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Dopo che fonti leghiste avevano paventato un possibile rinvio, il Consiglio dei ministri, ha approvato il cosiddetto "Dl Genova", il decreto legge che introduce "disposizioni urgenti volte a velocizzare le operazioni di demolizione e ricostruzione del ponte Morandi, al sostegno dei soggetti danneggiati per il crollo, alla ripresa delle attività produttive e di impresa, nonché dirette a intraprendere ogni iniziativa necessaria al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture". Eccone i principali contenuti:

  • Per la città di Genova

Tra le misure principali in favore della popolazione di Genova colpita dal crollo del viadotto Morandi, si istituisce un contributo di sostegno per tutti i soggetti coinvolti dalle ordinanze di sgombero o che hanno subito danni materiali.

Alle imprese danneggiate dal crollo, si riconosce un contributo finalizzato alla mitigazione dei pregiudizi sofferti, impregiudicati i diritti risarcitori nei confronti degli eventuali responsabili.

Sono altresì introdotte misure di facilitazione fiscale per le imprese genovesi e per la piena ripresa dei traffici portuali, prevedendo l'istituzione di una zona franca urbana e di una zona logistica semplificata per il porto e il retroporto, nonché misure immediate per favorire la viabilità e i collegamenti in entrata e in uscita da Genova, implementando il trasporto pubblico locale.

Si istituisce poi la figura del Commissario straordinario per consentire di procedere alla celere ricostruzione delle infrastrutture danneggiate, nonché per attuare ogni misura idonea a superare le conseguenze degli eventi dannosi. La notizia più attesa era forse il nome che rivestirà tale incarico. Ma il governo non ha ancora deciso. "Abbiamo previsto un commissario straordinario per le opere complessive, un commissario ad hoc che avrà anche i poteri di acquisire il progetto e consentire a Genova di avere un ponte più bello e nuovo e rilanciare l'immagine di Genova", ha commentato il premier, Giuseppe Conte.

  • In materia di sicurezza delle infrastrutture e dei trasporti

Al fine di rafforzare le misure di prevenzione e di garantire la piena sicurezza nella mobilità e nei trasporti, si introducono nuove norme che prevedono l'istituzione di una Agenzia di vigilanza per la sicurezza delle strade e autostrade, con parallelo ampliamento degli organici tecnici del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti dedicati ai controlli di sicurezza, e la creazione di una banca dati sulle opere pubbliche per monitorare, tra l'altro, i parametri di sicurezza delle infrastrutture, utilizzando sistemi tecnologici innovativi. 

Il rischio, scongiurato, di un rinvio

"Ho chiesto di poter dire la nostra come enti locali. Capisco la fretta, il presidente Conte mi ha chiamato questa notte, ma il decreto avrà bisogno di molti aggiustamenti perché è una materia complessa. A me interessa poco quello che succede fuori dalla regione. Io chiedo che questo ponte venga ricostruito in fretta. Qualsiasi misura acceleri mi vedrà sostenitore, mentre qualunque cosa faccia confusione mi vedrà ferocemente ostile", ha detto il presidente della Regione Liguria, Giovanni Toti, a "Porta a porta". Il mancato confronto con gli enti locali aveva suscitato l'irritazione della Lega e minacciato un rinvio del provvedimento. 

"Fino a ieri non avevamo neanche visto il decreto. E comunque non si può non coinvolgere gli amministratori di Genova e della Regione. Così non ci siamo". Nel primo pomeriggio di ieri fonti parlamentari della Lega certificavano le distanze all'interno della maggioranza sul dl. A risolvere l'impasse i contatti avvenuti tra Toti e Conte a Cdm in corso. Era stato, fanno sapere fonti leghiste, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti a insistere perché prima di "qualsiasi passo" normativo su Genova "fossero ascoltati il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti e il sindaco di Genova Marco Bucci".