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(AGI) – Roma, 9 lug. – Babbel, la app leader per
l’apprendimento delle lingue online, ha chiuso un round di
finanziamenti da 22 milioni di dollari, che andranno ad
incrementare la crescita dell’azienda. Il round e’ guidato da
Scottish Equity Partners (SEP), che si affianca ai precedenti
investitori, quali Reed Elsevier Ventures, Nokia Growth
Partners (NGP) e VC Fonds Technologie Berlin gestita da IBB
Bet.
Babbel ha raggiunto al momento i 120 mila download al
giorno.
“Babbel sta definendo un nuovo mercato e rivoluzionando il
modo in cui si imparano le lingue”, afferma Markus Witte,
fondatore e ceo di Babbel. Per aiutare gli utenti a raggiungere
velocemente un buon livello di conversazione nella lingua
prescelta e’ impegnato un team di professionisti del settore:
linguisti, autori e specialisti di didattica che creano corsi
per ogni combinazione di lingue. Al momento sono disponibili 14
lingue di apprendimento e 7 lingue di visualizzazione. Babbel
e’ disponibile per computer, smartphone e tablet e ora anche
per Apple Watch. (AGI)

(AGI) – Venezia, 9 lug. – Il Centro Regionale Urgenza Emergenza – Creu 118 ha aggiornato poco fa la situazione, considerabile pressoche’ definitiva, delle persone decedute o ferite a causa della grave tromba d’aria che ieri pomeriggio ha devastato alcune zone della Provincia di Venezia. Il bilancio della tragedia e’ di un morto e 72 feriti, dei quali due codici rossi, e 19 tra codici gialli e verdi. Altre 53 persone si sono presentate direttamente al Pronto Soccorso per farsi medicare. Rimangono ricoverati un paziente con trauma toracico all’ospedale di Mestre, uno con trauma toracico in terapia intensiva a Padova, uno in ortopedia e 2 in osservazione breve Pronto Soccorso a Dolo, uno in osservazione breve a Mirano. Nei soccorsi sono state inviate 20 ambulanze e due elicotteri dalle Centrali Suem 118 di Mestre, Padova e Treviso. .

(AGI) – Roma, 9 lug. – L’Ufficio di Presidenza della Camera ha disposto la cessazione dell’erogazione del vitalizio per dieci ex deputati condannati in via definitiva per reati ‘di particolare gravita”. Si tratta di Massimo Abbatangelo, Giancarlo Cito, Robinio Costi, Massimo De Carolis, Francesco De Lorenzo, Giulio Di Donato, Pietro Longo, Raffaele Mastrantuono, Gianstefano Milani e Gianmario Pellizzari. In tutto sono 1.548 gli ex deputati che percepiscono il vitalizio. Gli uffici del ministero della Giustizia hanno verificato la posizione di 1.202 di loro. Gli altri 346 sono ultra ottuagenari e non e’ possibile sapere se i loro nomi erano presenti nel Casellario giudiziario poiche’ al compimento degli 80 anni tutte le iscrizioni vengono automaticamente cancellate. I controlli per questi ultimi continueranno. E’ stata infatti inviata una lettera al Primo presidente della Corte di Cassazione perche’ accerti che negli archivi non compaia il nome di qualcuno di loro. Controlli supplementari anche per un undicesimo ex deputato, del quale non si conosce il nome, che ha accumulato condanne per 2 anni e 9 mesi. (AGI) .

(AGI) – Milano, 9 lug. – Tre vigilantes che presidiavano un ingresso del Tribunale di Milano il giorno della strage compiuta da Claudio Giardiello sono indagati dalla Procura di Brescia. I tre hanno ricevuto ieri un avviso di garanzia nel quale si ipotizza a loro carico il reato di omicidio colposo. La mattina del 9 aprile erano di guardia davanti all’ingresso di via San Barnaba dove sarebbe transitato il killer con la pistola utilizzata per uccidere il giudice Fernando Ciampi, l’avvocato Lorenzo Claris Appiani e l’imprenditore Giorgio Erba. Uno degli indagati e’ una guardia armata in servizio per per l’azienda All System, gli altri sono due vigilanti non armati che lavorano per Securpolice. (AGI) .

(AGI) – Roma, 9 lug. – “Ricordate la sospensione del vitalizio agli ex parlamentari condannati? Oggi in Ufficio di Presidenza alla Camera abbiamo saputo quanti saranno coloro a cui si applichera’ quella norma. Su 1543 ex Deputati che stanno percependo ingiustamente un vitalizio – anche oltre i 3000 euro al mese – solo 10 avranno il vitalizio sospeso. 10 sfigati che non avevano nessun partito a proteggerli, mentre tanti altri condannati – i cui reati non furono inseriti nella delibera – sono tutti salvi”. Cosi’ Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera ed esponente del M5s, commenta su facebook la decisione assunta stamane dall’ufficio di presidenza della Camera. “Quei 10 mi fanno quasi pena – prosegue Di Maio -. Quella ridicola delibera che fu festeggiata come la fine di tutte le ingiustizie, riguarda solo lo 0,6 % di tutti quei politici che con tre giorni in Parlamento si sono guadagnati una pensione da sceicco! In questa farsa ci sono poi 346 ex deputati con piu’ di 80 anni, tra cui potrebbe esserci anche Toto’ Riina, di cui il dipartimento della Giustizia non sa nulla sui precedenti penali, in quanto in Italia a chi ha piu’ di 80 anni non viene registrato piu’ nulla sui precedenti. Su 1543 solo lo 0,6% sara’ colpito da questa misura e solo temporaneamente. Inoltre 346 ex Deputati saranno graziati perche’ sconosciuti ai terminali della giustizia italiana. Se avessimo votato a favore saremmo stati complici di questo teatrino. Noi proponiamo che tutti i vitalizi scompaiano. Punto. Servono 10 minuti di tempo e una maggioranza del Movimento 5 Stelle per votarla”.

In tutto sono 1.548 gli ex deputati che percepiscono il vitalizio. Gli uffici del ministero della Giustizia hanno verificato la posizione di 1.202 di loro. Gli altri 346 sono ultra ottuagenari e non e’ possibile sapere se i loro nomi erano presenti nel Casellario giudiziario poiche’ al compimento degli 80 anni tutte le iscrizioni vengono automaticamente cancellate. I controlli per questi ultimi continueranno. E’ stata infatti inviata una lettera al Primo presidente della Corte di Cassazione perche’ accerti che negli archivi non compaia il nome di qualcuno di loro. Controlli supplementari anche per un undicesimo ex deputato, del quale non si conosce il nome, che ha accumulato condanne per 2 anni e 9 mesi.

(AGI) – Venezia, 8 lug. – L’ondata di devastanti temporali che sta colpendo numerose zone del Veneto ha provocato un morto (nell’area di Sambruson di Dolo) e una ventina di feriti, due dei quali in codice rosso.

Il decesso e’ avvenuto nell’area di Sambruson di Dolo, con modalita’ in corso di accertamento. Lo ha comunicato al Presidente della Regione Luca Zaia il responsabile del Suem 118 del Veneto, Paolo Rosi, che ha coordinato gli interventi di carattere sanitario ed e’ intervenuto con 2 elicotteri e 19 ambulanze.

I feriti sono stati ricoverati negli Ospedali di Mestre, Padova, Piove di Sacco, Dolo e Mirano. Zaia ha scelto di convocare domani una seduta straordinaria della Giunta regionale che affrontera’ la situazione determinata dall’ondata di maltempo che ha colpito il Veneto.

 ”Abbiamo un sistema d’intervento ben collaudato dai purtroppo numerosi eventi calamitosi accaduti negli ultimi anni – dice Zaia – e tutti i nostri uomini, sanitari, volontari, e tecnici stanno ancora una volta gettando il cuore oltre l’ostacolo”.

 


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La situazione piu’ preoccupante e’ quella in atto nell’area di Pianiga (Venezia), colpita da una fortissima tromba d’aria che ha provocato danni ingenti e, al momento, un decesso di una persone rimasta sepolta da un crollo nella zona di Sambruson di Dolo, 20 feriti (2 dei quali in codice rosso, ma la situazione e’ in evoluzione) soccorsi dagli equipaggi del Suem 118 subito giunti sul posto. Un elicottero ha sorvolando le zone colpite per verificare dall’alto la situazione. L’intero sistema del 118 regionale e’ pronto ad intervenire in pochi attimi qualora giungessero altre segnalazioni di feriti o persone in difficolta’. Allertati anche i Pronto Soccorso degli Ospedali. Desta preoccupazione anche il riattivarsi della frana in localita’ Acquabona sulla Statale Alemagna verso Cortina.

Entrambe le sale operative di Protezione Civile della Regione sono attive e lo rimarranno fino a cessate esigenze.

Il maltempo ha colpito duramente numerose aree della Regione, con forti grandinate sparse. E’ gia’ stata avviata una seppur inevitabilmente sommaria conta dei danni, che appaiono comunque ingenti. (AGI) .

(AGI) – Roma, 9 lug. – Sono cominciate nell’aula della Camera le dichiarazioni di voto sul ddl di riforma della scuola. I voti su emendamenti e articoli si sono conclusi ieri sera, il voto finale e’ previsto verso le 12. In Aula protesta la Lega contro la cosiddetta norma gender. Durante le dichiarazioni di voto, i deputati del Carroccio hanno esposto dei cartelli ‘giu’ le mani dai bambini’, per protesta contro la norma sull’educazione di genere. Nonostante le richieste di Roberto Giachetti, presidente di turno, per far tornare la calma nell’emiciclo, la Lega ha proseguito la protesta e Giachetti ha espulso il capogruppo Massimiliano Fedriga e sospeso per pochi minuti la seduta.

“Oxi alla ‘buona scuola’ di Renzi”. Sono questi i cartelli in bianco e blu, i colori della bandiera greca, che sono stati portati dai deputati di Sel sui banchi di Montecitorio mentre l’aula della Camera termina l’esame del ddl di riforma della scuola. Sel ha annunciato la sua contrarieta’ al ddl.

(AGI) – Shanghai, 9 lug. – La borsa di Shanghai chiude a +5,4%, dopo i pericolosi tonfi dei giorni scorsi, che avevano creato il panico nei listini asiatici. Il ‘rimbalzone’ e’ in gran parte legato alle disposizioni delle autorita’ di Pechino, che hanno ordinato agli azionisti con forti partecipazioni nelle imprese quotate di vendere per sei mesi i loro titoli. Di riflesso alla ripresa cinese anche Hong Kong avanza del 3,7%.

A Shanghai l’indice Shenzhen ha segnato un aumento del 4,25% a 11510,34 punti. L’indice ChiNext, che traccia le start-up cinese, ha guadagnato il 3,03%, chiudendo a 2435,76 punti. I guadagni di oggi, scrive l’agenzia Xinhua, sono da imputare alle ultime mosse delle autorita’ di regolamentazione del mercato, anche se sono ancora oltre 1400 i titoli che ancora hanno sospeso le contrattazioni nelle due piazze cinesi. Alla borsa di Shanghai, trenta gruppi hanno fatto richiesta di sospensione del titolo, mentre a Shenzhen se ne sono aggiunti altri novantotto all’elenco dei titoli sospesi.  La China Banking Regulatory Commission, l’ente che regola il mercato bancario cinese, ha annunciato nel pomeriggio l’estensione dei prestiti che presentano fondi azionari come collaterale, e intanto il governo centrale ha chiesto alle imprese di Stato di produrre aggiornamenti quotidiani sulle azioni comprate sul mercato, scrive il portale Sina. Ieri, il governo aveva chiesto ai gruppi statali di comprare le proprie azioni per ridare fiducia al mercato e riportare i mercati verso la stabilizzazione in questo periodo di “inusuale volatilita’”. All’indomani dello scoppio della bolla finanziaria, nell’occhio del ciclone c’e’ la China Securities Regulatory Commission, che vigila sul mercato azionario: la commissione, guidata da Xiao Gang, banchiere di grande esperienza e che gode di ottima fama, e’ composta da uomini giovani e in molti casi inesperti, scrive il Financial Times, che non si sono accorti per tempo dei rischi di una bolla speculativa, quando nei mesi scorsi, la piazza di Shanghai segnava aumenti record, che hanno portato ad un aumento del valore del 150% in un anno, fino al picco di un mese fa, prima del crollo.

I primi segnali di ripresa sono arrivati a fine mattinata: Shanghai e Shenzhen guadagnavano rispettivamente il 5% e il 3,7%, ma il valore delle azioni era ancora di circa il 30% inferiore al picco registrato il 12 giugno scorso, prima dello scoppio della bolla. Sotto osservazione anche la reazione del Ministero delle Finanze e della banca centrale, per i quali la crisi dei mercati rischia di sommarsi agli altri problemi interni, a cominciare dal debito delle amministrazioni locali, che ha raggiunto i 22mila miliardi di yuan, secondo l’ultima revisione dei conti a livello nazionale. La crisi dei mercati di queste settimane rischia poi di minare la possibilita’ per lo yuan di entrare a fare parte dei diritti speciali di prelievo del Fondo Monetario Internazionale entro la fine dell’anno, ostacolando il processo di internazionalizzazione della valuta cinese, promosso dal governatore della banca centrale, Zhou Xiaochuan. La People’s Bank of China ha messo in campo misure per contrastare la crisi che gli analisti giudicano come un “quantitative easing con caratteristiche cinesi”, permettendo l’utilizzo di fondi statali per comprare azioni e finanziamenti ai broker tramite la China Securities Finance Corporation, l’unico fornitore di servizi finanziari per il margin trading. L’ultima mossa per ridare ossigeno al mercato sono i “rescue bonds”, come gia’ li chiamano gli operatori, emessi sul mercato inter-bancario nelle scorse ore, per un valore di ottanta miliardi di yuan, a un tasso del 4,5%.

Giornata al cardiopalma per la borsa di Tokyo. Il Nikkei apre ai minimi da 3 mesi in calo di oltre il 2%, sull’onda di Shanghai che in avvio perde il 3%. Poi la borsa nipponica, confortata dalla ripresa del listino cinese, risale anch’essa la china. Il Nikkei chiude in rialzo dello 0,6% a 19.855,50 punti. Seul avanza dello 0,58%.(AGI)

(AGI) – Roma, 9 lug. – “Non siamo nel 2012, anno piu’ acuto della crisi dell’euro. Oggi l’Italia e’ piu’ forte e resistente perche’ torna a crescere”. Cosi’ il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan intervenendo in Senato nel corso dell’informativa sulla crisi greca. Padoan ha quindi sottolineato che questa nuova condizione italiana e’ da far risalire al “processo di riforme” avviato dal Governo Renzi e che e’ necessario proseguire.

“Si e’ aperto un nuovo cantiere per la Grecia a cui l’Italia partecipa in modo costruttivo”: lo ha affermato il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan confermando la linea del governo gia’ piu’ volte espressa.

Il ministro dopo aver ricordato che “l’Italia ha sempre lavorato per favorire il raggiungimento di un accordo”, ha sottolineato come da un lato “da parte dei creditori ci sono stati degli irrigidimenti crescenti”, dall’altro che sul fronte greco “si e’ mantenuto un comportamento spesso sconfortante”.

“La domanda a cui dobbiamo dare una risposta e’ come tradurre in pratica gli obiettivi della crescita e della creazione dell’occupazione, in un contesto in cui si apre una finestra che rischia di essere piu’ stretta e piu’ breve di quanto ci si possa attendere”, ha aggiunto il titolare del dicastero di via XX Settembre. “L’austerita – conclue il ministro- e’ un falso problema”. (AGI)

(AGI) – Roma, 9 lug. – In Italia “la ripresa restera’ timida per un certo periodo”. Lo si legge nell’Employment Outlook dell’Ocse, che ricorda le sue proiezioni piu’ recenti che danno il Pil del Paese in crescita dello 0,6% nel 2015 e dell’1,5% del 2016, “in entrambi i casi al di sotto della crescita prevista per l’Eurozona e per l’intera area euro”. “Il tasso di disoccupazione in Italia ha iniziato a scendere dal picco del 13% toccato nel novembre 2014 al 12,4% del maggio 2015”, aggiunge l’Ocse, “nondimeno resta 1,3 punti percentuali al di sopra di quello dell’Eurozona”. Nei paesi Ocse le condizioni del mercato del lavoro “stanno migliorando a livello generale” ma la ripresa dalla crisi “resta molto diseguale tra i diversi Paesi” e la disoccupazione “restera’ alta anche a fine 2016”. Lo scrive l’Ocse nel suo ‘Employment Outlook’, sottolineando la crescita dei contratti part time e la diminuzione dell’occupazione nel settore manifatturiero e in quello delle costruzioni, fattori che “potrebbero rendere piu’ difficile per alcuni disoccupati trovare un lavoro a tempo pieno”. La disoccupazione “continuera’ il suo lento declino nel 2015 e nel 2016”, anno alla fine del quale tocchera il 6,6%, restando quindi, afferma l’Ocse, superiore ai livelli pre crisi e rimanendo al di sopra del 20% in Grecia e in Spagna. “La disoccupazione di lungo termine rimane inoltre elevata in maniera inaccettabile”, aggiunge l’organizzazione di Parigi, che ribadisce poi l’allarme sulla disoccupazione giovanile “che resta superiore ai livelli pre crisi in molti Paesi” e sui ‘Neet’ (i giovani che non lavorano, non studiano ne’ sono impegnati in attivita’ di formazione), anch’essi in crescita. “La debole crescita dei salari rimane altresi’ una preoccupazione”, conclude l’Ocse, che ripete il suo invito ai Paesi dell’area perche’ attuino credibili politiche attive per l’inclusione nel mondo del lavoro. In Italia il tasso di disoccupazione si attestera’ al 12,4% a fine 2015 e all’11,9% nel 2016, allontanadosi dal picco del 13% registrato nel 2013. Sono le previsioni contenute nell’Employment Outlook dell’Ocse. Il tasso di occupazione e’ invece previsto in crescita al 43% a fine 2015 e al 43,1% a fine 2016 rispetto al 42,9% del quarto trimestre 2014. (AGI) .