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Nessun sindaco in municipio. Nessun consigliere in Comune. Nessuna lista per le elezioni che si terranno fra una settimana. Rodero, poco meno di 1.500 abitanti sul confine svizzero, è l’unico paese della Lombardia che non aprirà i seggi e non sceglierà da chi essere amministrato. Uno dei sette in cui per le ragioni più varie lo Stato è stato costretto a rimandare le elezioni di un anno.

Rodero (Como)

La silenziosa ribellione si consuma nel Comasco. Pochi soldi in cassa, nessuna possibilità di incidere sulla vita dei cittadini, nessuna voglia di partecipare, scrive il Giorno. Meglio varcare la frontiera per lavorare e lasciare che all’amministrazione ci pensi la Prefettura. Fa tutto un commissario da quando Attilio Epistolio, l’ultimo sindaco, dopo dieci anni ininterrotti di mandato, si presentò alle urne e venne bocciato dai suoi concittadini. Non gli avevano perdonato la fusione fallita appena qualche mese prima con Albiolo e Valmorea, per colpa del rifiuto degli abitanti del primo Comune, in nome di antiche rivalità di campanile. In pista c'era il solito Epistolio che si è però arreso quando al secondo incontro per comporre una lista si sono presentati in sei. 

Austis (Nuoro)

In questo villaggio di 800 abitanti, scrive la Nuova Sardegna è da tre anni che non si trova un candidato sindaco. E dal 2015 viene retto da un commissario.

A Sarule (Nuoro)

La sindaca Mariangela Barca ha deciso di non ripresentarsi, scoraggiata dal senso di abbandono che ha provato davanti alle istituzioni e da un eccesso di burocrazia che strozza qualsiasi iniziativa.

Ortueri (Nuoro)

Il sindaco Pierluigi Corriga si è dimesso all’improvviso all’inizio dell’anno lasciando questo paesino di poco più di 1.100 abitanti senza guida fino alla nomina del commissario.

Putifigari (Sassari)

I 737 abitanti non sono riusciti a mettere insieme una lista. Il sindaco uscente Giancarlo Carta e l’attuale gruppo di maggioranza, già da tempo aveva manifestato pubblicamente l’intenzione di non ricandidarsi e lo stesso aveva deciso il gruppo di minoranza. Fallito, riporta la Nuova Sardegna, anche il tentativo di un gruppo di persone vicino al gruppo di minoranza di mettere in piedi una lista da presentare, anche in assenza di una reale competizione, data l’assenza di una lista contrapposta. Putifigari, quindi, è destinata a riassaporare il commissariamento, che durerà per almeno un anno, fino alla prossima finestra amministrativa utile di maggio 2019.

Magomadas (Sassari)

​A guidare i 667 abitanti il commissario già guida il centro della Planargia dallo scorso anno. 

San Luca (Reggio Calabria)

Nella località teatro della sanguinosa faida tra i Pelle-Vottari e i Nirta-Strangio – che ebbe tra i suoi episodi la strage di Duisburg – da tre anni non si riesce ad eleggere il sindaco. L'ultima volta che i sanluchesi hanno eletto un sindaco risale addirittura al 2008, quando uscì vincente l'avvocato Sebastiano Giorgi, a capo di una coalizione civica. Da allora, urne e palchi per i comizi sono rimasti chiusi nel deposito. Il primo, ed unico, tentativo di ridare organismi democraticamente eletti risale al 2015, quando venne presentata una sola lista, la coalizione civica "Liberi di ricominciare" che, però, non raggiunse il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto. Da allora, ogni anno, il tentativo di tornare alle urne. Sempre fallito. Nessuno, infatti, vuole amministrare il comune calabrese noto, purtroppo, anche per i condizionamenti della criminalità organizzata, la faida di Duisburg e l'epoca dei sequestri.

Cosa dice l'Anci

"Se questo succede, e succede al Sud ma anche al Nord, soprattutto nei centri più piccoli, in cui i sindaci sono più esposti e meno tutelati, un problema esiste ed è il caso che tutte le istituzioni se ne prendano carico" è stato il laconico commento di Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell'Anci.