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(AGI) – Dzhezkazgan (Kazakistan), 11 giu. – E’ arrivata come era partita: sorridendo. Samantha Cristoforetti e’ ritornata sulla Terra dopo 199 giorni, 17 ore e 42 minuti trascorsi a fluttuare tra i vari moduli della Stazione Spaziale Internazionale (ISS).

L’astronauta italiana e’ uscita per seconda dal boccaporto della capsula Soyuz TMA-15M che l’ha riportata sulla Terra assieme ai suoi due compagni della missione ‘Futura’, il comandante russo Anton Shkaplerov e lo statunitense Terry Virts. Il viaggio di rientro e’ durato poco piu’ di tre ore e venti minuti. C’e’ voluto qualche secondo in piu’ rispetto agli altri due componenti dell’equipaggio perche’ Samantha lasciasse la navicella: quando e’ stata aiutata a raggiungere il bordo dell’oblo’ aperto, e’ stato evidente che appariva provata, o forse molto emozionata, e i due tecnici che l’hanno aiutata a venir fuori le hanno parlato amorevolmente per qualche secondo. Uno di loro le ha anche dato un bacio sul casco, quasi a rassicurarla, e con delicatezza le ha preso e mosso il braccio sinistro, che sembrava senza forza, portagondoglielo verso il torace. Poi tutto nella normalita’, Samantha e’ stata presa da quattro tecnici e quindi collocata sul una poltrona e da li’ portava qualche metro piu’ in la’, dove con gli altri e’ stata sottoposta ai primi accertamenti medici di routine, a cominciare dalla misurazione della pressione.

‘AstroSamantha’, ingegnere di bordo, e’ arrivata alle 19,43 locali (le 15,43 italiane), quando il sole era ormai prossimo al tramonto nella desolata steppa del Kazakistan nei pressi della citta’ Dzhezkazgan, situata a meta’ tra Karaganda ed il cosmodromo di Bajkonur da dove era partita il 23 novembre scorso. Dopo gli accertamenti medici di prassi direttamente in poltrona e sul prato nei pressi del luogo dell’atterraggio, i tre astronauti sono stati trasportati in elicottero all’aeroporto di Karaganda. E da qui Cristoforetti e Virts partiranno alla volta di Houston dove affronteranno il previsto periodo di riabilitazione dopo i quasi 200 giorni di permanenza in un ambiente privo di forza di gravita’. Samantha, che per oltre sei mesi ha inviato quotidianamente dallo spazio affascinanti immagini della Terra oltre a twittare la consueta ‘buona notte’, e’ ritornata da primatista mondiale al femminile di permanenza in orbita.

Il mancato attracco del cargo Progress M-27M, disintegratosi precipitando nel Pacifico ai primi di maggio, ha causato lo slittamento del rientro previsto per il 14 maggio. In virtu’ del forzato posticipo, la 38enne capitano dell’Aeronautica militare italiana da domenica scorsa e’ entrata nel Guinness dei primati per aver migliorato quello della 49enne americana Sunita Williams che tra dicembre 2006 e giugno 2007 aveva trascorso 195 giorni. All’astronauta della Nasa resta invece il record di ore di attivita’ extraveicolari complessive, 50 ore e 40 minuti in sette “passeggiate”.

E a proposito di tweet, Samantha prima di lasciare la ISS ne ha inviato un ultimo con scritto “So long…and thanks for all the fish!”, ovvero una citazione del quarto libro della Guida galattica per gli autostoppisti, ad opera di Douglas Adams e risalente al 1984, dove i delfini prima di abbandonare la Terra, destinata alla demolizione per far posto a una superstrada spaziale (come diceva il primo libro della serie), lanciano questo ‘arrivederci’ che per i fan di fantascienza e’ quasi un modo simpatico per congedarsi. Samantha e’ stata la settima astronauta italiana ad andare nello spazio e la quinta a mettere piede sulla Iss. Questa opportunita’ di volo e’ stata assegnata all’Asi dalla Nasa grazie ad un accordo bilaterale diretto Nasa/Asi, in base al quale l’agenzia spaziale italiana, a fronte della fornitura a Nasa di tre moduli pressurizzati abitativi (MPLM – Multi Purpose Pressurized Module) e del PMM (Permanent Multi-purpose Module) per la Stazione Spaziale Internazionale, ha accesso a parte delle risorse della Iss per effettuare esperimenti in microgravita’ e a opportunita’ di volo di astronauti italiani, sia di breve che di lunga durata.

Quella della Cristoforetti e’ stata una missione importante sotto diversi aspetti, in particolare quello medico sul comportamento del cuore in determinate situazioni ma anche quello dei fluidi del corpo. Ha studiato gli effetti della microgravita’ sull’uomo che serviranno per successivi studi al fine di pianificare missioni spaziali di lunga durata. Per la prima volta sono state portate nello spazio una stampante 3D ed il caffe’ che Samantha ha preparato ai colleghi astronauti con la ISSpresso.

Nel corso della missione Samantha ha dialogato con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il 30 marzo in collegamento dalla sede dell’Esa a Parigi; con il premier Matteo Renzi da Palazzo Chigi, il 7 aprile; con il ministro dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca Stefania Giannini e circa 300 studenti presenti alla sede dell’Asi, il 22 aprile. Il 14 gennaio c’era stato qualche attimo di paura per l’allarme, ipotizzato per perdita di ammoniaca, scattato a bordo della Iss.

Oltre alla curiosita’ ora di conoscere quando e dove si terra’ il post flight tour, dove quasi sicuro e’ il fatto che la Cristoforetti sara’ in Trentino, sua terra d’origine, cresce l’attesa su quale dei quattro astronauti italiani ancora in attivita’ (Paolo Nespoli, Roberto Vittori, Luca Parmitano ed ovviamente la stessa Samantha) partiranno per lo spazio nei prossimi anni. Nessuna conferma, ma il piu’ papabile pare essere il siciliano Parmitano che dovrebbe partire il 30 maggio 2017 a bordo della navicella Soyuz MS-05 per l’Expedition 52 assieme al 41enne americano Jack Fischer e al comandante, che sara’ quasi sicuramente nuovamente un russo. Per il 38enne maggiore dell’Aeronautica militare italiana originario di Paterno’ si tratterebbe della seconda missione spaziale, ad esattamente tre anni dalla prima datata 28 maggio 2013 – 11 novembre 2011. Nel corso dei 166 giorni di permanenza in orbita, Parmitano era stato il primo – tra i precedenti cinque astronauti italiani della storia – ad effettuare attivita’ extraveicolari. (AGI)