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(AGI) – Londra, 27 lug. – Il cancro alle ovaie non ha solo
origine genetica. Anche uno squilibrio a livello di proteine
nelle cellule puo’ innescare il processo che porta alla
formazione del tumore. Lo ha scoperto un gruppo di ricercatori
del’Universita’ di Leeds nel Regno Unito, che hanno pubblicato
i risultati delle loro ricerche sulla rivista Oncogene. La
scoperta e’ un importante passo avanti perche’, fino ad ora,
solo le aberrazioni genetiche sono stati visti come la causa
principale di quasi tutti i tumori. La ricerca dimostra che lo
squilibrio proteico e’ anche un potente strumento di prognosi,
indicando se i pazienti sono in grado di rispondere alla
chemioterapia e se un tumore e’ probabile che si diffonda ad
altri siti. L’autore principale professor John Ladbury ha
spiegato: “C’e’ stato un enorme investimento nel sequenziamento
del genoma umano con l’idea che se otteniamo tutte le
informazioni genetiche rilevanti possiamo prevedere se si ha
una predisposizione al cancro. Il nostro studio dimostra che lo
screening genetico da solo non basta”.
In condizioni normali, la cellula riceve segnali esterni
attraverso un recettore cellulare (FGFR2 in questo studio).
Come risultato di questo stimolo il recettore e’ ‘acceso’
all’interno della cellula. Cio’ comporta l’assunzione di
proteine di segnalazione e l’avvio della Akt, che e’
responsabile della proliferazione cellulare. In alcune cellule
cancerose, questa via e’ sempre attiva. Il nuovo studio ha
esaminato cellule tumorali senza stimoli esterni e ha scoperto
che “Akt” potrebbe essere attivata senza modificazioni
genetiche. Due proteine; Plc?1 e Grb2 , competono per il legame
con FGFR2. La concentrazione relativa di queste proteine
dettera’ quale delle due si leghera’ per dare vita alla
reazione. Quando Plc?1 prevale, si innesca la via Akt. In
questo modo, uno squilibrio nella quantita’ di due proteine
puo’ portare alla proliferazione cellulare e formazione del
cancro.
.