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Il leader del centrodestra è e sarà il leader di Forza Italia, partito che ancora una volta rappresenterà il perno della futura coalizione. Una leadership conquistata e guadagnata sul campo in questi anni e che resterà tale anche se non dovesse arrivare la tanto agognata riabilitazione da parte della Corte europea di Strasburgo. Dunque, Matteo Salvini si metta l'anima in pace, anche perché in tutta Europa a vincere sono i partiti e le forze moderate, unico argine ai populismi e nazionalismi, anzi ai "ribellisti".

Il vero avversario: il Movimento 5 Stelle

E solo con una politica di centrodestra moderata e liberale si può sconfiggere quello che è il vero avversario: il Movimento 5 Stelle, che ha schierato Luigi Di Maio, una "meteorina della politica" che ha come unico "bagaglio la nullità assoluta". Due i messaggi chiari lanciati da Silvio Berlusconi nel giorno del suo ritorno in pubblico dopo la lunga pausa estiva e la remise en forme che gli ha fatto perdere diversi chili. Il primo messaggio dell'ex premier è tutto interno al centrodestra, in vista della sfida per la leadership. Proprio mentre il suo 'competitor' Matteo Salvini sta parlando dal 'pratone' di Pontida, Berlusconi mette subito in chiaro chi avrà in mano il timone.

La decisione della corte europea

Del resto, scandisce il Cavaliere, se la Lega è andata al governo è solo grazie a lui e a Forza Italia. "La Lega sappia che il centrodestra l'abbiamo fatto noi e abbiamo sempre avuto il leader per realizzare il programma. Siamo noi che abbiamo portato al governo forze che erano sempre state escluse". Insomma Berlusconi, a pochi giorni dal suo ottantunesimo compleanno, non ha nessuna intenzione di fare passi indietro – forte dell'investitura ricevuta oggi dal segretario del Ppe, Lopez – e lasciare spazio ad altri leader, con o senza agibilita' politica: "Io non so se la Corte europea arriverà in tempo, ma parteciperò alla campagna elettorale come ho sempre fatto", afferma.

"Un'ingiustizia allontanarmi dal Parlamento"

L'ex premier, tuttavia, non nasconde l'amarezza per quella che da sempre considera un'ingiustizia infertagli: "abbiamo subito l'affronto dell'allontanamento del leader del centrodestra dal Parlamento, condannato con un'accusa assurda. Io attendo dall'Europa di riavere completamente il mio onore per potermi presentare agli italiani, con un programma fatto da un uomo integro che e' sempre stato un contribuente onesto e leale", scandisce. Il secondo messaggio di Berlusconi e' rivolto all'esterno: agli elettori, che sprona a non credere alle sirene grilline, e al Movimento fondato da Beppe Grillo: "I partiti populisti, che però io preferirei chiamare ribellisti, non hanno vinto da nessuna parte, certe volte hanno avuto un certo peso ma non hanno vinto". Si', perché per l'ex premier "per governare un Paese non si puo' improvvisare ne' inventare, serve una grande esperienza decisionale".

Il valore aggiunto dell'età (e Berlusconi ha 81 anni)

Quella che lui ha da tempo, perché l'età in questo caso premia, garantisce il Cavaliere. Che, appunto, non ha timore di confrontarsi con uno sfidante molto piu' giovane di lui: "Io non ho mai usato la mia eta' per avere voti, anzi ho fatto un patto con il diavolo per togliermi 20 anni, lui ha iniziato a togliermene un po' ma guardandomi allo specchio ne ho dubitato…", scherza. Poi torna serio e conclude: "40 anni di esperienza in piu' rispetto al loro candidato e' qualcosa da far valere come esperienza, ho sempre raggiunto gli obiettivi". Il valore aggiunto dell'età vista come esperienza, a cui si contrappone l'inesperienza, anzi peggio, il vuoto assoluto di Di Maio, che definisce senza sconti "una meteorina della politica", ha "una bella faccia in tv ma porta un bagaglio della nullita' assoluta di quello che ha fatto. Nessuno di loro ha mai fatto alcunche' di buono per se' e per la propria famiglia, non hanno mai lavorato", è l'affondo contro i 5 Stelle.

"Elimineremo Equitalia"

Se Berlusconi parte lancia in resta contro Di Maio e il Movimento pentastellato, lo stesso trattamento però non lo riserva al Pd o al suo segretario, Matteo Renzi. Che nomina un'unica volta nel lungo intervento di oltre un'ora e mezza a Fiuggi, nella giornata conclusiva della kermesse organizzata da Antonio Tajani, quando promette che con il centrodestra al governo sarà eliminata definitivamente Equitalia, mentre Renzi le ha solo cambiato nome. Nessun attacco diretto al Pd né al premier in carica, Gentiloni.

Un unico accenno, ma ai guai della sinistra, indebolita dalle "liti interne" che le fanno perdere consensi. Una 'dimenticanza' che alcuni in Forza Italia leggono come propedeutica a un futuro governo di larghe intese, qualora le urne non dovessero decretare un vincitore certo. Per altri, invece, Berlusconi ha volutamente ignorato Renzi e il Pd perché non li ritiene in grado di gareggiare per vincere. Fatto sta che gli affondi sono dedicati tutti al Movimento di Grillo e al giovane candidato premier, il vice presidente della Camera, di cui in passato aveva anche tessuto le lodi. Per il resto, il canovaccio del lungo intervento si attiene ai precedenti: i 5 colpi di Stato subiti, la sentenza politica che lo ha fatto fuori dal parlamento, i brogli elettorali. Poi i punti programmatici: la riforma della giustizia, il giro di vite sulle intercettazioni, meno tasse e più soldi alle pensioni. Insomma, Berlusconi sembra crederci davvero alla vittoria del centrodestra, a partire dalle regionali in Sicilia. "Dobbiamo crederci, perché chi ci crede combatte e vince".