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Un giovane dentista italiano, anzi un paradontologo per essere corretti, è tra i 30 giovani più influenti d’Europa, secondo la rivista Forbes. Il suo merito? Aver trasformato Tac e Radiografie in modelli 3D perfetti della bocca dei suoi pazienti, in tempi brevissimi (basta un’ora) e a costi contenuti. L’idea di Giuseppe Cicero, 28 anni, palermitano, consente al medico di avere un’idea precisa dell’intervento che andrà a realizzare e al paziente di comprendere meglio quello che accadrà nella sua bocca. l tutto grazie a una semplice stampante realizzata dalla start up di Cicero Oral 3D

“Un vantaggio per il medico e per il paziente"

“Il paziente che arriva nel nostro studio si sottopone a una tac e dopo un’ora abbiamo in mano un modello esatto della sua bocca”, spiega Cicero all’Agi. I vantaggi? “Per il paziente c’è quello di avere una migliore comprensione dell’intervento. Riesce a vedere bene quello che ha sotto la gengiva, cosa che fino ad oggi non era possibile. E questo cambia la comunicazione tra paziente e medico e aumenta la fiducia. Soprattutto nel post-operatorio perché il paziente ha un riscontro dopo 4 mesi, dopo 8, restando motivato”. L’altro enorme vantaggio riguarda il medico che “in questo modo riesce a preparare l’intervento in anteprima, sicuro che non troverà più delle sorprese nel momento in cui aprirà il sito. Questo ‘regala’ chirurgie più veloci e più precise, perché per intervenire sul difetto dell’osso tutto viene progettato su misura anzichè in maniera virtuale come un tempo”.

La rivoluzione economica

In pratica una rivoluzione, tanto da far meritare a Cicero il riconoscimento di Forbes che lo considera “uno di quei giovani che, grazie alla ricerca e all’utilizzo di nuove tecnologie, stanno partecipando al cambiamento della medicina”.  E rivoluzionario è anche il prezzo: "La macchina costa 4mila euro e con meno di 10 centesimi si possono effettuare le stampe", spiega Cicero. "Questo sta permettendo a dentisti di tutto il mondo l'utilizzo di strumenti di ultima generazione, fino a poco fa impiegati solo in pochissimi studi dentistici visti i costi elevati sia per i medici che per i pazienti, ma soprattutto sta determinando un cambiamento grazie all'utilizzo di un nuovo modo di comunicare con i pazienti”. Ma la vera invenzione – osserva Cicero – è quella di “aver applicato la tecnologia 3D al settore odontoiatrico, trovando il modo per semplificare il tutto”.

Ma niente di questo sarebbe accaduto se fosse rimasto in Italia. La forza di Cicero sta nella sua doppia formazione: studi accademici a Roma, alta specializzazione alla New York University, “la numero uno al mondo per questo tipo di chirurgia” e dove si lascia grande spazio alla clinica e…a giovani. Oggi Cicero si divide tra Roma, New York e Madrid dove insegna all’Universidad Europea: “I miei studenti fanno pratica sui modelli delle bocche dei pazienti che opereranno una settimana dopo”. La stampante 3D ha già fatto il suo ingresso nei primi studi dentistici, ma nel frattempo è diventata una presenza fissa delle università più all’avanguardia nel settore. La usano quotidianamente all’NYU, ovviamente, ma non manca nemmeno in quella di Boston e in altre facoltà americane.