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E’ morto stamane a Sassari Salvatore Mannuzzu, magistrato, politico e scrittore. Nato il 7 marzo 1930 a Pitigliano, in provincia di Sassari, vinse il Premio Viareggio e il Premio Dessì col suo romanzo più celebre, ‘Procedura’.

Nel 2016 aveva perso la figlia Lidia Maria, biologa e fisiologa, morta a 58 anni per un’embolia polmonare, e anche la moglie Nannetta. Mannuzzu  stato anche parlamentare, eletto alla Camera nelle liste del Partito comunista italiano per tre legislature, dal 1976 al 1987.

Nel 1992 con ‘La figlia perduta’ è arrivato terzo al premio ‘Strega‘. Il suo ultimo romanzo, pubblicato nel 2013 da Einaudi, è ‘Snuff o l’arte di morire’. Tra il 2010 e il 2013 aveva tenuto una rubrica quotidiana sulla prima pagina di ‘Avvenire’, un diario diventato un libro, ‘Testamenti’, pubblicato da ‘Il Maestrale’ e dalle Edizioni dell’Asino. Mannuzzu è stato anche vicepresidente della Fondazione Banco di Sardegna.

Da ‘Procedura’ era stato tratto il film ‘Un delitto impossibile’ girato nel 2000 dal regista Antonello Grimaldi, con un cast di grandi attori italiani: Carlo Cecchi, Lino Capolicchio, Ivano Marescotti e la spagnola Angela Molino nei panni della protagonista femminile.

Nel settembre 2013 il comune di Stintino (Sassari) aveva assegnato a Mannuzzu il riconoscimento di ‘Stintinese Doc’, assegnato ogni anno a chi ha portato lustro al paese promuovendone le bellezze anche al di fuori della Sardegna. “Lo ricordiamo come uno di noi, un cittadino stintinese, uno tra i più importanti autori contemporanei”, dice il sindaco di Stintino (Sassari)”, dice il sindaco Antonio Diana che sei anni conferì il premio allo scrittore, in collaborazione Col Centro studi per la civiltà del mare. “Dalle sue storie, come ‘Un morso di formica’ e ‘Il terzo suono’, traspariva una innegabile ambientazione stintinese”.