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Tra un mese, il prossimo 15 luglio, ad alzare la Coppa del mondo sarà il Brasile. A dirlo è Goldman Sachs, la banca d’investimento statunitense che ha utilizzato un modello predittivo basato sull’analisi dei dati, sull’intelligenza artificiale e sulla machine learning. GS ha usato “200 mila modelli statistici, prendendo in considerazione i dati individuali dei calciatori e quelli collettivi delle nazionali in cui giocano, affidando ai computer il compito di simulare l’esito del torneo per un milione di volte”, riporta Bloomberg.

 

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Un post condiviso da FIFA World Cup (@fifaworldcup) in data: Giu 13, 2018 at 1:02 PDT

 

Se non avete timore che la tecnologia vi rovini l’appetito, di calcio s’intende, e la sorpresa date un’occhiata al sito ufficiale di Goldman Sachs. Scoprirete così che ai quarti di finale la Germania eliminerà l’Inghilterra, per esempio. E che i teutonici finiranno per perdere in finale proprio contro il Brasile.

“Quattro tipi di machine learning”

Goldman Sachs spiega di aver costruito il suo modello predittivo dando in pasto ai suoi elaboratori una serie di dati relativi anche alle recenti performance delle diverse squadre, “utilizzando quattro diversi tipi di machine learning”. Sono stati presi in analisi, per esempio, tutti i risultati delle partite dei Mondiali e degli Europei dal 2005 fino a oggi. Lo scopo? Risolvere quel mistero che lega le caratteristiche di calciatori e squadre al numero di gol segnati da ogni compagine. Funzionerà? Staremo a vedere. Perlomeno noi italiani non avremo bisogno di fare gli scongiuri, dal momento che ci limiteremo ad assistere allo spettacolo calcistico più importante al mondo soltanto in tv. Spagnoli e argentini, invece, sono autorizzati a toccare ferro: niente semifinale per loro, si legge nel report intitolato “2018, The world cup and economics”. A sbarrare loro la strada saranno Francia e Portogallo. E la Russia? Niente da fare per i padroni di casa, che difficilmente riusciranno a sfruttare il fattore campo. Il loro Mondiale finirà già ai gironi.

“Agli ottavi anche l’Arabia Saudita”

Sono soltanto previsioni, e vista la proverbiale imprevedibilità del calcio il rischio smentita è dietro l’angolo. Anche perché già nel 2014 Goldman Sachs aveva scommesso sul Brasile, che però aveva perso per 7-1 in una drammatica semifinale contro la Germania. Spulciando tra gli accoppiamenti immaginati dalla banca di New York, però, spicca la gara tra Portogallo e Arabia Saudita. I “Figli del deserto”, così sono soprannominati i calciatori asiatici, arrivarono agli ottavi già nel 1994, ma il bis di quell’exploit sembra fuori dalle loro corde.

Anche il Fenomeno dice Brasile

A dire la propria su come finirà la campagna calcistica di Russia 2018 ci hanno pensato anche altre banche. Per la svizzera Ubs la Coppa finirà nella bacheca della Germania, che parte con il 24% di probabilità di vincere, mentre l’olandese Ing crede nella Spagna, forse non prendendo in considerazione il recente caos allenatore. Anche dall’altra parte del mondo occhi puntati sulle nazionali europee. La giapponese Nomura, ad esempio, si gioca la finale tra Francia-Spagna. Ma il giudizio più autorevole, forse, non si basa su dati bensì sull’esperienza. Ronaldo, il Fenomeno ex Inter e Real Madrid, ha le idee chiare. Coppa al Brasile, come sedici anni fa quando fu la sua doppietta a stendere proprio la Germania. Erano i Mondiali coreani, quelli dove secondo alcuni influì anche l’arbitraggio che avrebbe dato una mano alla squadra di Guus Hiddink. A proposito, da quest’anno in campo ci sarà anche la Var. Dal gol di mano di Maradona contro l’Inghilterra nel 1986 a quello fantasma di Frank Lampard contro l’Argentina, fino al morso di Suarez a Chiellini di quattro anni fa. E se a influire sul risultato finale fosse proprio la moviola in campo?