Ultime News
Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterEmail this to someone

"Scandaloso che la Camera non ci abbia dato i dati dei versati dai singoli parlamentari. Si risparmierebbero 150 milioni di euro all'anno se si uniformassero i trattamenti di deputati e senatori a tutti gli altri. Ora vedo che c'è un altro orientamento. In aggiunta ai vitalizi ho segnalato ai questori i privilegi rappresentati dal versamento dei cosiddetti oneri figurativi. Sono contributi consistenti perché rappresentano circa il 24 per cento dei loro versamenti. Auspico che quando si affronterà il tema dei vitalizi si affronti anche quelli degli oneri figurativi": lo ha detto Tito, presidente dell'Inps,  a In mezz'ora su Rai3. "Si aggiungono ai vitalizi e sono trattamenti molto di favore. In aggiunta a un sistema troppo generoso, i parlamentari si sono dati un ulteriore privilegio" (Corriere della Sera).

Ma cosa sono gli oneri figurativi? Sul sito dell'Inps si legge che "il riconoscimento ai fini pensionistici, da parte dell’ente previdenziale, di periodi di aspettativa non retribuita per astensione dal lavoro per l’esercizio di funzioni pubbliche elettive". Succede quindi che, spiega Boeri, "l'Inps deve versare (a questi parlamentari) i contributi: si tratta di circa il 24% della loro retribuzione, che in alcuni casi l'Inps ha versato per 20 o 30 anni".  A beneficiarne sono tutti gli eletti al Parlamento nazionale, agli eletti al Parlamento europeo e agli eletti alle assemblee regionali. Boeri ha spiegato di aver scritto una lettera all'ufficio di presidenza della Camera (la struttura operativa del presidente Fico ndr) per sollecitare un intervento, ma di non aver ricevuto al momento "alcuna risposta".

Quanto al reddito di cittadinanza, Boeri spiega che "è qualcosa di cui si discute a livello accademico e non esiste in alcuna parte del mondo: si dà un reddito a tutti a prescindere dal proprio patrimonio. Quello di cui si è parlato in campagna elettorale è qualcosa più vicino al reddito minimo, che aiuta i più poveri ad arrivare a un reddito per una vita dignitosa". "Quello del M5s è congegnato per costare davvero molto alla pubblica amministrazione. A regime il reddito di inclusione costa 3 miliardi, aggiungendo 4 miliardi potremmo aiutare tutti quelli che stanno in difficoltà la proposta dei 5 stelle costerebbe intorno ai 34-35 miliardi", ha concluso Boeri. 

Stop alla riforma Fornero? Per Boeri costerebbe nell'immediato 11 miliardi, costo che potrebbe salire a 15 miliardi. L'impatto sul debito pensionistico, secondo il presidente dell'Inps, sarebbe circa 85 miliardi e si darebbe inoltre vita a un sistema "doppiamente iniquo" per i giovani e per chi ha pagato il costo della Fornero oltre che problemi si "sostenibilità al nostro Paese". (Huffington Post)