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(AGI) – Roma, 27 mag. – Si chiama ‘Duke’ il nuovo disco di Fabrizio Bosso, omaggio al “Duca” Ellington. Per i piu’ grandi musicisti e’ quasi un passaggio obbligato misurarsi con i maestri del passato, ripagando in qualche modo il debito che sentono di avere nei loro confronti. La scelta di Bosso, trombettista dalla voce inconfondibile e tra i piu’ quotati nella scena jazzistica italiana e internazionale, e’ caduta in questo caso su Duke Ellington, fra i compositori piu’ influenti di tutto il Novecento. Bosso riesce in un’operazione audace per affrontare la quale ha chiamato accanto a se’ Paolo Silvestri, che ha scritto arrangiamenti funambolici e pieni di verve che fanno di Duke molto piu’ di un semplice tributo a uno piu’ grandi maestri che il jazz abbia conosciuto. Partendo dagli standard piu’ celebri del “Duca”, Silvestri li rivisita senza stravolgerli, dando la giusta centralita’ alle note necessarie e preparando il campo a Bosso perche’ possa, grazie alla sua tecnica, al suo estro e al suo gusto inimitabile per la melodia, dare l’ennesima prova di un talento ormai maturo e capace di sorprendere ancora. Il trombettista di origini torinesi, che ci ha ormai abituati a incursioni in territori anche molto lontani dal jazz e la cui ecletticita’ gli ha consentito di muoversi con uguale disinvoltura in ambiti trasversali, ritorna con un album che suggella il legame indissolubile col suo primo amore: il jazz. Ad accompagnare la sua tromba in stato di grazia – autentico caleidoscopio di colori e timbriche sofisticate – ci sono Julian Oliver Mazzariello al pianoforte, Luca Alemanno al contrabbasso e Nicola Angelucci alla batteria, insieme a una sezione di fiati maestri: Fernando Brusco e Claudio Corvini alla tromba, Mario Corvini al trombone, Gianni Oddi al sax alto, Marco Guidolotti al sax baritono e Michele Polga al sax tenore e soprano. Il disco, che esce in questi giorni per la Verve/Universi, rappresenta una lunga cavalcata tra i successi piu’ grandi del “Duca”, dalle atmosfere sofisticate delle Big Band di I Let A Song Go Out Of My Heart ai ritmi travolgenti di Caravan e Perdido, passando per una versione magnificamente riarrangiata di In A Sentimental Mood al lirismo di Solitude fino a I Don’t Mean A Thing (If It Aint’t Got That Swing). Completa la tracklist un medley a cui la direzione del maestro Paolo Silvestri conferisce grande coesione senza snaturare l’essenza dei brani proposti, unendo due grandi classici di Ellington: Black Tan Fantasy e Jeep’s Blues. E’ un disco che esalta l’eleganza compositiva dei brani di Duke Ellington evidenziando, allo stesso tempo, le doti indiscusse di interprete di Fabrizio Bosso che qui mette in luce ancora una volta un talento proteiforme e cristallino. (AGI) .