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(AGI) – Roma, 4 mag. – “Impegno mantenuto”. Esulta Matteo Renzi un minuto dopo il via libera definitivo dell’Italicum. Non nasconde la soddisfazione Maria Elena Boschi: “Missione compiuta”.

Renzi, orgoglioso Pd scrive storia. Ora nodo Senato

La riforma elettorale e’ legge: con 334 si’ e 61 voti contrari, a scrutinio segreto richiesto da Forza Italia e Lega, l’Aula di Montecitorio approva il nuovo sistema di voto, che introduce i capilista bloccati (100 in tutto), le preferenze, il ballottaggio qualora nessuna lista o partito ottenga il 40% dei voti, il premio di maggioranza non piu’ alla coalizione ma al partito.

Boschi, 61 no dato politico, ma importante non  mollare

 

 

Italicum: ecco come funziona la nuova legge

La maggioranza regge l’onda d’urto, nemmeno il voto segreto mette in difficolta’ la tenuta del governo. Ma l’ultimo miglio del cammino dell’Italicum non e’ stato certo in discesa. Il Pd si pacca, almeno 40 – se non 45 – ‘dissidenti’ interni votano contro (da Bersani a Letta, da Cuperlo a Bindi e Fassina), mugugni anche in Scelta civica e Area popolare. E le opposizioni che abbandonano l’Aula e scelgono l’Aventino, non prima di aver chiesto lo scrutinio segreto, nell’ultimo tentativo di mettere in atto un blitz, magari con l’aiuto della minoranza dem. Che, pero’, seppur guadagnando qualche voto, non riesce a ‘sfondare’.

Tensioni si registrano anche dentro Forza Italia, gruppo in prima fila a guidare la pattuglia degli aventiniani. Sin dalla mattina, infatti, il capogruppo Brunetta annuncia che gli azzurri non parteciperanno al voto.

Le altre forze di minoranza riflettono, valutano tutte le alternative, con i grillini favorevoli a restare nell’emiciclo se il voto fosse stato palese. Il malumore interno ai forzisti si fa sentire subito: abbandonare l’aula e’ una scelta sbagliata e controproducente, accusano ‘verdiniani’ e ‘fittiani’. Tanto che durante la discussione sugli ordini del giorno, che hanno preceduto l’ok finale alla riforma, in circa una ventina di deputati di FI disattendono le direttive del gruppo e restano in Aula. Brunetta minimizza. Alla fine, pero’, diversi gli azzurri presenti al momento del voto finale: tra questi, Francesco Paolo Sisto, in qualita’ di presidente della commissione Affari costituzionali – quindi ‘giustificato’ – e Francesco Saverio Romano, fittiano della prima ora che annuncia pubblicamente il suo voto contrario all’Italicum.

Sin dalla mattina Renzi ostenta tranquillita’: la nuova legge “portera’ chiarezza e stabilita’”, dice il premier, convinto che con l‘Italicum “le cose cambieranno davvero”.

Dopo l’ok finale, su twitter, il presidente del Consiglio scrive: “Impegno mantenuto, promessa rispettata. L’Italia ha bisogno di chi non dice sempre no. Avanti, con umilta’ e coraggio”.

 

Minoranza in piazza contro l’Italicum – VIDEO

Duri i commenti della minoranza Pd: “Che amarezza la Camera mezza vuota. Cosi’ la sfida del Pd al Paese e’ piu’ debole”, afferma il capogruppo dimissionario Roberto Speranza.

Civati attacca il governo “Non lo sosterro’ piu’
forse gruppo autonomo” – VIDEO

“Il dissenso e’ stato abbastanza ampio. Il dato politico sia sull’approvazione della legge sia sulle dimensioni del dissenso e’ non poco rilevante”, osserva Pierluigi Bersani.

Scelta civica rivendica l’importanza dei suoi voti: “noi determinanti. Senza di noi oggi la maggioranza non c’era”, sottolinea Enrico Zanetti.

Soddisfatta anche Area popolare: “approvata una buona legge”, spiega Angelino Alfano.

Ma e’ dalle opposizioni che si leva un coro di critiche e proteste: “Renzi come un black cloc massacra la democrazia”, accusa Carla Ruocco del direttorio 5 Stelle. I grillini hanno chiesto a Mattarella di non firmare la legge. Brunetta parla di “vittoria di Pirro”. Per l’azzurro Renzi “al Senato non ha i numeri per approvare la riforma del Senato”. Per Nicola Fratoianni di Sel “Renzi dimezza la democrazia”. Chiosa il leghista Roberto Calderoli: “E’ proprio vero che al peggio non c’e’ mai fine, infatti dopo il Porcellum e’ arrivato il Porcellissimum”. (AGI)