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Il Coni ha ufficializzato che la candidatura italiana per le Olimpiadi invernali del 2026 sarà quella di Milano-Cortina: l'annuncio dato dal governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e confermato dal numero uno dello sport italiano, Giovanni Malagò, ha suscitato la reazione di Torino, esclusa, che con il sindaco, Chiara Appendino, ha chiesto che si votata anche sulla candidatura della sua città: "Il Coni porti in votazione i dossier, la candidatura di Torino è ancora in campo", ha avvertito, "se esiste Milano-Cortina esiste anche Torino". 

Malagò ha replicato che quella del Coni era una strada obbligata. "È una dichiarazione concordata, peraltro anche negli ultimi giorni, con il Governo", ha spiegato, "non c'erano alternative, in considerazione della posizione di Torino di sfilarsi dalla candidatura a tre, che io avevo auspicato fino all'ultimo potesse andare avanti". 

Le prossime tappe

Giovedì e venerdì prossimi a Buenos Aires si terrà la sessione del Cio in cui l'Italia ufficializzerà la propria candidatura per i Giochi del 2026. Poi il 26 ottobre è in programma il Consiglio nazionale del Coni dove si potrebbe anche votare sulle due candidature, Milano-Cortina e Torino: in ogni caso la riserva va sciolta entro novembre, quando sono in programma i primi incontri ufficiali con il Cio. Per l'11 gennaio 2019 si dovrà presentare il fascicolo della candidatura e la prima garanzia di base. La corsa si deciderà alla 134ma sessione del Cio che si terrà nel settembre del 2019 a Milano, anche se la votazione si potrebbe essere a Losanna per motivi di neutralità.

Il vicepremier Luigi Di Maio è andato in soccorso della sindaca pentastellata, avvertendo che per M5s "o chi vuole fare le Olimpiadi se le paga da solo o le Olimpiadi non si fanno". "Come governo non ci mettiamo un euro, nè per i costi diretti, nè indiretti", ha insistito. Lombardia e Veneto, insomma, dovranno trovare da soli i quasi 400 milioni di euro necessari per organizzare i Giochi.

Torino è apparsa fuori dai giochi fin da quando è stata affossata l'ipotesi del 'tridente' con Milano e Cortina. Giovedì alle 12, a Venezia, ci sarà una riunione tra una delegazione del Coni (guidata da Diana Bianchedi) e i rappresentati istituzionali di Milano (Fontana e il sindaco, Beppe Sala) e Cortina d'Ampezzo (Zaia e sindaco, Gianpietro Ghedina), per mettere a punto il progetto economico. 

Fontana ha avvertito che ora si tratta di "convincere il Cio", "migliorando ancora di più il nostro dossier", poi "sarà compito del Coni sostenere la nostra candidatura". Le rivali rimaste in campo sono Stoccolma, Calgary e la turca Erzurum mentre si è ritirata la giapponese Sapporo. "Un passo necessario e tanto atteso, ovviamente un passo", ha commentato il sindaco di Milano, Sala, "poi è chiaro che bisognerà adesso lavorare e accelerare sulla preparazione di un ottimo dossier perche' abbiamo convinto il Coni e il Governo, ora dobbiamo convincere il Cio, però sono molto positivo". 

Raggiante il presidente del Veneto, Luca Zaia. "Siamo ovviamente felicissimi di questa scelta", ha detto, "ringrazio il governo, il Coni e tutti gli interlocutori che in questi mesi hanno lavorato per questa candidatura che onoreremo lavorando a testa bassa perché rimanga nella storia come un'Olimpiade memorabile. Avanti tutta!". Poi ha chiesto che il Coni voti anche sul dossier di Torino. 

La Appendino, da parte sua, non si rassegna: "Si entri nel merito dei dossier", ha chiesto, "si analizzino i costi in modo analitico e il Coni si assuma la responsabilità delle proprie scelte". "Al Paese", ha insistito, "qualcuno dovrà spiegare perché si porta avanti una candidatura che prevede di costruire ex novo quando da un'altra parte si poteva fare senza costruire nulla, senza nessuno impatto ambientale, minore impatto economico". Infine il governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino, ha chiesto un'ultima chance nel progetto olimpico: "Se c'è una possibilità di recuperare, senza Torino, un ruolo per le montagne olimpiche torinesi, la Regione c'è".