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AGI – I primi 100 giorni del governo Meloni “sono stati nel complesso molto positivi e tutti gli indicatori lo confermano: dallo spread in discesa, alla borsa che sale, ai dati di crescita del Pil. Ma quello che ci rende più fieri e l’alta fiducia di imprese e famiglie“. E’ il bilancio che traccia il senatore FdI e sottosegretario all’Attuazione del programma Giovanbattista Fazzolari.

“Non siamo riusciti a raccontare bene le cose che abbiamo fatto, eravamo troppo impegnati a farle… c’è stata distanza tra quello che si raccontava che avremmo voluto fare e quello che stavamo facendo. Una narrazione interessata la forza di opposizione e parte della stampa su alcuni provvedimenti”.

Per quello legato al Pos, esplicita, “ci sono state più resistenze dell’atteso, un esempio di come ci troviamo di fronte all’intero contesto occupato in modo militare da dieci anni di governi di sinistra che rende difficile operare per un governo di rottura con il nostro. Quanto a ventilate dissonanze nell’Esecutivo, ricorda Fazzolari, “noi abbiamo una leadership molto forte e grande sintonia tra i partiti. Le polemiche sono state spesso frutto di narrazione. Se poi un ministro dice una cosa e ne nasce una polemica e poi tutto si chiarisce mi sembra la prassi di sempre di tutti i governi”.

La priorità resta “la questione energetica. Bisogna procedere spediti sull’efficientamento delle reti di trasmissioni dell’energia e della produzione domestica” e sul versante economico “per favorire la crescita”, nodo per il quale è “centrale la riduzione della burocrazia con una rapida riforma del codice degli appalti. Ela cosa forse è più importante è garantire legalità e sicurezza ai cittadini”.     

Entro quest’anno, conferma Fazzolari, il Governo conta di presentare al Parlamento “una proposta di riforma senso presidenziale. Il premierato potrebbe avere molti consensi e il ministro Casellati fa un ottimo lavoro”. Quanto all’autonomia, “non c’è braccio di ferro tra noi e sempre entro l’anno pensiamo di varare una legge condivisa anche con le Regioni del Sud”. Sul fronte della giustizia, “lavoriamo a una riforma che riscuote consensi anche fuori della maggioranza”. Questo Governo ha davanti a sé “una gara lunga non i 100 metri. Verremo valutati nel 2027, non ora“.se”

 

Landini: “Questo governo spacca il Paese”

Questo governo spacca il Paese, pensa di poter cambiare la Costituzione a colpi di maggioranza e sta di fatto delegittimando i corpi intermedi convocando tavoli di confronto finti”. Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, in una intervista al quotidiano La Repubblica, critica le parole del ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sugli stipendi degli insegnanti differenziati tra Nord e Sud.

“Sono parole pericolose – dice Landini – non solo perché così si torna alle gabbie salariali. E perché siamo in piena emergenza salariale per tutti i lavoratori italiani. Ma perché il governo non ha stanziato nemmeno un euro per rinnovare i contratti pubblici nel triennio 2022-2024. Né sta agendo per una vera riforma che colpisca l’evasione fiscale e la rendita finanziaria e consenta di ridurre il carico delle tasse su buste paga e pensioni. Anzi discute di autonomia differenziata e presidenzialismo”.