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“Non gioisco delle difficoltà dei 5 Stelle o di altri alleati. Certamente la nuova forza del Pd potrà garantire quel salto di qualità anche da me più volte invocato”. È quanto dichiara in un’intervista al “Corriere della Sera” Goffredo Bettini, ascoltato e influente consigliere del segretario del Pd Nicola Zingaretti. Per Bettini, ora serve “una maggiore sintonia tra i partiti di governo, essenziale per ricostruire l’Italia dopo l’emergenza; l’avvio rapido di un processo di riforme da tempo attese; l’utilizzo del Recovery fund non dispersivo ma concentrato su alcune strategie innovative che i cittadini possano comprendere e apprezzare: lo sviluppo green, la valorizzazione del nostro capitale umano (a partire dai giovani e dalle donne), politiche di crescita per realizzare più giustizia sociale”.

Un programma, questo, che per Bettini include anche “i cambiamenti istituzionali e regolamentari che completino il processo avviato con il Sì”. Secondo l’analisi del consigliere del leader dem, se “una parte degli elettori ha votato No, tra essi non pochi del Pd” quindi “guai ad atteggiamenti di iattanza da parte nostra. Piuttosto quei voti ci daranno ulteriore forza per mantenere gli impegni assunti, a partire dalla riforma della legge elettorale”.

E su governo e possibile rimpasto Bettini è secco: “Il Pd non vuole poltrone o equilibri di potere più vantaggiosi. Piuttosto da tempo indichiamo l’esigenza di un rafforzamento politico e programmatico della coalizione attorno a Conte. Spetta al premier trovare i modi per realizzarlo”, quindi indica una strada da percorrere: “È il momento della responsabilità, per un patto politico e programmatico che dia certezze all’Italia nel corso di tutta la legislatura. La destra ha preso un colpo micidiale. Ma se sbagliamo, in un momento può rialzare la testa”, conclude Bettini.