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(AGI) – Roma, 16 ago. – “Un vero e proprio esodo” di insegnanti del Sud verso la Lombardia. E’ quello che prefigura Valentina Aprea, assessore all’Istruzione, Lavoro e Formazione professionale della regione Lombardia, secondo cui possono profilarsi rischi per la continuita’ didattica. Secondo Aprea, i numeri diffusi dal ministero dell’Istruzione sul piano straordinario di assunzioni mostrano “che sono soprattutto gli insegnanti del sud ad aver presentato domanda di assunzione per i posti vacanti al nord”; “Questo – commenta – e’ l’effetto di un intervento governativo che non ha tenuto adeguatamente conto del rapporto tra posti disponibili e iscritti nelle graduatorie ad esaurimento, provincia per provincia”. A giudizio dell’assessore, “le graduatorie ad esaurimento non saranno svuotate come proclamato dal Governo alla presentazione del piano della Buona scuola e la complessita’ di questo piano di assunzioni potrebbe rivelare la sua perversita’ gia’ con l’avvio del prossimo anno scolastico, per poi continuare ancora l’anno prossimo con una prevista mobilita’ straordinaria che pregiudichera’ ulteriormente la continuita’ didattica e la preparazione dei nostri giovani”. (AGI) Ing (Segue) Scuola: Aprea, esodo docenti da sud a Lombardia (2)= (AGI) – Roma, 16 ago. – “Poi – aggiunge Aprea – siamo ancora in attesa di risposte da parte del Ministero in merito al problema dei vicari dei dirigenti scolastici, aboliti dalla nuova legge e non sappiamo ancora se e quando arriveranno gli esoneri per i collaboratori dei dirigenti. Questo determinera’ disagi soprattutto in caso di reggenza o di plessi scolastici diffusi in diverse sedi, senza considerare che ci sono molti adempimenti concentrati all’inizio dell’anno, anche in relazione ad un aumento di responsabilita’ legate alla riforma, come l’elaborazione del piano triennale.” “Meglio per tutti – conclude Aprea – sarebbe stato procedere con le assunzioni per tutte le cattedre vacanti e disponibili, senza creare artificialmente nuovi posti dell’organico potenziato, procedendo alle assunzioni per la meta’ dei posti riservati ai precari storici e per meta’ ai neo abilitati. In modo naturale, senza oneri maggiori per lo Stato, il precariato si sarebbe esaurito nell’arco di pochi anni, con maggiore equilibrio.” (AGI)