Ultime News
Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterEmail this to someone

(AGI) – Gerusalemme, 27 mag. – Duro atto di accusa di Amnesty International contro Hamas: nei 50 giorni di guerra contro Israele, nel 2014, il Movimento di resistenza islamico si e’ resa responsabile, secondo l’ong, di veri e propri crimini di guerra: sequestri, torture e omicidi extragiudiziali di palestinesi accusati di collaborazionismo con Israele. Il rapporto che si intitola ‘Strangolare colli’, sostiene che nei giorni e settimane in cui “le truppe di Israele infliggevano morte e distruzione alla popolazione di Gaza, Hamas ne approfittava per regolare i conti spietatamente”. Alcuni vennero giustiziati pubblicamente (come sei uomini fatti inginocchiare incappucciati di fronte a una moschea dinanzi a una folla di uomini, donne e bambini), altri morirono in prigione in circostanze sospette, altri ancora sparirono. Chi era anche solo “percepito come un avversario politico”, uomini di Fatah o ex componenti delle forze di sicurezza dell’Anp a Gaza, e’ finito sequestrato, torturato o assalito. Alcuni magari si trovavano gia’ in prigione da prima che iniziasse l’offensiva di Israele. Hamas e Fatah nell’aprile del 2014 hanno firmato un accordo di riconciliazione che si e’ formalizzato in un governo di unita’ nazionale, mai concretizzatosi davvero; e di fatto il confronto tra il movimento islamista, che ha il controllo dell’enclave costiera, e quello nazionalista, al governo in Cisgiordania, continua tuttora (AGI)