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(AGI) – Roma, 27 lug. – Ore di lavoro intenso in Campidoglio per il sindaco di Roma Ignazio Marino, chiamato a formare una nuova squadra di governo dopo gli addii del vicesindaco Luigi Nieri (con delega al Personale) e degli assessori Guido Improta (Trasporti) e Silvia Scozzese (Bilancio). La terza giunta capitolina firmata Marino potrebbe essere presentata gia’ domani, ma dovra’ accontentarsi del solo ‘appoggio esterno’ di Sinistra ecologia liberta’.

“Allo stato attuale siamo fuori dalla Giunta e proporremo questa linea anche agli organi dirigenti”, ha spiegato il coordinatore romano di Sel, Paolo Cento, al termine della riunione con il primo cittadino della capitale. “Noi continuiamo a servire Roma anche in consiglio comunale ma le poltrone le lasciamo al monocolore del Pd che se ne dovra’ assumere le responsabilita’”, ha aggiunto Cento, ribadendo come la questione del vicesindaco sia “tutta legata al tema dell’alleanza con il Partito democratico: se il Pd vuole far saltare il centrosinistra a Roma se ne assume la responsabilita’”, ma “noi abbiamo offerto la massima disponibilita’ su nomi di alto livello con una proposta aperta.

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Rimangono aperte questioni sul programma e soprattutto sul rapporto con il governo per quanto riguarda i soldi per Roma e la relazione del ministro Alfano”. “Con il Pd si apre una fase di competizione – ha ammesso il coordinatore romano di Sel – e, se non vengono sciolti questi nodi, con Marino manterremo un rapporto di verifica delibera per delibera”.- .

“Sel – ha rincarato la dose il capogruppo in Campidoglio, Gianluca Peciola – crede che “l’investimento che sta offrendo il Pd non sia all’altezza delle emergenze e delle sofferenze che la citta’ sta vivendo” su temi come “le risorse per il Giubileo e lo sblocco del Patto di stabilita’ da parte del governo Renzi. Il punto di sofferenza e’ il rapporto con questo Pd nazionale, con il governo che non vuole investire su Roma”.

E’ toccato poi al presidente nazionale del Pd e commissario del partito a Roma, Matteo Orfini, incontrare il sindaco in Campidoglio. “Roma – aveva ricordato in precedenza Marino illustrando la delibera di assestamento di bilancio alla commissione capitolina competente – e’ stata la prima citta’ metropolitana a votare il bilancio di previsione 2015, dando un esempio al Paese visto che molti Comuni hanno chiesto al governo di rinviare l’approvazione dei propri bilanci al 30 settembre.

Negli anni passati il bilancio di questa citta’ non era mai stato approvato nei termini di legge. Noi abbiamo cambiato davvero strada, abbiamo votato in Giunta il previsionale 2015 a dicembre 2014, esattamente come si dovrebbe fare in ogni azienda sana, e poi in Assemblea a marzo 2015″. Le spese del Campidoglio “per le somme urgenze, da una verifica svolta dall’assessore Sabella, risultano diminuite del 97% – ha proseguito il sindaco – dagli oltre 100 milioni di euro del 2013 a meno di 3 milioni nel 2015, e questo indica la volonta’ del Comune di essere rigoroso e attento.

Abbiamo voluto fare pulizia nei bilanci, rispetto a come venivano scritti in passato, facendo un accertamento straordinario dei residui che ammontano a circa 2 miliardi di euro: 330 milioni per il fondo rischi e circa 1,7 miliardi di crediti di dubbia esigibilita’ che venivano iscritti a bilancio creando per il Comune una situazione che non era certo di rigore e serieta’”. (AGI)