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(AGI) – Londra, 21 lug. – L’operato del primo ministro Matteo Renzi e del suo governo? “Incoraggiante”: parola del Times. Il quotidiano conservatore di proprieta’ del magnate Rupert Murdoch ha lodato cosi’ l’esecutivo italiano, in un riconoscimento giunto soprattutto alla luce delle vicende greche e del governo di Alexis Tsipras. E in effetti nell’articolo dal titolo ‘The Renzy Way’, che si riferisce alla modalita’ di azione dell’ex sindaco di Firenze, il paragone e’ tutto con il politico greco, un faccia a faccia virtuale che porta, secondo il Times, alla vittoria dell’inquilino di Palazzo Chigi. A essere apprezzata, dal quotidiano, soprattutto la “scommessa sulla crescita” di Renzi, che con il suo esecutivo ha dovuto affrontare i problemi del debito pubblico e della disoccupazione, specie quella giovanile, come ricorda il quotidiano. Un’azione giudicata “incoraggiante” e “lodevole”, che rende Renzi, secondo il Times, simile a Tony Blair, soprattutto per le “riforme strutturali” che in Grecia si sono viste, almeno stando ai piani concordati con l’Europa, solo negli ultimi giorni. (AGI)

(AGI) – Roma, 21 lug. – E’ costato carissimo quel party organizzato giorni fa nella sua villa in via della Nocetta, dove era ai domiciliari, con piscina sullo sfondo. L’imprenditore Daniele Pulcini, arrestato il 4 giugno scorso per concorso in turbativa d’asta nell’ambito della seconda tranche di ‘Mafia Capitale’, e’ da oggi rinchiuso nel carcere romano di Regina Coeli. Il gip Flavia Costantini ha accolto la richiesta della procura che ha sollecitato un aggravamento della misura per violazione degli obblighi previsti da chi, stando ai domiciliari, dovrebbe incontrare soltanto il proprio difensore e nessun altro, salvo autorizzazione. E invece l’imprenditore si e’ complicato la vita con un video (in cui non compare) messo su facebook da uno degli invitati, provocando, tra l’altro, l’indignazione della presidente della commissione giustizia della Camera, Donatella Ferranti, del Pd, che aveva gridato allo scandalo. In una nota, Tito Lucrezio Milella, che assiste l’imprenditore, fa sapere che “a seguito della diffusione sui media di notizie sulle violazioni delle prescrizioni relative agli arresti domiciliari, Daniele Pulcini, tramite i suoi difensori, se ne e’ assunto ogni responsabilita’, dandone immediata comunicazione alla procura di Roma che ha chiesto l’aggravamento della misura custodiale nei suoi confronti”, eseguita oggi. .

(AGI) – Tokyo, 21 lug. – Consiglio di amministrazione di Toshiba dimezzato dallo scandalo dei conti truccati. L’Ad della multinazionale nipponica e altri sette membri del Cda si sono dimessi dopo il rapporto di una commissione indipendente di esperti che ha svelato “una sistematica manipolazione” dei bilanci da parte dei vertici dell’azienda, che ha gonfiato i profitti di 1,2 miliardi di dollari in diversi anni. L’Ad dimissionario non ha confutato i risultati dell’indagine, ha solo detto che non era sua intenzione incoraggiare irregolarita’ contabili. Tanaka sara’ temporaneamente sostituito dal Presidente di Toshiba Masashi Muromachi, considerato l’uomo giusto per traghettare la compagnia fuori dalla tempesta prima di affidarne le rendini a un nuovo amministratore delegato. “Questo e’ stato l’evento piu’ dannoso per il brand della nostra compagnia in 140 anni di storia”, ha detto Tanaka durante una conferenza stampa dopo aver fatto un profondo inchino rituale in segno di contrizione. “Non credo che questi problemi si potranno superare da un giorno all’altro”. Il ministro delle Finanze giapponese, Taro Aso, ha giudicato “deplorevoli” le irregolarita’ emerse nello scandalo-Toshiba, in un momento in cui il primo ministro giapponese, Shinzo Abe, sta cercando di riguadagnare la fiducia degli ivestitori stranieri. .

(AGI) – Roma, 21 lug. – Il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli Esperti contabili ha chiesto al Mef la proroga per l’invio telematico del modello 770, la cui scadenza e’ prevista per il prossimo 31 luglio. La richiesta e’ stata avanzata in una lettera inviata ieri al ministro dell’Economia e delle Finanze, Pier Carlo Padoan, al suo vice, Luigi Casero, al direttore generale delle Finanze, Fabrizia Lapecorella e al direttore generale dell’Agenzia delle Entrate, Rossella Orlandi. Nella missiva, il presidente del Consiglio nazionale della categoria, Gerardo Longobardi, spiega che la richiesta si rende necessaria a causa “del consueto ingorgo di adempimenti fiscali nei mesi di giugno e luglio quali: scadenze dei versamenti di Unico, studi di settore, trasmissione telematica dei modelli 730 precompilati e non, lavorazione degli avvisi bonari recapitati in questi giorni”. La richiesta, conclude Longobardi, “e’ formulata con l’intento di consentire a tutti i commercialisti l’effettuazione dell’adempimento con la dovuta diligenza”. .

(AGI) – Roma, 21 lug. – Sono stati 70 gli incendi boschivi divampati ieri in tutta Italia a impegnare i mezzi e il personale del Corpo forestale dello Stato. La Campania con 26 incendi e’ la regione piu’ colpita dalle fiamme, a seguire la Calabria con 15, Lazio e Basilicata con 6. Le province piu’ colpite sono state Benevento con 10, Salerno con 9 e Cosenza con 8. Oltre agli interventi nell’ambito della flotta aerea di Stato, il Corpo forestale dello Stato ha operato in Sicilia dalla base di Bocca di Falco un AB412, sigla Eagle 24, su un incendio nel comune di Altofonte. Nel Lazio hanno operato, dalla base di Anagni, un NH500, Eagle 10, a Montericco e a Pico localita’ Falascosa dove e’ intervenuto un altro elicottero NH500, Eagle 12, dalla base di Sabaudia. In Molise dalla base di Bojano l’elicottero NH500, Eagle 8, si e’ diretto su un incendio in localita’ Longano. Si ricorda il numero di emergenza ambientale 1515 del Corpo forestale dello Stato, gratuito e attivo tutti i giorni 24 ore su 24, al quale ogni cittadino puo’ segnalare la presenza di incendi o di eventuali incendiari. Nella giornata di ieri sono pervenute al numero di emergenza ambientale 1515 in totale 324 segnalazioni di cui 152 per incendi. Sono state schierate 422 pattuglie del Corpo forestale dello Stato nelle operazioni antincendio e di controllo del territorio. .

(AGI) – Rosario Crocetta, chiede al settimanale ‘L’Espresso’ 10 milioni di danni per la pubblicazione dell’intercettazione, poi ripetutamente smentita dalla Procura di Palermo, della conversazione in cui al suo medico personale, Matteo Tutino, veniva attribuita la frase “bisogna far fuori la Borsellino come suo padre”. Lo ha reso noto stamattina in conferenza stampa il legale di Crocetta, Vincenzo Lo re.

“Dopo le dichiarazioni del procuratore Lo Voi -ha detto l’avvocato- a questo punto per noi il giallo non c’e’ piu’. Abbiamo scelto di scegliere lo strumento dell’azione civile risarcitoria nei confronti dell’Epresso, del direttore, dei due giornalisti, di 10 milioni di euro, perche’ riteniamo che sia lo strumento piu’ veloce ed efficace per sanzionare non la malafede dei giornalisti, non vogliamo credere alla malafade, ma crediamo all’ipotesi di un errore professionale, a un difetto di controllo”.

La causa annunciata dai legali di Rosario Crocetta “puo’ diventare l’occasione processuale per comprovare la piena correttezza del comportamento dell’Espresso e per fare definitiva chiarezza su quanto e’ avvenuto”. In queste poche righe la replica della direzione del settimanale all’annuncio del legale del presidente della Regione siciliana di una richiesta all’Espresso di 10 milioni di euro per danni per la pubblicazione dell’intercettazione di una conversazione dove al medico personale di Crocetta, Matteo Tutino, veniva attribuita la frase “bisogna far fuori la Borsellino come suo padre”.

Una intercettazione la cui esistenza e’ stata ripetutamente smentita dalla procura palermitana, mentre per contro il direttore dell’Espresso, Luigi Vicinanza, aveva replicato che gia’ in passato la stessa procura aveva negato l’esistenza di alcune anticipazioni giornalistiche perche’ nel contempo proseguivano altre indagini.

Intanto e’ scesa in campo la stessa Lucia Borsellino. “Fin dal primo giorno ho avuto ben chiaro che nei miei confronti c’era un clima di ostilita’e di diffidenza – ha dichiatato la figlia del magistrato ucciso dalla mafia -. Ho lavorato da dirigente generale, capo del dipartimento attivita’ sanitaria, con il precedente governo. E poi nel novembre del 2012 sono diventata assessore. Ecco, sembrava che dovessi dimostrare sempre una qualche forma di lealta’ a questo esecutivo. Sembrava di essere continuamente sotto esame”.

In una intervista alla Repubblica sul suo rapporto con Crocetta aggiunge: “Sono stata leale con lui, ma non mi ha detto tutto”. Per il Presidente della Regione, intervistato sempre dal quotidiano, “Lucia e’ stata tratta in inganno da notizie fasulle, per questo ce l’ha con Tutino. Ma io Lucia l’ho sempre difesa, fino all’ultimo. L’ho sempre protetta piu’ di quanto lei sappia. Ho protetto la Borsellino da tante cose che non sa neppure la sua famiglia , solo per non darle sofferenza”. Borsellino spiega di non voler lasciare a causa dell’intercettazione: “No, ho cominciato a maturare questa decisione da alcuni mesi”, e aggiunge di non essere stata al corrente di quanto pubblicato.

E sul dopo, a proposito di voci che la vorrebbero candidata alla presidenza della Regione, risponde:”Non mi interessa. La mia esperienza politica si chiude qui”. Per Crocetta, “quello che si sta verificando e’ il fatto piu’ ignominoso della storia d’Italia. Al confronto, il caso Boffo era roba per ragazzini”. E sull’ipotesi di dimissioni dice: “Lo statuto del Pd prevede l’incompatiblita’ in un ruolo elettivo per chi ha una condanna. Qui siamo a un’ipotesi senza conferma contenuta in un articolo di giornale. Devo andarmene per questo?” (AGI)

(AGI) – Napoli, 21 lug. – “Quella sera Bifolco, come altri in precedenza e’ morto perche’ ha osato contrastare la nostra forza, il nostro ordine”. Queste e altre parole scritte su un manifesto con la sigla del Sindacato autonomo di polizia (che ha categoricamente smentito che di averlo scritto) rischiano di riacutizzare le fibrillazioni nel quartiere di Napoli di Pianura tra forze dell’ordine e residenti alla vigilia dell’udienza preliminare per l’omicidio del 17enne Davide Bifolco ucciso nella notte tra il 4 e il 5 settembre da un carabiniere. Sui muri, infatti, sono comparsi manifesti non firmati da nessun rappresentante sindacale ma col logo del Sap sui quali c’e’ scritto che si vuole “riportare chiarezza in una situazione che ci sta stretta, fare sentire la nostra voce, la voce delle forze dell’ordine”, “ordine con la O maiuscola perche’ e’ quelle che garantiamo e difendiamo”.

Sap: quel manifesto non e’ opera nostra

“Ci siamo stancati di avallare terie che parlano di colpi partiti accidentalmente e altre menzogne simili”, si legge nel testo del manifesto. “Quella sera Bifolco, come altri in precedenza – si legge sui volantini – e’ morto perche’ ha osato contrastare la nostra forza, il nostro ordine. Morti che sicuramente potevano essere evitate ma sulle quali non verseremo nessuna lacrima. Lo Stato ci arma, la maggior parte dei cittadini ci sostiene e noi usiamo queste armi in loro nome e in loro difesa. Ci siamo stancati di sentire parlare di morti dovute a imperizia ad usare le armi o sconsideratezza nell’usare la forza. Siamo addestrati e per questo la nostra professionalita’ non puo’ e non deve esseree messsa in discussione in nessun caso. Questa e’ l’unica verita’ e l’unica giustizia. Il resto sono solo chiacchiere”.

Immediata la reazione degli ‘antagonisti’. “Le parole e i toni sono una dichiarazione di perenne aggressione contro chiunque osi mettere in discussione lo Stato o una sua legge”, rimarcano dai centri sociali napoletani, il laboratorio Iskra in particolare sulla sua pagina Facebook. “L’ultima cosa che uno si aspettava di trovare stamani e’ questo schifo per strada”, stigmatizza la sigla no-global. A settembre 2014, dopo la morte del ragazzo incensurato avvenuta durante controlli dei militari dell’Arma alla ricerca di un latitante e per la quale il carabiniere nel rito abbreviato deve difendersi dall’accusa di omicidio colposo per “impudenza e negligenza” (il suo legale Salvatore Pane sostiene invece la tesi di un incidente legato al fatto che l’uomo inciampo’ nel bordo del marciapiede impugando l’arma, ndr.), ci furono proteste e cortei contro le forze dell’ordine, e un sit-in e’ stato organizzato gia’ lo scorso mese di maggio per la prima udienza gup. .

(AGI) – Napoli, 21 lug. – Un atto “vile e strumentale” quello del falso manifesto e volantino firmato Sap con frasi pesanti sulla morte di un giovane 17enne a Napoli per un colpo sparato dalla pistola di un carabiniere. La sottolineatura all’Agi del Siulp di Napoli, per bocca del suo segretario Vincenzo Annunziata. “Credo sia un tentativo di destabilizzare, rompere, quella coltre di fiducia che c’e’ tra cittadini e forze dell’ordine”, dice Annunziata. “Non vorrei ci fossero dei ‘professionisti del disordine’ che tentino di approfittare di una scadenza prossima”, la sua preoccupazione. .

(AGI) – Napoli, 21 lug. – Una smentita e una denuncia. Il Sap di Napoli, chiamato in causa da un manifesto con parole dure sulla morte di un 17enne a Napoli a settembre 2014, e’ netto. “Smentiamo categoricamente di essere gli autori del volantino che e’ stato postato su facebook”, dice all’Agi il segretario provinciale del Sap di Napoli, Enzo Della Vecchia. “Quanto scritto non e’ nelle nostre corde sindacali ne’ tanto meno nella nostra cultura – aggiunge – per noi le forze dell’ordine devono essere forze dell’ordine e non si puo’ usare una sigla sindacale per rigurgiti personali”. ll segretario provinciale anticipa anche che e’ andato “in commissariato per sporgere denuncia” e che a breve ci sara’ un “comunicato stampa ufficiale per prendere le distanze da quanto e’ accaduto”. Inoltre, Della Vecchia sottolinea come il manifesto non sia firmato: “E’ sufficiente andare su internet e copiare cio’ che si vuole e poi riprodurlo”. .

(AGI) Roma – 21 lug. – Domani torna in sala dopo un grande successo al cinema registrato in aprile, proposto da The Space Cinema, il documentario “Cobain, montage of heck”, diretto da Brett Morgan, che ha ripercorso la vita del leader fondatore dei Nirvana attraverso filmati, parole, musiche e persino fumetti assolutamente sconosciuti al grande pubblico. Dopo lunghi anni di silenzio, la famiglia di Cobain ha consentito a Morgan l’utilizzo del materiale inedito. Kurt Cobain fu uno dei musicisti a rivoluzionare il rock a livello mondiale con i Nirvana, il primo gruppo grunge americano creato nel 1985 che ha venduto 75 milioni di dischi, una cifra eccezionale se si pensa che Cobain si e’ tolto la vita nel 1994. E solo vent’anni dopo gli viene assegnato il rock and roll hall of fame. Nel 1992 ‘Nevermind’ vendeva 400mila copie alla settimana nei soli Stati Uniti, superando clamorosamente Michael Jackson. “Cobain, montage of heck” avvicina il pubblico alla vita, all’arte e all’anima di Kurt, creando un contatto indimenticabile con una figura capace di ispirare una generazione. Primo documentario pienamente autorizzato, il film raccoglie ed elabora lo smisurato archivio di Cobain, passando fra arte, musica (tanto le sue canzoni piu’ famose che incisioni mai ascoltate prima), testi, riprese realizzate in casa, tutto combinato con animazioni e significative interviste di familiari e amici. Dai primi anni ad Aberdeen (Washington), seguendo il suo percorso musicale, lo sguardo del pubblico viene a contatto con la potente e intensa vita di un artista capace di gestire e modellare la propria immagine, anche se consapevole delle pericolose trappole della notorieta’. I coetanei di Kurt conosceranno aspetti della sua vita che non hanno mai saputo. Quanti hanno scoperto piu’ recentemente l’uomo e la sua musica, capiranno cosa lo rende un’icona immortale. Proprio come il leggendario cantante dei Nirvana, “Cobain, montage of heck” e’ un lavoro autentico, intimo e risoluto, che entra nelle teste degli spettatori per rimanerci a lungo anche dopo la fine dei titoli di coda. .