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In occasione del 50° anniversario del 1968, Agi Agenzia Italia ha ricostruito l’archivio storico di quell’anno, recuperando il patrimonio di tutte le storiche agenzie italiane e internazionali, organizzando una  mostra fotografica e multimediale che sarà allestita al Museo di Roma in Trastevere dal 5 maggio al 2 settembre 2018. Si chiama "Dreamers. 1968: come eravamo, come saremo”. Nel catalogo della mostra, i contributi di alcuni dei protagonisti e degli studiosi di quell'anno così fondamentale nella storia del Ventesimo secolo. Quello che segue è l'intervento di Xavier Baron e Jaques Flopp, giornalisti dell'Afp, L'Agence France-Presse, prima agenzia di stampa francese e una delle più importanti del mondo.

Il “Maggio ‘68” ha rappresentato il più grande movimento di contestazione sociale, politica e culturale del XX secolo in Francia, assumendo dei tratti di una rivoluzione. La sua nascita coincide con lo sviluppo di altri movimenti libertari in tutto il mondo e segna un punto di rottura fondamentale nella storia della società francese, tradizionalmente organizzata attorno all’autorità dello Stato, alla famiglia e alla Chiesa. Partito dagli studenti che reclamavano una liberalizzazione dei costumi, il moto di protesta conquista rapidamente altri strati della società, e in particolare gli operai, che per due mesi mettono in atto “la più grande ondata di scioperi della storia francese”, come afferma Xavier Vigna, docente di Storia presso l’Università della Borgogna.

Gli scioperi generali nelle fabbriche e le manifestazioni di massa nelle strade si moltiplicano. Il potere fa intervenire le forze dell’ordine e gli scontri, talvolta estremamente violenti, provocano numerosi morti e centinaia di feriti gravi in entrambi gli schieramenti. Il movimento scuote il potere del presidente Charles De Gaulle, che scioglie l’Assemblea nazionale e successivamente indice nuove elezioni, in occasione delle quali si assisterà a un trionfo dei candidati gollisti. Le negoziazioni che conducono agli accordi di Grenelle riescono a ottenere un aumento del 35% del salario minimo garantito e del 10% in media dei salari reali.

Pur senza sfociare in una rivoluzione, gli avvenimenti del maggio 1968 hanno lasciato un segno profondo nella società francese, rimettendone in discussione i valori tradizionali e provocando uno spostamento, per il meglio e per il peggio, verso la modernità. Cinquant’anni dopo le barricate del Quartiere latino di Parigi e l’occupazione degli stabilimenti Renault, l’eredità del Maggio francese resta ancora controversa, ma secondo un sondaggio comparso all’inizio di febbraio, il 79% dei francesi ritiene che il movimento abbia avuto delle ricadute positive.

Forbach, Il leader studentesco francese Daniel Cohn-Bendit e manifestanti tedeschi tengono una protesta al confine franco-tedesco, 25 maggio.

Come è stato raccontato

Ognuno di noi vive in diretta l’attualità del Mondo. L’eruzione di un vulcano che distrugge una città intera, il colpo di Stato che cambierà il destino di un paese, il campione sportivo che batte un nuovo record, tutti entrano immediatamente nelle nostre case attraverso la Radio, la Televisione, la Stampa, i Social Medias, senza considerare ne distanze ne luoghi ne tempo.

Nulla di tutto questo sarebbe possibile senza le agenzie di stampa. “Giornali dei giornali”, “grossisti” dell’informazione. Le agenzie vegliano permanentemente tutti i luoghi del Mondo e si impegnano a raccogliere, a distribuire ovunque e a chiunque un Informazione affidabile della quale siamo diventati bulimici.

Nel Maggio 1968, come abbiamo visto, un clima di contestazione si è abbattuto su tutta la Francia. Mentre tutto il paese era paralizzato dalle manifestazioni e dagli scioperi, il lavoro dell’AFP* continuava.

La gran parte del personale de l’Agence ritenne che, viste le circostanze che il paese stava attraversando, la missione de l’AFP fosse più che mai di continuare ad informare il Mondo. I servizi di produzione erano sovraccarichi di lavoro, in particolare il Servizio Politico dove arrivavano migliaia di dichiarazioni e comunicati stampa che intasavano le linee e sommergevano le scrivanie. Arrivavano anche giornalisti volontari che aiutavano i redattori del servizio Informazioni Generali, tanti  passarono le notti in strada nel quartiere Latino (a Parigi) oppure davanti alle fabbriche in sciopero.

 

*Nel ristretto club delle agenzie mondiali, l’Agence France-Presse occupa una posizione speciale. La più vecchia agenzia di stampa fondata nel 1835 è anche la sola a non essere anglosassone. L’Agence France-Presse è un’agenzia di stampa mondiale che fornisce un’informazione tempestiva, affidabile e completa su tutti gli avvenimenti di attualità internazionale, con contenuti fotografici, video, testo, multimedia e infografici.

Dai teatri di guerra alla politica, dallo sport allo spettacolo fino ai grandi sviluppi in materia di sanità, scienza e tecnologia. I suoi 2.400 giornalisti di 80 diverse nazionalità distribuiti in 151 Paesi documentano tutti i giorni l’attualità da tutto il Mondo in 6 lingue, 24 ore su 24.

 

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