Ultime News
Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterEmail this to someone

(AGI) – Roma, 9 lug. – L’aula della Camera ha approvato – con 277 si’, 173 no e 4 astenuti – la riforma della scuola, il testo e’ ora legge. Hanno votato a favore Pd, Ap, Sc. Nel corso delle dichiarazioni di voto, la Lega ha protestato in aula contro la cosiddetta norma gender. Proteste anche dai banchi di Sel e confermate le mobilitazioni del campo sindacale e studentesco contro il provvedimento. Chi non ci sta proprio e’ la Cgil. “Oggi e’ stata scritta una pagina nera per la democrazia del nostro Paese perche’ la scuola e’ fondamentale per salvaguardare la democrazia”, ha detto il segretario generale della Flc Cgil, Domenico Pantaleo, che ha aggiunto: “Questa legge riporta l’istruzione indietro nel tempo, toglie diritti, non risolve il problema della precarieta’ e trasforma la scuola in un luogo chiuso. E’ una riforma che il governo ha fatto approvare con la forza dei numeri”.

Gianna Fracassi, segretario confederale del sindacato di corso d’Italia, commenta l’approvazione definitiva da parte della Camera del ddl Buona Scuola e assicura: “La partita non e’ chiusa: permangono gli elementi di criticita’ che la Cgil contesta sin dai primi passaggi parlamentari, per questo rilanceremo la discussione e le iniziative sui temi della scuola”. Secondo la sindacalista, “la legge non solo dimostra l’arroganza di un governo che non ha mai avuto intenzione di ascoltare davvero chi nelle aule lavora tutti i giorni, dietro la cattedra o dietro i banchi, ma non risponde alle esigenze di cambiamento della scuola italiana”. La dirigente sindacale contesta la legge sia nel metodo che nel merito. Per quanto riguarda il primo sostiene che “al di la’ delle dichiarazioni, e’ stata scelta una strada di chiusura e contrapposizione, partita da un finto confronto e da una finta consultazione e passata per l’apposizione della fiducia in Senato”. Per quanto riguarda il merito “nessuna delle richieste avanzate in questi mesi dal mondo della scuola e’ stata presa in considerazione: lotta alle disuguaglianze e alla dispersione, diritto allo studio, piano pluriennale di assunzioni e superamento dei nodi sull’organico e sulla dirigenza non rientrano nel testo della legge”.

Per Fracassi particolarmente grave e’ poi “la sorta di ricatto con cui si e’ voluto contrapporre la stabilizzazione di parte del personale con un confronto parlamentare pienamente democratico”. “Permangono tutti gli elementi di criticita’ che abbiamo denunciato”, ribadisce il segretario confederale della Cgil, secondo cui “i passaggi in Commissione e in aula non hanno portato a modifiche sufficienti a evitare le inefficienze e l’arretramento che le norme approvate oggi produrranno”. “Per questo la partita non e’ chiusa, rilanceremo la discussione e le iniziative, e – conclude – non rinunceremo alla battaglia per qualificare realmente il nostro sistema di istruzione e dare una chance in piu’ al nostro Paese”.

La riforma destina tre miliardi in piu’ all’anno per il capitolo istruzione; prevede l’assunzione straordinaria di oltre 100mila insegnanti precari, il potenziamento di materie come arte, musica, lingue e discipline motorie, i presidi che potranno scegliere da appositi ambiti territoriali docenti con il curriculum “piu’ adatto a realizzare il progetto formativo della loro scuola”. Obiettivo principale della “Buona Scuola” e’ mettere al centro l’autonomia scolastica dando gli strumenti finanziari e operativi ai dirigenti per poterla realizzare. Le scuole avranno piu’ risorse economiche: viene raddoppiato il loro Fondo di funzionamento. Ma anche piu’ risorse umane: ogni istituto avra’ in media 7 docenti in piu’ per realizzare i propri progetti e per l’arricchimento dell’offerta formativa. I concorsi per gli insegnanti tornano ad essere banditi regolarmente: il primo sara’ indetto entro il prossimo 1 dicembre. Per gli studenti e’ prevista un’offerta formativa piu’ ricca che guarda alla tradizione (musica e arte), ma anche a quelli che sono oggi strumenti fondamentali, come le lingue, le competenze digitali, l’economia. Le scuole superiori potranno attivare materie opzionali per rispondere meglio alle esigenze educative dei ragazzi. L’alternanza scuola-lavoro e’ prevista per tutti nell’ultimo triennio delle scuole superiori, licei compresi, e si potra’ svolgere anche all’estero e nelle istituzioni culturali. Con un finanziamento ad hoc, sara’ attivato un Piano nazionale per la scuola digitale, con risorse per la didattica e la formazione dei docenti. Ci sara’ poi il Piano dell’offerta formativa, documento costitutivo dell’identita’ culturale e progettuale di ogni istituto. Continua l’investimento dello Stato sull’edilizia scolastica, con fondi per gli interventi di manutenzione, ma anche per la costruzione di strutture innovative.

DALLE ASSUNZIONI ALL’AUTONOMIA, ECCO COSA CAMBIA – Tre miliardi in piu’ all’anno per il capitolo istruzione, l’assunzione straordinaria di oltre 100mila insegnanti precari, il potenziamento di materie come arte, musica, lingue e discipline motorie, i presidi che potranno scegliere da appositi ambiti territoriali docenti con il curriculum “piu’ adatto a realizzare il progetto formativo della loro scuola”: sono alcune delle novita’ che introduce “la Buona Scuola”, diventata oggi legge dopo 10 mesi di consultazioni, proteste di ogni tipo e modifiche apportate dal Parlamento.

Obiettivo principale della riforma e’ mettere al centro l’autonomia scolastica dando gli strumenti finanziari e operativi ai dirigenti per poterla realizzare. Le scuole avranno piu’ risorse economiche: viene raddoppiato il loro Fondo di funzionamento. Ma anche piu’ risorse umane: ogni istituto avra’ in media 7 docenti in piu’ per realizzare i propri progetti e per l’arricchimento dell’offerta formativa. I concorsi per gli insegnanti tornano ad essere banditi regolarmente: il primo sara’ indetto entro il prossimo 1 dicembre.

Per gli studenti e’ prevista un’offerta formativa piu’ ricca che guarda alla tradizione (Musica e Arte), ma anche a quelli che sono oggi strumenti fondamentali, come le lingue, le competenze digitali, l’Economia. Le scuole superiori potranno attivare materie opzionali per rispondere meglio alle esigenze educative dei ragazzi.

L’alternanza scuola-lavoro e’ prevista per tutti nell’ultimo triennio delle scuole superiori, licei compresi, e si potra’ svolgere anche all’estero e nelle istituzioni culturali. Con un finanziamento ad hoc, sara’ attivato un Piano nazionale per la scuola digitale, con risorse per la didattica e la formazione dei docenti.

Ci sara’ poi il Piano dell’offerta formativa, documento costitutivo dell’identita’ culturale e progettuale di ogni istituto. Continua l’investimento dello Stato sull’edilizia scolastica, con fondi per gli interventi di manutenzione, ma anche per la costruzione di strutture innovative.

Piu’ in dettaglio, ecco i punti principali:


AUTONOMIA: Le scuole, d’ora in poi, potranno indicare allo Stato il fabbisogno di docenti e strumenti per attuare il loro progetto educativo. Lo faranno attraversi i Piani dell’offerta formativa (Pof) che diventano triennali. I Piani saranno elaborati dal Collegio dei docenti, sulla base di indirizzi definiti dal dirigente scolastico, per essere poi approvati dal Consiglio di circolo o d’Istituto dove sono rappresentate anche le famiglie e, alle superiori, gli studenti. Viene raddoppiato il Fondo di funzionamento delle scuole che passa dai 111 milioni attuali ad oltre 200, con uno stanziamento di 126 milioni in piu’ all’anno.

ASSUNZIONI: Il provvedimento da’ il via libera ad un Piano straordinario di assunzioni per l’anno scolastico 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare il nuovo organico dell’autonomia che dara’ alla scuola l’8% di docenti in piu’, una media di 7 insegnanti aggiuntivi per ciascun istituto.
  Oltre 100mila docenti saranno dunque assunti quest’anno attingendo dalle Graduatorie ad esaurimento e dalle Graduatorie di merito (concorsi). Poi i concorsi torneranno ad essere banditi regolarmente ogni tre anni: il primo bando e’ previsto entro il prossimo 1 dicembre.

DIRIGENTI SCOLASTICI: diventano “leader educativi”.
  Dovranno essere i promotori del Piano dell’offerta formativa e avranno la possibilita’, a partire dal 2016, di mettere in campo la loro squadra individuando, sui posti che si liberano ogni anno, i docenti con il curriculum piu’ adatto a realizzare il progetto formativo del loro istituto. L’individuazione dei docenti da parte dei presidi avverra’ comunque all’interno di ambiti territoriali predisposti dagli Uffici Scolastici Regionali. I dirigenti scolastici potranno inoltre ridurre il numero di alunni per classe per evitare il fenomeno delle aule-pollaio utilizzando l’organico a disposizione. Il loro operato sara’ sottoposto a valutazione. Il risultato influira’ sulla loro retribuzione aggiuntiva.

NUOVA OFFERTA FORMATIVA: con la riforma vengono potenziate le competenze linguistiche: l’Italiano per gli studenti stranieri e l’Inglese per tutti, ma anche l’Arte, la Musica, il Diritto, l’Economia, le Discipline motorie. Viene dato piu’ spazio all’educazione ai corretti stili di vita, alla cittadinanza attiva, all’educazione ambientale, allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti (pensiero computazionale, utilizzo critico e consapevole dei social network e dei media).

ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: almeno 400 ore nell’ultimo triennio dei tecnici e dei professionali e 200 in quello dei licei e diventa strutturale grazie ad uno stanziamento di 100 milioni all’anno.
  Il lavoro si svolgera’ in azienda, ma anche in enti pubblici, musei e si potra’ fare anche d’estate e all’estero. Sara’ predisposta una Carta dei diritti e dei doveri degli studenti in alternanza.

CARD INSEGNANTI: arriva la ‘Carta elettronica per l’aggiornamento e la formazione dei docenti’, in pratica un voucher di 500 euro all’anno da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, ingressi a mostre ed eventi culturali. La formazione in servizio diventa inoltre obbligatoria e viene finanziata per la prima volta con uno stanziamento strutturale: 40 milioni di euro l’anno.

VALORIZZAZIONE DOCENTI:viene istituito un fondo da 200 milioni l’anno per la valorizzazione del merito del personale docente.

SCUOLE INNOVATIVE E EDILIZIA: la legge prevede un bando (300 i milioni a disposizione) per la costruzione di scuole altamente innovative dal punto di vista architettonico, impiantistico, tecnologico. L’Osservatorio per l’edilizia scolastica, istituito presso il Miur, coordinera’ strategie e risorse per gli interventi e promuovera’ la cultura della sicurezza. E’ previsto un investimento di ulteriori 200 milioni per i mutui agevolati per la costruzione e la ristrutturazione delle scuole.

SCHOOL BONUS: chi fara’ donazioni a favore delle scuole per la costruzione di nuovi edifici, per la manutenzione, per la promozione di progetti dedicati all’occupabilita’ degli studenti, avra’ un beneficio fiscale (credito di imposta al 65%) in sede di dichiarazione dei redditi. E’ previsto un limite massimo di 100mila euro per le donazioni. (AGI)

.