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AGI – L’emergenza sanitaria e’ “tutt’altro che risolta” e “potrebbe anzi riproporsi in forma drammatica se non verranno osservate con rigore le misure necessarie per evitare una ripresa del contagio”. Emergenza che “pone dunque al governo il tema di garantire la salute pubblica anche con mezzi straordinari, adeguati alla gravita’ della situazione”.

Ma “questo non può tuttavia diventare un pretesto per una sostanziale sospensione di alcune fondamentali garanzie costituzionali, prima fra le quali un chiaro e trasparente controllo del Parlamento sulle decisioni dell’esecutivo”. Lo ha scritto Silvio Berlusconi, in una lettera al quotidiano La Stampa.

“Il governo Conte – scrive il leader di Forza Italia – ha fin qui scelto di evitare passaggi parlamentari, con un ricorso allo strumento del DPCM, ma non per questo ha guadagnato in velocità né in efficienza delle decisioni. Un voto alle Camere – con la dichiarata disponibilità dell’opposizione ad evitare, come ovvio, ogni atteggiamento ostruzionistico – non avrebbe allungato in alcun modo i tempi di decisioni che in alcuni casi erano necessarie, ma che spesso si sono rivelate contraddittorie e inefficaci e che proprio con il dibattito in Parlamento avrebbero potuto essere migliorate perfezionate”.

“Noi abbiamo sempre ribadito la nostra disponibilità a collaborare, che naturalmente non viene meno – aggiunge Berlusconi nella lettera alla Stampa – Ma proprio per questo giudicheremo incomprensibile nel merito e in accettabile sul piano della procedura la decisione di forzare ancora la Costituzione e la trasparenza del processo democratico”.

Il leader forzista assicura: “Non siamo fra quelli che vedono il pericolo di un disegno autoritario con il pretesto del COVID-19, ma da liberali siamo assolutamente convinti che in democrazia la forma è sostanza”.

Berlusconi avverte l’esecutivo: “Ogni nostra disponibilità a collaborare, da qui in avanti, è strettamente legata al rispetto di tali forme, che sono quelle della sovranità popolare, a partire proprio da ogni ipotesi di proroga dello stato di emergenza”.