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L'Italia è tra i sette Paesi europei ad aver superato i 1.000 casi di morbillo nel 2018. Gli altri sei sono Francia, Serbia, Grecia, Russia, Georgia e Ucraina

E' quanto sottolinea l'Oms nel suo bollettino periodico, specificando che in tutti questi Paesi ci sono stati dei morti, 34 totali dall'inizio dell'anno, 14 solo in Serbia. "Una buona salute per tutti – dice Zsuzsanna Jakab, direttore regionale Oms per l'Europa – parte dalla vaccinazione, e finché non elimineremo il virus non riusciremo a tener fede agli impegni per gli obiettivi di sviluppo sostenibile". L'Ucraina è stata la più colpita, con oltre 23 mila casi di morbillo dall'inizio dell'anno.

Secondo l'ultima valutazione della Commissione europea di verifica regionale per il morbillo e l'eliminazione della rosolia (RVC), 43 stati membri su 53 hanno hanno interrotto la trasmissione endemica della malattia, mentre 42 lo hanno fatto per la rosolia.

Chi non è immune è vulnerabile, nessuno escluso

La Commissione ha, infine, espresso preoccupazione per la scarsa copertura vaccinale in alcune aree e ha rilevato che le catene di trasmissione del morbillo sono proseguite per oltre 12 mesi in alcuni Paesi, riportando il livello del loro stato a "endemico".

"Ciò dimostra – spiega Nedret Emiroglu, direttore di la Divisione delle emergenze sanitarie e delle malattie trasmissibili presso l'Ufficio regionale per l'Europa dell'Oms – che ogni persona che non è immune rimane vulnerabile, non importa dove vive, e ogni Paese deve continuare a spingere per aumentare la copertura vaccinale". I rappresentanti di tutti i Paesi, ricorda infine l'Oms, si vedranno a Roma dal 17 al 20 settembre per verificare i progressi verso l'eliminazione.

Dall’inizio dell’anno i casi sono oltre duemila

L'allarme lanciato oggi dall'Oms trova conferma negli ultimi dati forniti dal ministero il mese scorso: nel primo semestre del 2018 si contano già 2.029 casi di infezione nel nostro Paese. 

Un dato eloquente, ma anche incoraggiante rispetto al boom dell'anno scorso, quando da gennaio a luglio si contarono addirittura 4.080 infezioni.

Finora l’89,4% dei casi si è verificato in sette Regioni:

  • Sicilia (1.066),
  • Lazio (204),
  • Calabria (144),
  • Lombardia (131),
  • Campania (128),
  • Emilia Romagna (77)
  • Toscana (64).

La Regione Sicilia ha riportato l’incidenza più elevata (422 casi per milione di abitanti).

 

Quattro i decessi, molte le complicanze

Sono stati segnalati quattro decessi che si aggiungono ai quattro  segnalati nel 2017. Nel 91,3% dei casi chi si è preso il morbillo era non vaccinato al momento del contagio, mentre il 5,4% aveva effettuato una sola dose. E che il morbillo non sia uno scherzo lo conferma il fatto che quasi metà dei malati, il 48,9%, ha sviluppato almeno una complicanza; il 59,5% dei casi totali è stato ricoverato. Infine sono stati segnalati 87 casi tra operatori sanitari, di cui 41 complicati (47,1%).

La reticenza aumenta l’incidenza

"Se i casi di morbillo sono in aumento in Europa gran parte della responsabilità va alla recalcitranza verso i vaccini. In Italia il record lo abbiamo avuto lo scorso anno con più di 5mila casi". Lo ha detto all'AGI Gianni Rezza, direttore del Dipartimento malattie infettive dell'Istituto Superiore di Sanità, commentando l'ultimo allarme morbillo lanciato dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms).

"L'anno peggiore per il nostro Paese è stato il 2017, quando eravamo preceduti solo dalla Romania", spiega. "Quest'anno la situazione è leggermente migliorata, complice anche l'obbligo vaccinale che quest'anno è stato introdotto anche in Francia. Ma serve fare una precisazione: i casi registrati – precisa – non sono dovuti solo ai bambini, ma anche agli adulti che non hanno avuto il morbillo e che non si sono immunizzati".

Secondo Rezza, le coperture vaccinali nel nostro paese non sono ottimali. "Siamo al 92,5 per cento e serve fare di più per eradicare questa malattia molto contagiosa", conclude.