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Lo ha anticipato venerdì il Corriere della Sera e ad oggi giorni non si sono registrate smentite: l’ex primo ministro Matteo Renzi avrebbe deciso di “scomparire” per un mese, forse di più. Non parteciperà ai dibattiti, alle trasmissioni televisive, o alle feste dell’Unità. 

“Il leader del Partito democratico ha spiegato così ai collaboratori la ragione di questa sua assenza programmata: «Si è deciso di non andare alle elezioni anticipate, come pure io volevo per l’Italia, non per me, come sosteneva qualcuno, e quindi è inutile partecipare ai teatrini di palazzo»” ha scritto sul quotidiano di via Solferino Maria Teresa Meli. La giornalista, nota per essere sempre ben informata sulle scelte e le decisioni del segretario del Pd, scrive che non tornerà prima della metà di settembre, per un tour in treno che attraverserà l’Italia. 

Forse un cambio di strategia di comunicazione. Lo scorso 10 luglio è stato ufficializzato la nomina di Matteo Richetti come capo della comunicazione del Partito Democratico. Lo ha annunciato lo stesso Renzi che aveva così risposto alla lettera dei Giovani democratici che chiedevano al segregario un cambio netto “a seguito dell'ennesimo scivolone sugli account ufficiali della pagina nazionale in cui chiediamo una netta inversione di tendenza rispetto all'attuale strategia comunicativa”.

A stretto giro Renzi aveva risposto dal suo Democratica, un organo di informazione del Pd diffuso online, in Pdf:  "Condivido alcune cose, altre un po' meno. Ma bello che i GD milanesi si facciano sentire, siamo una comunità viva. Accogliamo il loro suggerimento. La persona della segreteria che da oggi segue la comunicazione è Matteo Richetti. Buon lavoro a tutti noi".

Forse il nuovo corso comincerà proprio da questo stop. Un mese, un mese e mezzo, prima di ripartire per la campagna elettorale delle prossime politiche. Una via per prendersi una pausa e allontanarsi dalla polemica politica ‘romana’. E cercare di riprendere quota nei sondaggi dopo il calo di questo ultimo periodo