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(AGI) – Milano, 6 lug. – I disturbi tipici della dislessia non
riguardano soltanto la lettura ma anche la motricita’, cioe’
l’esecuzione di movimenti ritmici e coordinati. E’ il risultato
al quale sono arrivati i ricercatori del dipartimento di
Psicologia dell’Universita’ di Milano-Bicocca in uno studio
pubblicato sulla rivista Human Movement Science. I risultati
hanno mostrato che nei bambini affetti da dislessia evolutiva
la durata relativa di scrittura di ciascuna singola lettera che
compone una parola non e’ costante ma varia in funzione della
dimensione e velocita’ della parola scritta. Secondo i
ricercatori, il fatto che i bambini con dislessia non seguano
il principio dell’omotetia, cioe’ la capacita’ di mantenere
costanti i tempi di scrittura di ogni lettera, dimostra che il
disturbo riguarda anche la motricita’, alla quale e’ riferibile
la mancanza di ritmo nella scrittura. La ricerca ha coinvolto
77 bambini con un’eta’ fra i 7 anni e mezzo e i 12 anni: 17
bambini con una diagnosi di dislessia evolutiva, 21 bambini con
una diagnosi sia di dislessia sia di disgrafia e 39 bambini a
sviluppo tipico (ovvero senza diagnosi di dislessia o
disgrafia). Ai partecipanti e’ stato chiesto di scrivere a mano
con un’apposita penna digitale la parola “b-u-r-l-e” in diverse
condizioni sperimentali (in modo spontaneo, usando lettere
maiuscole, accelerando la velocita’ di scrittura o cambiando le
dimensioni) su un foglio appoggiato su una tavoletta grafica.
Per poter registrare le proprieta’ cinematiche del gesto
grafico, l’ateneo milanese ha creato e realizzato un software,
Digital Draw, che potra’ essere impiegato in futuro anche per
altri studi riguardanti la scrittura e, piu’ in generale, il
gesto grafico. “I risultati di questa ricerca � hanno spiegato
Maria Teresa Guasti e Natale Stucchi, autori dello studio –
suggeriscono per la prima volta che la dislessia non e’ solo un
problema di lettura, ma anche un problema riguardante gli
aspetti ritmici della scrittura. Questo problema deriva da una
difficolta’ nell’eseguire una sequenza fluida di movimenti. Per
aiutare chi e’ affetto da dislessia a mantenere un
comportamento ritmico potrebbe essere utile un’educazione
specifica al ritmo attraverso la pratica musicale”.
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