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AGI – Il Gip del Tribunale di Bolzano, Walter Pelino ha disposto l’archiviazione del procedimento penale a carico di Alex Schwazer per “non aver commesso il fatto“. Il ‘fatto’ era quello legato alla presunta, ma soprattutto nebulosa, positività al doping emersa dal controllo del primo gennaio 2016 e che nell’agosto dello stesso anno aveva portato una squalifica di Schwazer, per recidiva al doping, di ben otto anni.

Il giudice ritiene “con alto grado di credibilità che i campioni di urina prelevati ad Alex Schwazer l’1.01.2016 siano stati alterati allo scopo di risultare positivi” così da “ottenere la squalifica e il discredito dell’atleta come pure del suo allenatore Sandro Donati”.

Il gip nei punti successivi parla di “falso ideologico” e “frode processuale” e parla di “pressioni” esercitate sul laboratorio di Colonia come emergono dalle mail intercorse tra Ross Wenzel (consulente legale della World Athletics, ex Iaaf), Thomas Capdevielle (responsabile settore antidoping World Athletics) e Hans Geyer, direttore del laboratorio di Colonia dove erano custodite le provette contenenti le urine di Schwazer durante il controllo dell’1 gennaio 2016. 

Lo scorso mese di dicembre, la Procura di Bolzano aveva chiesto l’archiviazione dell’intricato caso nei confronti dell’ex marciatore azzurro, campione olimpico della 50 km di marcia a Pechino 2008. Il ‘caso Schwazer 2’ sin dall’inizio non era stato particolarmente chiaro e che ha visto coinvolte anche l’agenzia mondiale antidoping (Wada), la federazione mondiale di atletica leggera (World Athletics, ex Iaaf) e il laboratorio antidoping di Colonia dove le provette del controllo incriminato sono rimaste dal 2 gennaio 2016 fino al febbraio 2018 quando, a fatica, sono state consegnate alle autorità italiane incaricate al prelievo delle stesse.

Parlando con l’AGI, Sandro Donati rivolge un pensiero di ringraziamento ai vertici del Comitato Olimpico Nazionale Italiano: “Dico grazie a questo giudice coraggioso ma anche a chi in tutti questi anni è rimasto dietro alle quinte, il presidente del Coni, Giovanni Malagò che è sempre stato vicino a livello personale, e il segretario generale del Coni, Carlo Mornati”.

Nei confronti dell’ex marciatore altoatesino, oggi allenatore di amatori non tesserati nella zona di Vipiteno, resta la squalifica sportiva di 8 anni che scadrà nell’agosto del 2024.