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AGI – “Io credo che uno dei grandi punti di forza dell’audio entarteinment sia che crea dipendenza, una volta che ti sei abituato ad ascoltare il tuo podcast, il tuo audiolibro, ti sei abituato a quel personaggio e soprattutto ti sei abituato a quella voce narrante, fai un po’ fatica a rinunciarci, ti senti un po’ orfano. A me che è capitato qualche volta di dimenticarmi le cuffie e dovermi fare un viaggio in metropolitana, quei 20 minuti mi diventano lunghissimi perché la metropolitana è il momento in cui mi isolo e ascolto” a parlare con l’AGI è Francesco Bono Director, Content Program IT/ES di Audible, azienda leader del mondo dell’audio entertainment che oggi svela alcuni dati molto interessanti sulla crescita stratosferica dei podcast in Italia condotti da NielsenIQ.

Un incremento nel consumo del 7% rispetto allo scorso anno, a conferma di un trend positivo che negli ultimi 6 anni non ha mai arrestato la sua corsa; sono 15,4 milioni gli italiani che nel 2022 hanno ascoltato almeno una volta un podcast, rispetto ai 14,5 dell’anno precedente. “Abbiamo fatto 265 podcast in questi anni – aggiunge Juan Baixeras, Country Manager Italy&Spain – e abbiamo imparato tantissimo su quello che l’utente italiano sta cercando”.

A quanto pare gli argomenti che più stuzzicano l’interesse degli utenti nel nostro Paese  sono il true crime, la divulgazione scientifica, i corsi di lingue straniere e la storia, ma uno dei dati più interessanti è legato al target: “Il 67% degli ascoltatori sono millenial, abbiamo convinto la generazione più difficile” sostiene soddisfatto Baixeras, la ricerca ci dice infatti che quella tra i 25 e i 34 anni è la fascia d’età con la più elevata quota di “heavy users”, coloro che ascoltano podcast tutti i giorni.

“Il motivo di tale successo – spiega ancora Bono – è legato alla facilità di accesso, il podcast permette di essere multitasking, infatti la casa è dove si ascolta di più, ma sono cresciuti anche gli ascolti in altre fasi della giornata, come sui mezzi pubblici. Il podcast ha un linguaggio molto specifico, è vero – prosegue – ma anche molto semplice da seguire, moltiplica la possibilità espressiva, “Nero come il sangue” per esempio, di Lucarelli e Picozzi, che due grandi autori, ecco lo stesso contenuto sulla pagina di carta non avrebbe goduto del ritmo e delle voci. Il podcast di Saviano sul maxi processo ha dato la possibilità ad un autore come lui di sfruttare le potenzialità dell’audio; sentire le dichiarazioni di Buscetta o i confronti tra gli imputati in audio crea un effetto immersione che da un vantaggio”.

Firme importanti, affidabili, anche questo è certamente uno dei segreti del successo, in particolare, di Audible in Italia; sempre secondo la ricerca infatti i podcast più ascoltati del 2022 sono:

  1.         Maxi di Roberto Saviano
  2.         Nero Come il Sangue di Massimo Picozzi e Carlo Lucarelli
  3.         Storie Brutte sulla Scienza di Barbascura X
  4.         Podcast Micidiali di Maccio Capatonda, Giovanni Maggi, Clemente Meucci, Valerio Desirò, Gualtiero Titta
  5.         Nero Come l’Anima di Massimo Picozzi e Carlo Lucarelli
  6.         Le Grandi Battaglie della Storia di Alessandro Barbero
  7.         Buio di Pablo Trincia
  8.         Mani Pulite di Wil Media, letto da Mia Ceran
  9.         Seveso. La Chernobyl d’Italia di Matteo Liuzzi e Niccolò Martin, letto da Massimo Polidoro
  10.        La Piena. Il Meccanico dei Narcos di Matteo Caccia e Mauro Pescio

“Noi creiamo un’industria insieme alla comunità creativa italiana, l’abbiamo convinta a partecipare a questa avventura dal 2018 ad oggi – spiega Juan Baixeras – ed è un’industria che da lavoro a tanta gente, l’Italia sta diventando uno dei Paesi dove si ascolta di più il podcast”. Un’industria che, come aggiunge Francesco Bono, assume una responsabilità anche sociale: “Il 13% degli abbonati Audible non è un lettore di libri, l’audio è talmente universale e facile che aiuta ad avvicinare al mondo della cultura e dell’informazione tantissime persone che non mettevano più piede in una libreria. Se pensiamo a successi che hanno avuto contenuti come “12-12-69” sulla strage di piazza Fontana, come “Seveso” che è stata una delle grandi sorprese di questo anno, questo dimostra come grazie al medium audio si possono affrontare tematiche complesse”.

Un futuro luminoso anche per ciò che riguarda gli orizzonti ancora da scoprire: “The Sky Is Limit – spiega Bono – uno dei vantaggi dell’audio è che non ha limiti produttivi, trasformare in audio un’idea è più semplice che in video, questo permette ai creatori una libertà molto maggiore. Sicuramente lo sviluppo di fiction è un grande trend, finora i podcast si sono concentrati su generi che sono filoni d’oro, come il true crime, la divulgazione… io mi aspetto che la scelta di generi si amplierà. Dal punto di vista produttivo ci sono tantissime innovazioni tecnologiche che porteranno nuovi stimoli”.