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La Cina mette le mani sui campionati di calcio di Spagna e Italia. Il fondo di investimento Orient Hontai Capital, con sede a Shanghai, ha acquistato per 900 milioni di euro il 54,5% di Imagina, la società spagnola nata dalla fusione di Globomedia e Mediapro​, la società che ha i diritti tv della Liga e si è aggiudicata la settimana scorsa anche quelli della serie A per il triennio 2018-2021, suscitando accese polemiche. Secondo la stampa iberica, manca solo l'ufficialità: il fondo ha rilevato le quote possedute da Torreal (23,5%), Televisa (19%), e Gerard Romy (12%) uno dei soci fondatori. Il valore dell'operazione è di poco inferiore agli 1,05 miliardi di euro sborsati da Mediapro per aggiudicarsi l'asta della Lega Calcio.

Una capitalizzazione da 10 miliardi

"Poco conosciuto in Europa, Orient Hontai Capital, fondato nel 2014 per acquisire imprese di videogiochi nel paese asiatico, ha la sua vera forza nella società matrice Orient Security, compagnia finanziaria che muove attivi per 26 miliardi di euro, è quotata in Cina ed ha una capitalizzazione di oltre 10 miliardi", sottolinea Calcio e Finanza. Il fondo intende massimizzare il proprio investimento sfruttando le sinergie con la qatariota BeIn Media, ex costola di Al Jazeera che controlla una rete di canali tematici in tutto il mondo (Spagna compresa) e può aprire le porte del vastissimo pubblico di appassionati di lingua araba. 

I numeri di Mediapro

Mediapro ha registrato un fatturato di quasi 1,65 miliardi di euro e un margine operativo lordo di oltre 215 milioni di euro nel 2017, l'anno migliore della sua storia. La società si definisce come "il primo conglomerato europeo del settore audiovisivo": la sua attività spazia dalla produzione di contenuti alla gestione dei diritti televisivi, dalla consulenza alla prestazione di servizi audiovisivi. Presente in 44 città di 26 diversi paesi, Mediapro si avvale della collaborazione di 6.500 professionisti. Fondata a Barcellona 24 anni fa, nel corso degli anni si è aggiudicata la diffusione e la produzione di eventi sportivi in tutto il mondo: nel suo carnet troviamo la produzione di finali della Champions League, della Coppa America di calcio, della Formula 1, del torneo di tennis Roland Garros e di 13 campionati nazionali di calcio, tra cui quello portoghese, quello francese e la Liga spagnola. Il gruppo dispone di spazi produttivi per 50mila metri quadrati distribuiti in 58 studi televisivi a Madrid, Miami, Lisbona, Bilbao, Bogotà, Buenos Aires e New York. Attualmente Mediapro produce 11 canali televisivi, tra i quali GOL, un canale 'free' creato nel 2017 attraverso il quale trasmette parte del pacchetto principale della Liga.

Leggi gli articoli sul Mattino e il Corriere della Sera
 

"Inammissibile", tuona Sky (che ha un piano B)

Se Mediaset "non ha alcuna preclusione" ed è pronta ad ascoltare le proposte dell'operatore iberico, Sky ha diffidato la Lega Serie A, dopo l'assegnazione dei diritti, considerandola "inammissibile" in quanto Mediapro sarebbe "un vero e proprio operatore della comunicazione". L'ipotesi circolata e su cui si basa la protesta di Sky è che durante la trattativa privata con l'organismo che gestisce i diritti tv su tutte le partite di Serie A, Mediapro abbia previsto di "realizzare uno o più canali tematici anche sotto forma di canali ufficiali della Lega". Ma il vice commissario della Lega Serie A, Paolo Nicoletti, ha invece definito quella spagnola come "un'offerta di grandissimo valore", che ha portato a "un risultato economico straordinario". E l'amministratore delegato di Infront Italia, la società che ha assistito la Lega nell'assegnazione, ha sottolineato che "si apre un'era diversa". Nulla, secondo Luigi de Siervo, "esclude gli operatori tradizionali, che avranno il tempo di sedersi al tavolo con Mediapro. Nel nostro settore – ha aggiunto riferendosi alla reazione di Sky – bisogna anche saper perdere, sportivamente".

Quanto ai "vincitori", i soci fondatori di MediaPro, Taxto Benet e Jaume Roures, hanno annunciato di voler "garantire le migliori condizioni al tifoso che si abbona: per noi la Serie A si vedrà su tutte le piattaforme distributive possibili. La prima cosa che abbiamo fatto, è stata quella di parlare con tutti gli interessati in Italia spiegando il nostro progetto. In Spagna il numero di abbonati è cresciuto e non vediamo il motivo per cui non debba accadere anche in Italia". L'autorità antitrust ha ora 45 giorni per esprimersi sulla decisione. "Siamo sicuri che i nostri abbonati continueranno a vedere le partite della Serie A su Sky. Mediapro è un broker dei diritti, quindi dovrà rivolgersi ai broadcaster, tra cui Sky", ha assicurato in un colloquio con Repubblica il  vicepresidente esecutivo per la comunicazione di Sky, Riccardo Pugnalin, "la nostra azienda opera comprando diritti e anche stavolta compreremo i diritti della serie A da chi avrà l'obbligo giuridico di venderli ai broadcaster. Secondo procedure eque, trasparenti e non discriminatorie. Aspettiamo di vedere nei prossimi mesi se e in che modo verranno assegnati a Mediapro. Abbiamo un piano B, ma se le regole sono uguali per tutti assicuro che non servirà"