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(AGI) – Roma, 1 mag. – “Siamo in un cambio d’epoca” dopo “la crisi” che “ha prodotto ferite sociali, ha inciso sul nostro modo di vivere, ha modificato lo sguardo dei cittadini verso le istituzioni, la politica, il domani. Da questo ciclo, ormai quasi decennale, uscira’ un mondo diverso” e “non ho mai avuto dubbi sulla capacita’ dell’Italia di ripartire, e i segni di vitalita’ sono gia’ visibili alla partenza dell’Expo”. Cosi’ il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una lunga intervista al Corriere della Sera coglie l’occasione dall’apertura’ dell’Expo, che fa puntare i riflettori sul nostro Paese, per tratteggiare la sua visione delle nuove sfide ed opportunita’ che attendono l’Italia. “Resto convinto – prosegue il presidente – che il motore della fiducia si alimenti soprattutto con la qualita’, con valori autentici, con la visione del futuro, con la solidarieta’ che interagisce con le dinamiche economiche”, il tutto raccogliendo “la sfida” che “e’ innovare produzione e prodotti in modo da migliorare la vita di tutti, di custodire l’ambiente per i nostri figli, di sviluppare anche sui mercati una competizione sulla qualita’”. In questa chiave determinante per Mattarella e’ “il ruolo decisivo che puo’ svolgere l’Europa” che “puo’ preservare, innovando, il proprio modello sociale solo se avra’ la forza di incidere sui caratteri della globalizzazione, in chiave di ecosostenibilita’ ma anche di distribuzione piu’ equa delle risorse”. Questo e’ un tema caro al presidente che vede nell’Expo un’occasione unica: “E’ inaccettabile che piu’ di due miliardi di persone siano malnutrite, mentre altri due miliardi sono obese o in sovrappeso. E’ inaccettabile che 1,3 miliardi di tonnellate di cibo prodotto vengano sprecati. L’obiettivo di nutrire il mondo intero, con equita’ e con un modello compatibile con la sopravvivenza delle generazioni future, e’ possibile. La politica deve costruire le condizioni per raggiungerlo. E l’Expo puo’ essere l’innesco di un movimento mondiale di opinioni pubbliche e di Stati”. Il capo dello Stato ritiene “cje questo sia anche il modo migliore per esportare pace e democrazia. Chi pensa di farlo con le armi, dovrebbe riflettere sui guasti provocati, comprese le migrazioni epocali che la fame, le guerre, la poverta’ assoluta, l’odio stanno producendo”. Temi di stringente e drammatica attualita’ con le ultime stragi di migranti partiti dal Nord Africa: “Il diritto al cibo e all’acqua rappresenta una nuova frontiera dell’umanita’. In queste settimane, cio’ che sta accadendo nel Mediterraneo e’ spaventoso. Interroga in profondita’ le nostre coscienze e mette a nudo miopia ed egoismi che, purtroppo, sono presenti nella nostra Europa. L’Italia non si sottrarra’ alle sue responsabilita’: colpire trafficanti di uomini, soccorrere chi chiede aiuto, integrare il piu’ possibile la nostra azione con quella dell’Unione e con gli organismi internazionali. Deve pero’ essere chiaro a tutti che solo con politiche di lungo respiro, con una cooperazione che punti a migliorare le condizioni concrete di popolazioni oggi allo stremo, con un diverso modello di sviluppo potremo aggredire i fattori strutturali di queste migrazioni che rischiano di diventare imponenti e ingovernabili. L’Expo puo’ diventare una parola autorevole pronunciata davanti al mondo sul modo piu’ solidale con il quale l’Europa deve confrontarsi, costruttivamente, con l’Africa e con il mondo arabo”. Il presidente non si sottrae ad un’analisi sugli scandali che hanno minacciato di danneggiare l’immagine dell’Expo: “La corruzione e’ un’infezione che puo’ distruggere 11 corpo di una societa’. Dobbiamo tenere alta la vigilanza, perche’ la crisi, le disuguaglianze, la delusione indeboliscono gli anticorpi. Nella fase di costruzione dei padiglioni dell’Expo, la magistratura ha rilevato episodi gravi e avviato indagini che ora attendono il giudizio conclusivo. L’azione inquinante e’ stata contrastata, e le istituzioni hanno stabilito nuove procedure e nuovi controlli”. Ora, prosegue il presidente “mi auguro davvero che, alla fine, potremo guardare all’Expo come un punto di svolta nella gestione dei maggiori eventi nazionali. In ogni caso, l’impegno per la legalita’ deve essere una priorita’ per le amministrazioni pubbliche, a tutti i livelli. In gioco c’e’ la nostra credibilita’, e anche la coesione del Paese. Piu’ legalita’ vuol dire piu’ ricchezza e piu’ opportunita’ per tutti. Se la legalita’ viene invece violata, la vita economica viene indebolita e lo stesso tessuto democratico deperisce”. .