bosch, uno degli investigatori piu’ amati dagli appassionati di thriller. In ‘La scatola nera’ (Piemme, 372 pagine, 19 euro) Connelly raconta uno di quei momenti in cui e’ difficile conciliare attivita’ professionale e vita privata. Harry Bosch si trova in uno di questi momenti. Ha una figlia adolescente di cui occuparsi, una ragazzina per cui e’ ormai l’unico punto di riferimento, e ha il lavoro, quello che vive da sempre come una missione, che assorbe quasi totalmente i suoi pensieri. E che si fa sempre piu’ pressante ora che Bosch e’ alle prese con un caso che lo inquieta particolarmente. L’aveva gia’ affrontato vent’anni prima, nel 1992, all’epoca dei disordini scoppiati a Los Angeles dopo il pestaggio di Rodney King da parte della polizia, quando era stato chiamato sulla scena dell’omicidio di una giovane fotografa danese. Poi le indagini erano state assegnate a un altro dipartimento, senza alcun esito. Ed ecco che Harry, passato all’unita’ Casi Irrisolti, viene incaricato di occuparsi proprio di quel delitto. Ma il lavoro di indagine e’ complicato anche dalle continue interferenze del nuovo capo, un impiccione che gli mette i bastoni tra le ruote, non gli autorizza le trasferte e arriva a deferirlo anche alla commissione disciplinare. Bosch, come sempre, va dritto per la sua strada e, intuendo che la morte della giovane non e’ stata causata dalla situazione esplosiva della citta’, ma e’ legata a un intrigo assai piu’ complesso, si inoltra in un labirinto di indizi alla ricerca della “scatola nera”, l’elemento rivelatore che potra’ fornirgli la soluzione del caso. Dovra’ tornare indietro nel tempo, ripercorrere una strada intricata a rischio della sua stessa vita e misurarsi con qualcuno disposto a tutto pur di non perdere un potere acquisito con l’inganno. (AGI) Uba