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(AGI) – Roma, 14 dic. – Nella sfida tra deluse del campionato prevale la paura, la Lazio si aggrappa ad Alessandro Matri che di testa al 33' della ripresa illude, poi al 48' Zukanovic pareggia su punizione facendo sorridere Ferrero. E regalando il primo punto della gestione Montella. Pioli invece non vede luce dal 25 ottobre, data dell'ultima vittoria biancoceleste in campionato. Il tecnico biancoceleste conferma le attese della vigilia, puntando su un quasi inedito 4-3-1-2 dove Candreva ha il compito di agire da trequartista e da raccordo tra centrocampo e attacco, composto dalla coppia Klose-Djordjevic. A centrocampo, per proteggere Biglia, ci sono Parolo e Cataldi, confermato dopo l'incoraggiante prestazione di Saint-Etienne. Perso invece Basta, alla fine a destra torna titolare in campionato Konko, dalla parte opposta Radu. Al centro della difesa, squalificato Mauricio, avanti con la coppia Gentiletti-Hoedt. Dall'altra parte, Montella stravolge la Samp: indisponibile Eder lascia in panchina anche Muriel e si affida a un 4-3-3 con Carbonero e Christodolopulos ai lati di Cassano che agisce da falso nueve. In mezzo al campo, Fernando e Soriano ai lati di Barreto. Gara piuttosto noiosa, al 9' lampo di Candreva da destra, spunta la testa di Klose che fa tutto bene ma spedisce alle stelle da buona posizione. La gara si accende al 17', prima il tedesco che spara a botta sicura ma viene sbarrato dalla difesa blucerchiata, sugli sviluppi Parolo sfiora dopo deviazione.

A spaccare i ritmi del match il solo Candreva, che spazia da sinistra a destra e sforna cross a ripetizione. Ma a Miro manca la mira, mentre Djordjevic e' piu' bravo a nascondersi. Quantomeno la Lazio ci prova con l'orgoglio e al 22' arrivano i primi applausi per un intervento di Radu in scivolata. Una flebile risposta dopo partite di nulla cosmico, ma serve di piu' per uscire dalla crisi.In verita', la spinta biancoceleste si smorza lentamente e alla mezzora la Samp prende coraggio. Il primo tiro in porta arriva al 29': De Silvestri penetra in area ma anziche' tirare preferisce servire in mezzo costringendo Soriano al tiro sbilenco. Nella ripresa Pioli cambia: dentro Felipe Anderson, fuori Cataldi e si torna al 4-4-2 di ultima matrice con il brasiliano e Candreva esterni. Gli esiti pero' non cambiano, da una parte e dall'altra regna il terrore. Poco meglio con le accelerazioni di Muriel, che Montella getta nella mischia per concludere il match in crescendo e approfittare dei pochi contropiede a disposizione nel finale.Contro la lenta difesa laziale il colombiano ha vita facile, ma anche a lui manca la mira. E quando i circa 5.000 paganti si stavano gia' abituando all'idea di un pareggio, ecco la testa di Matri. Ma il copione presenta la fine infima proprio nel recupero: Zulkanovic calcia su punizione, la deviazione di Anderson e' decisiva e Berisha (subentrato a Marchetti nel finale) viene ingannato. Esulta solo Ferrero. (AGI) 

14 dicembre 2015