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AGI – Zero gol, tre traverse e un punto a testa in classifica. Questi sono i numeri che raccontano lo 0-0 dello stadio Bentegodi tra Verona e Roma, seconda partita di questa prima giornata di Serie A.

La Roma parte senza punto di riferimento in attacco, Dzeko resta in panchina per 90 minuti con le valigie pronte, e si affida agli scambi veloci tra Pedro e Mkhitaryan. I due però sono spesso imprecisi, soprattutto sotto porta, e i giallorossi fanno fatica a sbloccare il match. I pericoli maggiori li creano Spinazzola e Karsdorp proponendosi con tagli e affondi sulle fasce. La Roma tiene il pallino del gioco per i primi 40 minuti costringendo il Verona a un ordinato contenimento.

La squadra di Juric ha cambiato alcuni giocatori chiave, Amrabat e Kumbulla su tutti, ma non approccio e atteggiamento. E a pochi minuti dalla fine del primo tempo ha la prima grande occasione della partita. Il tiro di Tameze, uno dei volti nuovi tra gli scaligeri, si stampa sulla traversa interna, anche grazie alla miracolosa deviazione di Mirante, oggi titolare al posto di Pau Lopez.

La ripresa è di tutt’altra fattura. I giallorossi appaiono stanchi e il Verona prende coraggio. Di Carmine ha una buona occasione ma il suo colpo di testa è troppo debole e non impensierisce la difesa della Roma. Con il passare dei minuti le squadre si allungano e si aprono spazi. Gli ultimi dieci giri di lancetta accendono il match anche grazie alle prodezze balistiche dei terzini. All’80esimo minuto il sinistro di Di Marco fa tremare per la seconda volta i legni della porta di Mirante.

Quattro minuti dopo è Spinazzola a scuotere la traversa gialloblù e a dare l’illusione del gol. Ma i centimetri sono importanti e le reti restano inviolate. Il triplice fischio dell’arbitro sancisce un pareggio senza reti che racconta come il Verona abbia le carte in regola per ripetere la splendida stagione appena passata e come, di contro, la Roma sia ancora in un totale ‘work in progress’, senza punta e forse, in mancanza di Dzeko e Zaniolo, anche senza leader.