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“In pubblico la Raggi ci sosteneva. In privato, come dimostrano gli audio, mostrava un’altra faccia”. In un’intervista alla Stampa di Torino Pinuccia Montanari, ex assessore capitolino alla Sostenibilità ambientale, racconta la sua verità sul caso Roma. “Mi sono fatta l’impressione – dice – che a comandare (in Campidoglio, ndr) sia una lobby opaca. La sindaca non conta più molto, a quanto vedo. Pare eseguire le direttive delle persone che la circondano”. E anche Grillo “ha scarsa voce in capitolo”.

Il licenziamento di Bagnacani? “Vergognoso, come il mio isolamento. Cacciati perché portavamo avanti i valori del M5s”. Ama è un’azienda decotta? “Sciocchezze. È solida e ricca. Dal punto di vista industriale può essere una macchina da guerra. Ma Lemmetti (assessore al Bilancio, ndr) e Giampaoletti (direttore generale, ndr) avevano altre mire”. Quali? “Non lo so. Ma certo fa gola un business miliardario garantito per i prossimi 15 anni. Se paralizzata e sabotata, Ama può essere poi essere spolpata”.

“Tutto quello che abbiamo fatto, con fatica è stato condiviso con lei (la Raggi, ndr). E poi per strada la merda, per usare il suo linguaggio, c’è anche ora che lei si è liberata di noi. Ma non se ne parla più”. Roma capitolo chiuso, dunque? “Scriverò un libro: Titolo: ‘Assesso’ nun se po fa’”.