Ultime News
Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterEmail this to someone

(AGI) – New York, 1 lug. – Il morbo di Parkinson potrebbe aver
giocato un ruolo cruciale nella sconfitta di Aldolf Hitler. Uno
studio della University of Pittsburgh ha suggerito che la
malattia neurologica potrebbe aver influenzato alcune delle
piu’ importanti decisioni del dittatore, rendendolo piu’
spericolato e portandolo a una sconfitta nella Seconda guerra
mondiale. Dai risultati pubblicati sulla rivista World
Neurosurgery, e’ emerso anche l’ipotesi che gli orribili e
disumani omicidi compiuti da Hitler siano stati influenzati
dalla malattia che avrebbe esasperato il suo “temperamento
instabile”. “La possibilita’ che Hitler soffrisse di Parkinson
e’ stata a lungo oggetto di dibattito”, ha spiegato Raghav
Gupta, uno degli autori dello studio. “Prove video suggeriscono
che Hitler sia stato esposto a un progressivo deterioramento
della funzione motoria dal 1933 al 1945”, ha aggiunto.
Nell’ultima parte della sua vita, il dittatore avrebbe infatti
sofferto di un pronunciato tremito alle mani, in particolare
quella sinistra, che ha spinto molti scienziati a chiedersi se
Hitler fosse malato. Il Parkinson puo’ anche causare un
rallentamento nei movimenti, una postura curva e uno sguardo
assente, oltre che disturbi cognitivi come apatia. I
ricercatori suggeriscono che le condizioni di Hitler potrebbero
averlo spinto a invadere la Russia, prima di battere la Gran
Bretagna sul fronte occidentale. Lo studio inoltre indica che
il dittatore avrebbe preso altre cattive decisioni per via del
suo stato di salute, come la mancata difesa della Normandia nel
1944. Il Parkinson, secondo gli studiosi, spiegherebbe anche
l’assenza totale di empatia dietro le sue azioni disumane e
brutali.