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Luigi Di Maio ha scelto la tribuna del Salone del mobile, per rilanciare con forza la sua intenzione di fare un governo di programma per dare all'Italia "il meglio", come si fa "quando ti nasce un figlio e per lui si vuole il meglio", e per sottolineare la necessità, ancor più dopo la sentenza di Palermo sul rapporto Stato-mafia, di "tutelare il Paese" perché "uno Stato che processa se stesso è uno stato credibile".

Alla kermesse milanese il candidato premier di M5s si è impegnato a mettercela tutta "per andare incontro alle esigenze di chi può darci una mano a cambiare le cose" e ha dato un attestato di fiducia alla Lega di Salvini: "Insieme possiamo fare grandi cose, sono sicuro che se firma un contratto tiene fede ai patti".

Un paio d'ore di visita agli stand dei campioni italiani del settore (Kartell, Natuzzi, Scavolini fra gli altri), circondato e inseguito da addetti alla sicurezza, cameramen e giornalisti, e da grande curiosità dei visitatori che incrociavano il caotico corteo.

"The one in the middle is the Italian prime minister", spiegava semplificando la situazione una signora orientale alla sua vicina, evidentemente ispanica, che ribatteva chiedendo: "El niño?" riferendosi incredula alla giovane età del leader 5 Stelle. 

"Evoluzioni in corso in Pd e Lega. Vanno rispettate"

"Sono diverse settimane che siamo al lavoro per dare un governo al Paese", ha detto Di Maio, "l'idea è di mettere in piedi una squadra di governo in grado veramente di cambiare tutto. Ci stiamo lavorando dal 4 marzo. Ieri ho incontrato il professo Giacinto della Cananea che ha ultimato e praticamente pronto il lavoro istruttorio per passare ai contratti di governo".

Di Maio conta di presentarli a breve, ma anticipa che indicano "i punti di contatto fra noi e le forze politiche, fra noi e la Lega e fra noi e il Pd sui temi dei diritti sociali, la sicurezza, la lotta alla disoccupazione".

Ha poi chiarito che non ha mai voluto mettere Lega e Pd sullo stesso piano: "Ho sempre detto – ha aggiunto – che la nostra proposta era a due forze politiche: si è pensato che le volessi mettere sullo stesso piano ma non è questo il punto. Io cercherò di portare a casa un contratto con gli italiani ma nessuno può pensare che si possa stipulare con tutti e due. Non avevo chiesto ai leader delle forze politiche di venire subito al tavolo, sapevo che c'erano delle evoluzioni in corso nei due schieramenti e queste vanno rispettate. lo so che gli italiani hanno fretta ed è giusto, ma deve essere un governo fatto bene".