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(AGI) – Roma, 28 nov. – – Due album che hanno cambiato per sempre la storia della musica, The Wall e Thriller, hanno una particolarita’ in comune: sono stati pubblicati entrambi il 30 novembre. “Col tempo la storia ha avvicinato i due dischi, ma all’epoca la distanza era incolmabile quanto quel tratto di mare che separava l’Inghilterra dagli Stati Uniti” spiega all’Agi Enzo Gentile, autore del Dizionario pop/rock della Zanichelli. E’ il 1979 quando le radio di tutto il mondo iniziano a trasmettere The Wall dei Pink Floyd. L’undicesimo album del gruppo britannico, un doppio, e’ destinato a posizionarsi anni dopo all’87mo posto dei 500 migliori album di sempre secondo la rivista musicale Rolling Stones. I Pink Floyd, che hanno gia’ alle spalle capolavori come The Dark Side of the Moon e Wish You Were Here, fanno centro anche negli Stati Uniti dove The Wall risultera’ l’album piu’ venduto del 1980. Dal disco, tre anni dopo, verra’ fuori anche un film diretto da Alan Parker e con Bob Geldolf nel ruolo del protagonista. Dietro le tracce c’e’ infatti la storia del giovane Pink: personaggio fittizio con diversi traumi psicologici che, in ribellione con tutto e tutti, si trincera dietro un “muro”. Quando The Wall fa il suo esordio, i Pink Floyd hanno gia’ all’attivo una discografia di una decina di titoli dal sound britannico, “ma molto legato alla psichedelia, a una certa forma sperimentale di rock. Forse con il tempo se ne erano allontanati ma le loro radici erano li” afferma Gentile. “The Wall presenta un linguaggio ancora poco battuto a quell’epoca, in anticipo sui tempi. E’ piu’ di un disco, va al di la’ di una raccolta di canzoni: c’e’ dentro una filosofia, una memoria, una visione della vita che Waters a nome dei Pink Floyd mette dentro. Anticipa i tempi parlando di guerre, di isolamento, di barriere. Non si puo’ non riconoscergli una luce e una dimensione particolare che arriva ai giorni nostri poco invecchiata”. Ma mattone dopo mattone anche i Pink Floyd stanno costruendo un muro che segnera’ la fine della formazione classica con l’allontanamento di Richard Wright prima e la successiva dipartita di Roger Waters. Nel 1982, ancora una volta il 30 novembre, Michael Jackson pubblica Thriller che si piazza immediatamente in cima alle classifiche diventando l’album piu’ venduto nella storia della musica. Con Thriller il Re del Pop porta a casa in tutto il mondo centouno dischi di platino, diciassette dischi di diamante e otto dischi d’oro. L’album contiene alcune delle hit piu’ famose a iniziare da Billie Jean, fino a Beat it e all’omonima Thriller. Per Rolling Stones e’ il 20mo album piu’ bello di tutti i tempi. “The Wall ha avuto vita lunga soprattutto per ragioni storiche. Negli anni in cui usci’ era un bellissimo album dei Pink Floyd, nessuno poteva immaginare che sarebbe caduto il muro di Berlino e che i fatti lo avrebbero fatto diventare una pietra miliare”. Ma tra i due dischi e’ quello di Michael Jackson “il piu’ rivoluzionario perche’ pur rimanendo in un alveo commerciale e’ perfetto nelle canzoni, negli arrangiamenti e per il team di collaboratori”. Per Gentile le tracce “sono innovative pur non avendo la pretesa di esserlo, sono di qualita’ eccelsa pur restando nel campo del commerciale. Con Thriller, Michael Jackson fa il salto in avanti e ‘diventa adulto’. Anche i piu’ critici nei confronti dell’ex bambino prodigio dei Jackson five “non poterono non inchinarsi”. Lo stesso videoclip, il piccolo film di John Landis “che avevamo gia’ amato in Blues Brothers e’ a tutt’oggi un capolavoro indimenticabile”. (AGI) .