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(AGI) – Roma, 8 giu. – L’ipotesi che si possa commissariare il Comune di Roma per questioni legate a Mafia Capitale e’ “complicata”. Lo ha detto Raffaele Cantone, presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, ospite questa sera del programma ‘Otto e mezzo’ su La7. “Conosco bene la normativa sullo scioglimento dei Consigli comunali e posso dire che dal punto di vista giuridico non bastano i reati – ha spiegato il magistrato -, bisogna dimostrare anche che le infiltrazioni abbiano inquinato la macchina amministrativa, che a Roma e’ enorme. Penso che il Prefetto di Roma abbia quindi un compito difficile”. “

Poco meno di un’ora fa ho notificato l’apertura del procedimento per l’iter di commissariamento dell’appalto da 100 milioni alle cooperative coinvolte in Mafia Capitale per la gestione di alcuni servizi al Cara di Mineo“. Lo ha riferito il presidente dell’Autorita’ nazionale anticorruzione, Raffaele Cantone.“L’appalto del Cara di Mineo ci e’ parso, anche prima dell’inchiesta e di leggere le intercettazioni, che non fosse regolare”, ha detto inoltre Cantone.

“Mafia Capitale? Rispetto la Cassazione che ritiene legittimo e configurabile il reato di associazione mafiosa nel caso dell’inchiesta di Roma. C’e’ da dire che da tempo le mafie usano la corruzione come strumento di pressione piuttosto che l’intimidazione”, ha aggiunto il presidente dell’Authority anticorruzione. (AGI)