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L'incarico a Giuseppe Conte è durato solo quattro giorni. Domenica sera si è consumata una delle crisi istituzionali più dure della storia repubblicana, con al centro il Capo dello Stato Sergio Mattarella che si è opposto alla nomina di Paolo Savona all'economia causando prima la ritirata del professor Conte e poi una serie di attacchi da parte del leader dei 5 Stelle Luigi Di Maio e della Lega Matteo Salvini.

Lo scontro è ancora all'apice della sua forza, con conseguenza al momento ancora poco prevedibili. Unica certezza è quella che l'economista Carlo Cottarelli è stato convocato al Colle per cercare di trovare quella che al momento sembra un'improbabile maggioranza in Paramento.

Qui i punti salienti della giornata di domenica, dalla visita al Colle di Conte fino alla richiesta di impeachment per Sergio Mattarella da parte di Di Maio e Meloni. 

Ore 22.24 Martina: "Pronti a mobilitazione in difesa delle istituzioni"

"Lega e 5 stelle stanno utilizzando parole inaudite e minacce senza precedenti. Noi siamo pronti alla mobilitazione a difesa della democrazia e delle nostre istituzioni", scrive su Twitter il segretario Pd, Maurizio Martina.

Ore 22.10 DI Maio: "Chiederemo accusa alto tradimento per Mattarella"

 "Io chiedo di parlamentarizzare questa crisi, utilizzando l'articolo 90 della Costituzione, per la messa in stato d'accusa del presidente della Repubblica. E chiedo alle altre forze politiche di appoggiarla" dice il capo politico del M5S, Luigi Di Maio, intervenendo a sorpresa telefonicamente a "Che tempo che fa" su Rai1.

Ore 21.12 Mattarella convoca Cottarelli 

Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, convoca per lunedì mattina al Quirinale Carlo Cottarelli.

Ore 21.06 Calenda: "Adesso tutti in campo per salvare il Paese"

Ore 21.02  No comment, dal Quirinale, all'ipotesi di una richiesta di impeachment nei confronti del Capo dello Stato.

Ore 20.40 Meloni: "Chiederemo al parlamento la messa in stato d'accusa di Mattarella per tradimento"

"Se il veto su Savona impedisse la formazione del governo chiederemo al Parlamento la messa in stato di accusa del Presidente della Repubblica per alto tradimento!", scrive su Facebook Giorgia Meloni e ribadisce la proposta in un video. 

Ore 20.24. Mattarella: Non potevo accettare Savona

"Ho fatto tutto il possibile per far nascere un governo politico, ma non potevo accettare un ministro dell'Economia che minacciasse l'adesione dell'Italia all'euro, che considero fondamentale per il futuro del Paese e dei nostri giovani", dice Mattarella. "Ho accettato tutti i ministri. Ma se si deve discutere di questo (l'uscita dall'Euro) lo si faccia apertamente, ma non è un tema che si è discusso in campagna elettorale".

Ore 20.23: Di Maio: "Sono arrabbiato, in Italia non c'è una democrazia libera"

"Nessuno ministro che è stato critico sull’euro va bene. Questa allora non è una democrazia libera" ha detto Di Maio in diretta Facebook, in contemporanea al discorso di Mattarella: "Ho stimato Mattarella ma questa scelta è incomprensibile, noi ce l’abbiamo messa tutta, in quel contratto di governo c’era la rivisitazione di alcune regole europee ma non l’uscita dall’euro. Ci siamo messi intorno al tavolo per cambiare il paese, abolire la Fornero, l’immigrazione i problemi economici. Ma non ci è stato permesso. Eppure rappresentiamo due forze politiche che hanno vinto le elezioni. Tutt’ora queste due forze hanno la maggioranza in Parlamento. Ci è stato detto no. Il problema è che le agenzie di rating erano preoccupate per chi andava all’economia? Allora diciamolo chiaramente che è inutile andare a votare tanto i governi le decidono le agenzie di rating. Alla fine, anche se prendiamo l'80 percento, un modo per bloccare tutto questo lo si trova sempre. E non possiamo stare qui a dire di ritornare al voto". 

"Sono molto arrabbiato", ha chiuso poi Di Maio, "Stiamo lavorando da decine di giorni, lavoriamo dalla mattina alla sera, ma la verità che stanno facendo di tutto per non mandare il M5s al governo. E io non posso accettare che il ministro dell’economia lo decidono le agenzie di rating. Noi ci saremo sempre. Ma con una consapevolezza differente". 

Ore 19.59. Conte rimette il mandato

"Ho rimesso il mandato al presidente della Repubblica. Vi posso assicurare che ho messo il massimo sforzo per adempiere al compito per cui sono stato designato", dice Conte uscendo per una dichiarazione ai cronisti.

L'irricevibile Savona

Un veto dal Quirinale su Paolo Savona. Questo lo scoglio sul quale si sta incagliando la partita per il governo, a quanto fanno sapere fonti M5s e Lega che convergono sul punto. La maggioranza di governo quindi sarebbe già in bilico. Nei colloqui tra Mattarella e Savini, il capo della Lega ha chiesto mandato pieno al ministro dell'Economia e si sarebbe scontrato contro il no di Mattarella. Di Maio avrebbe confermato la stessa contrarietà di Mattarella su Savona. In conferenza stampa Savini ha detto: "I poteri che hanno messo in ginocchio l'Italia non vogliono il ministro Savona? Vuol dire che è il ministro giusto". "In questo momento mi sto accorgendo che l'Italia non è un Paese libero. Se altri devono decidere i nostri ministri vuol dire che non simo un Paese libero", ha detto poi il leader della Lega. 

Approfondimenti: Ma Savona vuole davvero uscire dall'Euro? Breve storia del Piano B (che no, non è una sua idea)

M5s: Così salta tutto

Se dovesse fallire quest'ultimo tentativo, non è escluso che il premier incaricato Giuseppe Conte sciolga negativamente la riserva e rinunci all'incarico di formare il nuovo governo. Secondo fonti M5S, "salta tutto e si va al voto", scrive Repubblica.

Secondo l'Ansa il 5 Stelle sarebbero furibondi e avrebbero definito l'ipotesi che Savona sia il nome per fare uscire l'Italia dall'Euro la più grande 'fake news' della storia, in quanto nel contratto di governo non c'è alcuna menzione all'uscita dell'Italia dalla moneta unica.