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Gli appassionati di giochi di ruolo come Final Fantasy, Dragon Quest, e tutto il mondo che li circonda, è piuttosto probabile che conoscano le due serie Nintendo, Mario & Luigi e Paper Mario (e nel caso non le conoscano, farebbero molto bene a recuperarle). Risposta della grande N alla domanda di JRPG sempre molto popolari in Giappone ma anche fuori di esso, Mario & Luigi è una saga iniziata su Game Boy Advance e proseguita poi per le varie console portatili, saga che unisce l’RPG in senso stretto con tutta una serie di minigiochi e meccaniche che premiano la bravura del giocatore, non basandosi solamente sui meri calcoli sul danno inflitto. Paper Mario, invece, detiene le sue origini su Nintendo 64 come serie di giochi di ruolo ancor più particolare, ambientata in un mondo dove i personaggi sono tutti di carta e possono sfruttare questa loro particolarità per eseguire azioni e attacchi molto peculiari. Dopo un ultimo capitolo di entrambe le serie non molto apprezzato, Nintendo ha scelto di eseguire per la prima volta in assoluto un cross-over tra le due saghe, unendo assieme le meccaniche di Mario & Luigi con quelle di Paper Mario. Quale sarà il risultato finale?

 Mario & Luigi: Paper Jam Bros. recensione

Un’avventura cartacea

Nel mondo di Mario & Luigi, troviamo il nostro pavido Luigi nel castello della principessa Peach, a esplorare assieme a un Toad la biblioteca che si trova in soffitta. Spaventato da un topolino, il verde baffone va a sbattere contro una mensola facendo cadere un misterioso libro, che si rivela essere l’identità del mondo di carta di Paper Mario. Dal libro caduto a terra, infatti, iniziano a uscire una quantità incredibile di Goomba, Koopa e quant’altro di carta, tutti ovviamente spaesati dall’ingresso in questo nuovo stranissimo mondo tridimensionale. Con l’intento di scoprire cosa sia successo e di far tornare tutti nel loro mondo originale, Luigi prende il libro e va a fare rapporto al fratello e alla principessa Peach, che nel frattempo ha incontrato la sua versione di carta. Naturalmente non tutto può andare liscio come l’olio, e difatti anche i due Bowser si incontrano e decidono di allearsi, rapendo immediatamente le due Peach e dando vita a una serie di eventi divisi a fazioni. Da una parte abbiamo Paper Mario, che uscito dal suo mondo decide di allearsi con Mario e Luigi per creare il trio più forte mai esistito. Le due Peach riusciranno a fuggire, utilizzando dei piani ben elaborati? I due Bowser sembrano avere qualcosa in mente, cosa sarà il minerale che stanno facendo scavare nella miniera ai Toad rapiti? I sette Koopaling cosa stanno cercando di fare per sconfiggere Mario e amici? E i due Bowser Jr. riusciranno a distruggere il libro per evitare che la loro versione di carta debba tornare nel suo mondo, sconfiggendo così la noia di tutti i giorni? Le carte in tavola sono tante, e Mario, Luigi, e Paper Mario sono invischiati in mezzo

 Mario & Luigi: Paper Jam Bros. recensione

Carta, Papercraft, Copie e Lamerate Imbroglionissime

È possibile che non tutti conoscano il sistema di gioco e controllo della serie Mario & Luigi, ragion per cui faremo un piccolo riassunto. I due idraulici, sia sulla mappa che in combattimento, sono assegnati a uno specifico pulsante: con A agirà Mario, con B Luigi. Ciò che faranno alla pressione del pulsante è determinato dall’azione selezionata: possono saltare, così come colpire oggetti col loro martello, o parlare con i PNG.

In battaglia le cose si fanno ancora più interessanti: non solo i due bottoni sono dedicati alle singole azioni dei due fratelli e alla scelta di esse, ma anche ad alcuni minigiochi che servono a determinare quanti danni gli assalti infliggeranno agli avversari, o eventuali schivate per evitare di subire ferite nel turno dei nemici. È per questo che se utilizzeremo il comando “salto” dovremo premere il pulsante nell’esatto istante in cui atterreremo sui nemici così da poter cadere su di loro ancora una volta, mentre se useremo il comando “martello” infliggeremo più danni se premeremo il pulsante nel momento in cui la nostra arma brillerà. Gli attacchi speciali sono più potenti, ma in cambio richiedono minigiochi più complicati e non sempre di successo, a meno che il giocatore non usi la modalità Allenamento per fare pratica e conoscere alla perfezione cosa premere e quando.

 Mario & Luigi: Paper Jam Bros. recensione

Questo nuovo capitolo, Paper Jam, complica ancora più le cose introducendo un terzo personaggio, Paper Mario. Ciò comporta un terzo pulsante da premere oltre a quelli dedicati a Mario e Luigi, mettendo in subbuglio tutto ciò a cui eravamo abituati lasciandoci in un perplesso ingarbugliamento di dita, almeno per i primi minuti, soprattutto nel momento in cui abbandoneremo i soliti Attacchi Duo per avventurarci nei nuovissimi Attacchi Trio.

Paper Mario mette in campo delle meccaniche atipiche per la saga, difatti il nostro baffuto eroe di carta dispone di pochissimi punti vita ma è in grado, con l’utilizzo di un turno, di creare delle sue copie cartacee di modo da avere ben sei unità di se stesso in combattimento. Le copie cartacee prenderanno danni al posto di Mario, venendo distrutte una a una man mano che il personaggio verrà colpito. Paper Mario potrà ricreare le copie in qualunque momento durante il suo turno, ma con un po’ di disattenzione si rischierà di subire attacchi nemici in un momento in cui ne saremo sprovvisti e ciò risulterà quasi sempre nella prematura dipartita dell’idraulico in cellulosa. Le copie di Paper Mario in ogni caso non hanno un ruolo di mera difesa, ma sono anche estremamente utili come mezzo offensivo: più sono le copie di cui Paper Mario disporrà, più sono i colpi in combo che sarà in grado di portare con i suoi attacchi.

L’inserimento di Paper Mario non è la sola novità nei combattimenti del nuovo capitolo di Mario & Luigi. Infatti in questo gioco dedicato alla carta ricoprono un ruolo fondamentale le carte stesse. Dopo alcune ore dall’inizio dell’avventura verremo dotati di un mazzo di “Carte Battaglia”, che potremo comprare nei negozi con la valuta di gioco per costruire un mazzo composto da dieci di esse. A ogni turno di lotta, sul touch screen, vedremo comparire una carta pescata dal nostro mazzo, per un massimo di tre visibili nello stesso momento (che potremo comunque scartare, così da sperare in una pescata migliore successivamente); ognuna di queste carte ha un effetto particolare che può essere curativo, offensivo, o prettamente di supporto come un aumento temporaneo delle statistiche o un miglioramento dell’esperienza o del denaro ottenuti in quel combattimento. Naturalmente l’utilizzo di queste carte non è gratuito, ma per attivare una di esse dovremo utilizzare il numero di punti stella indicato sulla carta, i quali vengono guadagnati portando a termine con successo i minigiochi per le azioni e gli attacchi speciali.

 Mario & Luigi: Paper Jam Bros. recensione

In Mario & Luigi: Paper Jam Bros. hanno parte importante gli amati/odiati Amiibo. Compatibile con gli Amiibo di Mario, Luigi, Peach, Bowser, Toad e Yoshi, il gioco ci doterà, tramite acquisti al negozio o drop casuali dei nemici, di speciali Carte Amiibo. Usare una statuetta con una di queste carte doterà l‘Amiibo di uno speciale potere (ogni Amiibo ne ha moltissimi diversi) che potrà essere utilizzato gratuitamente a ogni singola battaglia e senza sprecare turni. L’effetto davvero potente di alcune di queste carte (come infliggere gravi danni a tutti i nemici su schermo, ricevere una cura totale su un personaggio, o ottenere a ogni battaglia uno strumento consumabile casuale) rende l’utilizzo degli Amiibo un modo per rendere l’avventura estremamente più semplice, gettando quasi al vento il senso di sfida che Nintendo ha tentato di offrirci. Se un utilizzo simile delle statuette da una parte è un modo piuttosto simpatico e intelligente di renderle utili in maniera concreta, dall’altra rende Paper Jam letteralmente un titolo pay to win. In ogni caso, che queste vengano utilizzate o meno, le Carte Amiibo e le Carte Battaglia sono divertenti anche solo da collezionare come se fossero un vero e proprio card game reale, infiammando l’animo di tutti i collezionisti di Pokèmon e affini.

 Mario & Luigi: Paper Jam Bros. recensione

Anche fuori dalla battaglia sono state inserite svariate novità, e non si tratta solamente delle azioni speciali che i fratelli possono compiere in tre, o le peculiari abilità di Paper Mario, ma anche delle epiche battaglie sui Papercraft giganti. Chiamati in italiano semplicemente “Modelloni” di carta, i Papercraft sono delle enormi statue di carta di Mario e dei suoi amici costruite dai Toad che salveremo man mano nella nostra avventura tramite minigiochi molto divertenti ed estremamente variegati. Capiterà, infatti, di incontrare Papercraft nemici e di doverli affrontare alle loro dimensioni: in puro stile Super Sentai, dunque, i nostri eroi chiameranno il loro personalissimo “robottone” per affrontare una battaglia di proporzioni enormi.

Sviluppata come una lotta action in un’arena tridimensionale, con la telecamera posta alle nostre spalle, la battaglia di Modelloni permette al nostro Papercraft di eseguire potenti cariche in avanti (con l’obiettivo di far cadere a terra i Modelloni nemici che stavano preparando a loro volta una carica, oppure colpendoli alle spalle) per poi eseguire un attacco “pesante” mirato a schiacciare gli avversari per toglierli di mezzo definitivamente. Una volta eliminati tutti i Modelloni nemici apparirà un Modellone Boss, che andrà affrontato utilizzando metodi e strategie più particolari e raffinate.

 Mario & Luigi: Paper Jam Bros. recensione

Menù alla Carta

Il comparto tecnico del gioco in questione è sicuramente il migliore mai visto in un titolo della serie di Mario & Luigi. Nonostante i personaggi siano sprite bidimensionali, sono mossi e animati con una quantità di frame così incredibile da far spesso quasi pensare che siano modelli tridimensionali, con una maestria che non fa minimamente rimpiangere le tre dimensioni ma che anzi dona un effetto addirittura migliore. I personaggi hanno una quantità innumerevole di animazioni e adatte a ogni situazione, in un insieme che lascia palese l’impegno di Nintendo nel non risparmiarsi affatto nello sviluppo di questo capitolo della serie. Anche la grafica delle sezioni tridimensionali è ottima, con bellissimi modelli poligonali sia per le ambientazioni (coloratissime e di grande impatto) sia per le battaglie con i Modelloni che trasmettono la giusta sensazione di grandezza.

Fantastico anche il comparto audio, con musiche estremamente orecchiabili sempre adatte a ogni ambientazione e gli immancabili versi dei due fratelli che invece di parlare emettono buffe cantilene (che sono probabilmente ciò che gli stranieri capiscono quando noi parliamo italiano).

La longevità dona all’utente decine di ore di gioco, grazie a una storia sufficientemente lunga ma anche per merito dell’ausilio di moltissimi minigiochi ed extra da sbloccare. La giocabilità è perfetta, con un sistema pieno zeppo di contenuti ma nel quale ognuno di essi ha il suo significato ben preciso. Non c’è nulla che dia l’impressione di non essere al proprio posto, o di essere di troppo: Mario & Luigi Paper Jam Bros.  ci dona un’esperienza accattivante, veramente tosta e impegnativa (per chi non usa gli Amiibo), ma anche gentile per i più piccoli o per coloro che non si sentono fiduciosi nelle proprie abilità grazie a una modalità “facile” che rende più semplice l’utilizzo degli attacchi speciali, inibendo però così l’ottenimento degli achievement in game che permettono di sbloccare equipaggiamenti esclusivi.

 Mario & Luigi: Paper Jam Bros. recensione

Mario & Luigi: Paper Jam Bros. è l’apice assoluto della saga di gioco di ruolo di Mario & Luigi. Dopo un capitolo “tiepido” come Dream Team, Paper Jam ci regala un’esperienza in cui il gameplay, il divertimento, e la storia si miscelano alla perfezione in un cocktail che non potrà che sorprenderci. L’arrivo di Paper Mario, che rende il duo un trio, era ciò che mancava ai due fratelli per essere veramente completi: con nuovissime meccaniche, minigiochi molto vari, e una quantità enorme di sbloccabili, Mario & Luigi: Paper Jam Bros. non mancherà di conquistarvi. Se disponete di un Nintendo 3DS (o di una console della sua famiglia), vi consigliamo di non lasciarvelo scappare.

(AGI) – Roma, 29 nov. – Le imprese straniere ‘conquistano’ il mercato italiano. Secondo gli ultimi dati, forniti da Confesercenti, crescono infatti le imprese straniere nel commercio e nel turismo, che nel 2015 arrivano quasi a toccare quota 240mila. Negli ultimi cinque anni si registra un boom di ambulanti (+38%) e minimarket (+36%). Secondo Confesercenti, il 40% dei commercianti non italiani e’ marocchino o bengalese, mentre i cinesi risultano essere maggioritari nella ristorazione. Dati che, secondo l’associazione di categoria, “confermano la vocazione multietnica del settore, ma rimane il dubbio che dietro al boom degli ambulanti e dell’ingrosso ci sia la questione del permesso di soggiorno”. Dunque, in Italia continuano ad aumentare le imprese straniere nel commercio e nel turismo: nel 2015 sono ormai 238.270, e la presenza di attivita’ guidate da persone non italiane cresce in tutti i principali settori, registrando incrementi boom nel commercio ambulante (+38%) e nel commercio al dettaglio in esercizi non specializzati (+36%), categoria che racchiude i minimarket, alimentari e non alimentari. L’incidenza delle imprese straniere e’ particolarmente significativa nel commercio all’ingrosso e al dettaglio: nel 2015 ce ne sono 197.850, oltre un terzo (il 36,4%) del totale delle attivita’ condotte da non italiani residenti nel nostro Paese. Alloggio e ristorazione, con 40.411 imprese straniere, rappresenta invece un altro 7,7%. E’ quanto emerge da un’analisi condotta da Confesercenti sulla numerosita’, i Paesi di provenienza e le specializzazioni delle imprese e degli imprenditori stranieri nel commercio e turismo in Italia, basata sui dati camerali. Il commercio, rileva lo studio di Confesercenti, e’ il comparto a piu’ alto tasso di internazionalizzazione della nostra economia, anche se con profonde differenze a seconda della Regione e del settore d’attivita’ presi in esame. Complessivamente, nel commercio al dettaglio il 17,8% delle imprese e’ guidato da imprenditori stranieri. Una percentuale che aumenta notevolmente nel commercio ambulante, dove ormai le imprese non italiane superano quelle italiane (51,7%). Alta presenza di stranieri anche nelle attivita’ di fuori dei negozi come la vendita per corrispondenza e porta a porta (29,9%), e nel commercio in esercizi non specializzati (11,8%). Tra i settori che hanno visto la maggior crescita di imprese straniere e’ da segnalare il dettaglio di ortofrutta, in cui il le imprese non italiane sono aumentate del +70,3% tra il 2011 ed il 2015, ed il commercio di altri prodotti alimentari (latte, caffe’ e salumerie), dove l’incidenza ha raggiunto l’8,1%, con un incremento record del +128,1%. A livello regionale, e’ da notare il caso della Calabria, dove ormai e’ straniera quasi un’impresa del commercio su quattro (il 23,3%). Seguono la Sardegna (21,7%) e la Liguria (19,9%). Appare ancora ridotta, invece, la presenza di attivita’ non italiane in Basilicata (dove sono il 9,1% del totale) e in Valle d’Aosta (9,4%). Roma e’ il comune che concentra il maggior numero di imprenditori stranieri dettaglianti (oltre 13 mila, 7,8% del totale nazionale). Seguono Milano (oltre 7 mila, 4,3%), Napoli (6 mila, 3,6%), Palermo (5 mila, 3,0%) e Torino (4,8 mila, 2,9%). Emblematica la presenza nella classifica di un comune non capoluogo quale Lamezia Terme, in ventesima posizione. La top 20 dei comuni concentra ben un terzo del totale dell’imprenditoria straniera del commercio al dettaglio del nostro Paese (33,7%, oltre 56 mila imprenditori). La presenza di imprese straniere e’ piu’ contenuta nel turismo, anche se comunque in crescita. Nel caso delle attivita’ ricettive l’incidenza delle imprese straniere nel 2015 e’ del 4,8% (era il 4,0% nel 2011). Il massimo per il settore si ha nel Lazio: 8,9%. Con riferimento a bar e ristoranti, invece, il peso delle imprese straniere sul totale e’ del 10,8%, in aumento dal 7,9% rilevato nel 2011. In questo ultimo settore e’ la Lombardia ad aggiudicarsi il podio di Regione a maggior tasso di internazionalizzazione, con il 17,6% di imprese straniere sul totale. Quanto all’identikit dell’imprenditore straniero e’ quarantenne, uomo, proveniente da una nazione dell’Asia o dell’Africa. Per quanto riguarda il genere, nel caso del commercio al dettaglio la presenza maschile e’ pari a un imprenditore su quattro (75,1%), con una differenza molto marcata rispetto agli italiani, dove la quota e’ del 57,8%. L’imprenditoria straniera e’ invece piu’ ‘rosa’ di quella italiana nel turismo: nella ricettivita’ la media di presenza maschile tra i non italiani e’ del 45,3% (per gli italiani il valore e’ 55,4%), mentre per bar e ristoranti l’incidenza e’ 54,4% (per gli italiani 61,3%). In entrambi i casi, dunque, la presenza femminile nell’imprenditoria e’ maggiore nel caso degli stranieri. “Il quadro che emerge dallo studio – commenta Mauro Bussoni, Segretario Generale di Confesercenti – conferma la vocazione multietnica del commercio. La presenza di imprese straniere e’ una ricchezza per il settore e per tutto il Paese. Rimane pero’ qualche dubbio sulla crescita record delle imprese straniere nel commercio ambulante, soprattutto in quello di tipo itinerante, e nell’ingrosso. Il sospetto e’ che l’incremento del numero di imprenditori sia dovuto al tentativo di avere o confermare un permesso di soggiorno come lavoratore autonomo che all’avvio di vere e proprie attivita’ imprenditoriale”. (AGI) .

(AGI) – New York, 29 nov. – Successo da record negli Usa per Adele. Il suo nuovo cd “25” ha venduto tre milioni e 380 mila copie nella prima settimana, affermandosi di gran lunga come il piu’ grande successo del 2015 in un’epoca in cui e’ gia’ miracolo per un artista superare il milione di copie. Nessun album aveva mai venduto tanto negli usa nella prima settimana da quando sono iniziati i rilevamenti, nel 1991. Il primo album in quattro anni della 27enne cantautrice inglese si sta rivelando un trionfo mondiale: in Gran Bretagna ha venduto 800.307 copie, piu’ degli ultimi 19 album numero uno in classifica messi insieme. Si conferma anche la scelta vincente della sua casa discografica indipendente XL Recordings di non rendere il Cd disponibile su Spotify, Apple Music, Deezer e Google Play, permettendo al massimo di scaricarlo da iTunes. (AGI) .

(AGI) – Bruxelles, 29 nov. – Anche se “sicuramente c’e’ un clima diverso rispetto a quello di un mese fa”, in gioco c’e’ “una grande scommessa identitaria e culturale, e se l’Italia o l’Europa si chiudono in casa, hanno vinto quelli che vogliono il terrore”. Lo ha detto prima dell’inizio del vertice Ue/Turchia il presidente del Consiglio Matteo Renzi. “Rinchiudersi in casa – ha osservato – sarebbe un modo di darla vinta ai professionisti del terrore”. Al contrario, secondo Renzi “dobbiamo dare assolutamente una dimostrazione totalmente diversa”. Le grandi crisi internazionali attuali, ha aggiunto Renzi, “non si risolvono con qualche dichiarazione verbale muscolare” ma “ci vuole un investimento di natura diplomatica”. La posizione italiana “sulla grave crisi che stiamo vivendo a livello di terrorismo e sicurezza – ha detto Renzi – e’ la piu’ forte in prospettiva”: in sintesi, si’ a “un intervento importante di natura militare, l’abbiamo sempre fatto e continueremo a confermare i nostri impegni”, ma anche “un importante impegno diplomatico, e a Vienna sulla Siria siamo tornati finalmente a un tavolo che conta”. Ma soprattutto, ha insistito Renzi, “occorre avere un grande progetto che dura mesi, probabilmente anni: per ogni centesimo speso in sicurezza, uno deve essere speso in cultura; per ogni centesimo speso in polizia, un investimento in identita’”. Questo e’ il “punto chiave” secondo il presidente del Consiglio: “penso che su questa posizione italiana vedrete nei prossimi mesi che arriveranno anche gli altri”. (AGI) .

(AGI) – Roma, 29 nov. – Nico Rosberg vince il Gran Premio di Abu Dhabi, 19esima e ultima prova del Mondiale 2015 di Formula Uno in programma sul circuito di Yas Marina. Il tedesco della Mercedes centra il 14esimo successo in carriera (eguagliati Graham Hill, Jack Brabham ed Emerson Fittipaldi), il sesto stagionale e il terzo consecutivo precedendo il compagno di squadra Lewis Hamilton. Chiude al terzo posto la Ferrari di Kimi Raikkonen, al terzo podio stagionale dopo aver fatto secondo in Bahrain e terzo a Singapore. Quarto con l’altra Rossa Sebastian Vettel, protagonista di una straordinaria rimonta visto che partiva dalla 15esima piazza in griglia. (AGI)

(AGI) – Roma, 29 nov. – Prima missione di sistema per l’ABI e le banche italiane in Iran, per identificare e approfondire le reali opportunita’ di collaborazione commerciale e industriale che la progressiva riduzione delle sanzioni rendera’ possibili tra l’Iran e il sistema produttivo italiano. All’iniziativa, organizzata da banche, imprese e Istituzioni, partecipano dodici dei principali gruppi bancari che rappresentano oltre la meta’ dell’intero settore bancario in Italia in termini di totale attivo. “La missione economica e le riunioni dei prossimi giorni – ha detto Guido Rosa, Presidente del Comitato Tecnico per l’internazionalizzazione Abi, durante il Forum Italia-Iran – attestano in modo chiaro il massimo interesse del settore bancario italiano a ristabilire canali diretti fra banche italiane e banche iraniane non appena le Autorita’ politiche occidentali procederanno al ritiro delle sanzioni”. “Con il supporto dell’Ambasciata italiana a Teheran, abbiamo organizzato un incontro con Banca Centrale Iraniana e le principali banche locali, con l’obiettivo di fare il punto sullo stato delle relazioni interbancarie, esaminare congiuntamente come migliorare la collaborazione gia’ in essere e aggiornarci reciprocamente sull’assetto delle nostre rispettive industrie finanziarie. Ci sono dunque – ha concluso Rosa – ampi margini per sostenere le imprese che vorranno cogliere le numerose opportunita’ di investimento di questo mercato”. La missione si focalizza sulle filiere che si prevede potranno contribuire maggiormente alla crescita dell’Iran nei prossimi anni: ambiente, energia ed energie rinnovabili, meccanica, apparecchiature e attrezzature medicali, materiali edili e automotive. I lavori, che termineranno domani, lunedi’ 30 novembre, iniziano oggi a Teheran con il Forum Italia-Iran, alla presenza dei rappresentanti delle principali istituzioni dei due Paesi, cui seguiranno sessioni di approfondimento settoriale e incontri di business tra le imprese italiane e le controparti locali. Della delegazione bancaria fanno parte: Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Vicenza, Banco Popolare, Credit Suisse Italia, ICCREA, Mediobanca, Monte dei Paschi di Siena, UBAE, UBI, UniCredit e Veneto Banca. (AGI) .

(AGI) – Roma, 29 nov. – “Confronto e dialogo non vuol dire affogare le identita’ in un politicamente corretto indistinto e scipito. L’Italia intera, laici e cristiani, non rinuncera’ mai al Natale. Con buona pace del preside di Rozzano”. Lo ha detto al Corriere della Sera il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, in merito al preside dell’Istituto comprensivo Garofani di Rozzano, nel Milanese, che ha deciso di non fare il presepe a scuola e non far svolgere la tradizionale festa di Natale. (AGI) .

(AGI) – Roma, 29 nov. – La dieta meditarranea italiana sbarca in Iran e si candida a diventare capofila nel mercato interno: nei primi otto mesi del 2015 l’export del Made in Italy alimentare verso l’Iran ha fatto un balzo in avanti del +21,9% rispetto al 2014, raggiungendo la soglia di 11,08 milioni di euro. Lo spiega il presidente di Federalimentare, Luigi Scordamaglia, che ha preso parte alla delegazione italiana presente al Business Forum Italia-Iran in corso a Teheran, la missione imprenditoriale in Iran capitanata dal vice ministro dello Sviluppo Carlo Calenda. “Il food Made in Italy e’ in prima fila per raccogliere la rinnovata richiesta di prodotti occidentali proveniente dall’Iran, Paese a lungo condizionato dal regime di sanzioni internazionali – sottolinea Scordamaglia – Si tratta di una opportunita’ fondamentale per il sistema Italia e per il settore alimentare in particolare, basti pensare all’enorme dimensione di questo mercato in termini di potenziali consumatori (78 milioni di abitanti), al crescente appeal che gli stili occidentali suscitano nei consumatori iraniani(soprattutto tra la middle class e le generazioni piu’ giovani), oppure all’apertura di nuovi ipermercati di stampo occidentale sul territorio iraniano”. Scopo della missione, a cui non hanno partecipato direttamente le aziende alimentari italiane (per le quali sara’ programmata una visita ad hoc nei prossimi mesi), e’ favorire l’approdo del food Made in Italy in Iran dopo la fine delle sanzioni internazionali. A margine del Business Forum Italia-Iran Scordamaglia incontrera’ rappresentanti dei ministeri della salute e dell’agricoltura e altri rappresentanti iraniani responsabili delle politiche import-export. “Anche grazie alla progressiva distensione internazionale che si e’ verificata nel corso del 2015, nei primi otto mesi dell’anno l’export del Made in Italy alimentare verso l’Iran ha fatto un balzo in avanti del +21,9% rispetto al 2014, raggiungendo la soglia di 11,08 milioni di euro. Una quota ancora marginale, pari appena all’1,1% dell’export totale italiano, mac on ampi margini di crescita – aggiunge il presidente di Federalimentare – L’esperienza di Expo 2015 ha dimostrato che il modello agroalimentare italiano e’ quello che sa produrre il massimo valore per ettaro con il piu’ basso impatto ambientale, offrendo la soluzione ideale alla sfida di sfamare il mondo in maniera sostenibile. L’Iran, con una produzione agricola qualificata, ma non sufficiente a coprire i suoi fabbisogni alimentari, potrebbe unirsi a quei Paesi che, dalla Russia all’Africa subsahariana, alla Cina, stanno gia’ chiedendo alle nostre industrie di investire anche sui loro territori, di valorizzare in maniera lungimirante e non predatoria, come solo noi sappiamo fare, la loro produzione agricola, chiedendo dia ssociare al Made in Italy anche il Made with Italy. E’ necessario dare continuita’ ai segnali di crescita gia’ in essere – conclude Scordamaglia – la ripresa nell’export di petrolio potrebbe innescare una crescita dei redditi della popolazione e, di conseguenza, un aumento dei consumi alimentari di prodotti importati. L’obiettivo e’ che si verifichi in Iran quanto gia’�accaduto con altri sbocchi importanti del Medio Oriente, come gli Emirati Arabi e l’Arabia Saudita, dove in appena dieci anni l’export del Made in Italy ha raggiunto rispettivamente 170 e 137 milioni di euro, con tassi di crescita annuale del 40% circa”. (AGI) .

(AGI) – Roma, 29 nov. – Contratto subito e niente ‘mance’ che umiliano i lavoratori. La manifestazione nazionale a Roma dei dipendenti pubblici ha riunito Cgil, Cisl e Uil contro il governo, che nella legge di Stabilita’ ha stanziato solo 300 milioni, una cifra ritenuta “insultante” da Susanna Camusso e “poco dignitosa” da Annamaria Furlan.

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“Il peggior datore di lavoro che ci sia”, secondo Carmelo Barbagallo, non rispetta la sentenza della Corte Costituzionale e da 6 anni non rinnova il contratto.

Ma i lavoratori sfilano in piu’ di 30mila nella capitale (secondo le stime degli organizzatori) per avvertire che la mobilitazione non si fermera’: nessuno usa la parola sciopero, ma i tre leader sindacali la fanno intendere. “Se non si fa il contratto entro l’anno, la prossima manifestazione non sara’ ne’ di sabato ne’ di domenica”, avverte Barbagallo che si dice pronto a portare “il carbone” della befana a Palazzo Chigi.

“Se qualcuno ha pensato che basta aspettare il 15 dicembre per dire che le risorse non ci sono noi rispondiamo: avete sbagliato i conti, non ci fermerete”, grida Camusso chiudendo il comizio.

Piu’ moderata Furlan che promette “forme di mobilitazione adeguate”.

Di sciopero e “occupazioni di sedi istituzionali parla Giovanni Torluccio, segretario generale della Uil Fpl, mentre la segretaria generale della Fp Cgil Rossana Dettori afferma che il sindacato “non escludera’ alcuna forma di lotta”.

Tanto a livello di categoria che nazionale le tre sigle marciano unite: “Siamo qui nella piazza del lavoro pubblico unitariamente”, dice Camusso; “Abbiamo ritrovato una grande unita”, sottolinea Barbagallo richiamando anche la vertenza pensioni. ù

E sicuramente Cgil, Cisl e Uil si ritrovano insieme anche a criticare la posizione espressa ieri dal ministro del Lavoro Poletti sull’orario di lavoro: “Un ministro del Lavoro dovrebbe sapere di cosa parla – ha osservato Camusso – Dietro c’e’ un’idea precisa che e’ apparire come Ufo robot per risolvere tutti i problemi”. “Poletti e’ entrato a gamba tesa e non va bene – ha attaccato Barbagallo – Se pensa, attraverso slogan giornalistici, di fare un ulteriore attacco alla contrattazione per un neoliberismo selvaggio, ha sbagliato tempo e modo”. “Un’uscita estemporanea su un tema delicatissimo – il giudizio di Furlan – e non condivisibile”. “Un’offesa alle persone perche’ per quanto lavorano sono retribuite troppo poco”, ha aggiunto il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini, in piazza per solidarieta’ con i lavoratori pubblici, solidarieta’ portata anche dai leader di Fim e Uilm. Per loro la trattativa sul rinnovo contrattuale riprendera’ la prossima settimana: dopo la sigla dell’accordo per il trasporto pubblico locale, che segue le intese trovate nella chimica, nei bancari, nel cemento, i sindacati vedono segnali importanti per riaffermare il ruolo della contrattazione, che pero’ proprio il governo “dell’unilateralita’”, “l’Ercolino sempre in piedi”, secondo la definizione di Camusso, appare voler negare. (AGI)

(AGI) – Roma, 29 nov. – “A ballisti e nostalgici di quando il Pd riportava risultati non proprio esaltanti, ricorderei che il numero degli iscritti di quest’anno e’ in linea con quello dello scorso anno, 366mila”. Lo sottolinea il vicesegretario del Pd, Lorenzo Guerini. “A chi gioca i numeri Pd al lotto ricordo che nel 2012 gli iscritti erano 477mila e non 800mila o altre traveggole interessate. Che il Pd con la segreteria Renzi ha ottenuto il 2 per mille di 550mila persone, record assoluto per un partito forte, il primo partito europeo per numero di voti, in salute e che il 5 e il 6 scende in piazza in tutta Italia con 1000 banchetti. Il resto sono solo chiacchiere campate in aria”, osserva.(AGI) .