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(AGI) – Roma, 5 dic. – Ricorre oggi la 30esima Giornata Internazionale del Volontariato, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 17 Dicembre del 1985 con lo scopo, si legge nell’atto istitutivo, di riconoscere il fondamentale apporto umano e professionale dei volontari a livello nazionale ed internazionale. E’ quanto si legge in una nota del ministero del Lavoro. “Questa importante giornata e’ l’occasione per celebrare il contributo di circa 5 milioni di volontari che quotidianamente decidono di dedicare parte del loro tempo in attivita’ ad elevato valore sociale e che, rappresentano la vera spina dorsale del nostro Terzo Settore” dichiara il Sottosegretario di Stato presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, Luigi Bobba, che prosegue “la celebrazione della 30esima giornata internazionale del volontariato rimarca l’importanza del non profit quale motore di sviluppo e coesione sociale, anche alla luce del fondamentale principio di sussidiarieta’ previsto dalla nostra Costituzione”. Secondo i dati dell’ultimo Censimento ISTAT su Industria e Servizi, nel solo 2011 erano oltre 300 mila le organizzazioni non profit dislocate lungo la penisola, che, complessivamente, hanno generato un valore delle entrate pari a 64 milioni di euro. “Questa giornata” continua il Sottosegretario “contribuisce inoltre a rafforzare quanto gia’ fatto dal Governo in materia di promozione dei comportamenti donativi, ci tengo a ricordare, infatti, che lo scorso 4 Ottobre si e’ celebrata la Prima Giornata Nazionale del Dono, istituita su iniziativa del Presidente Emerito Carlo Ciampi con lo scopo di favorire la diffusione di valori quali la gratuita’ ed il concetto di dono inteso come gesto di disinteressato altruismo”. “Una delle principali finalita’ della legge delega di riforma del terzo settore” prosegue ancora Bobba “e’ proprio quella di sostenere la libera iniziativa dei cittadini che si associano per perseguire il bene comune e che realizzano attivita’ d’interesse generale. La promozione della cultura del volontariato, soprattutto tra i giovani, e’ uno dei punti chiave che la riforma si prefigge di raggiungere e nei confronti della quale abbiamo posto particolare riguardo”. La celebrazione di questa giornata dunque si inserisce perfettamente nei provvedimenti che il Governo sta attuando al fine di dare impulso allo sviluppo del Terzo settore. In tal senso, va ricordato, come nella Legge di Stabilita’ 2016 vengono, tra le altre cose, riconfermate le somme destinate al fondo per il finanziamento del terzo settore – prevedendo uno stanziamento di 140 milioni di euro per il 2016 e rispettivamente di 190 milioni per gli anni 2017 e 2018. Un importante segnale che testimonia la volonta’ di dare voce e spazio ad un settore in costante e continua crescita. “Il mio piu’ sentito e caloroso ringraziamento in questa giornata” conclude il Sottosegretario Bobba “va a tutti i volontari, che in Italia e nel resto del Mondo, stanno contribuendo in maniera decisiva alla tutela dei diritti, alla ricostruzione dei legami comunitari e alla cura dell’ambiente. Riprendendo una significativa citazione di Papa Francesco: non dimentichiamo mai che il vero potere e’ il servizio. Bisogna custodire la gente, avere cura di ogni persona, con amore, di coloro che sono piu’ fragili e che spesso sono nella periferia del nostro cuore”. (AGI) .

(AGI) – Roma – Sono sempre di piu’ gli italiani che scelgono di acquistare i regali di Natale online. Se nel 2014 erano 7,4 milioni quelli che sceglievano di acquistare su Internet almeno un regalo, quest’anno la cifra registrera’ un aumento del 22%, attestandosi a 9 milioni di acquirenti, un numero superiore a quello dei consumatori che decidono di acquistare su internet durante tutto l’anno. E’ quanto emerge dai dati della ricerca condotta da Netcomm, Consorzio del Commercio Elettronico Italiano, in collaborazione con Human Highway. Queste cifre confermano come lo shopping online nel periodo natalizio sia divenuta ormai una consuetudine, o una nuova normalita’: nel 2012 erano 580 mila gli individui che acquistavano la maggior parte dei regali di Natale online; nel 2015 gli italiani che scelgono l’online come primo o esclusivo canale di “approvvigionamento” per i regali di Natale sono quasi un milione e mezzo. Una tendenza in continuo aumento e confermata dalle intenzioni rispetto ai volumi di acquisto per la stagione 2015: il 34% degli acquirenti online dichiara infatti che quest’anno fara’ piu’ acquisti di regali di Natale online rispetto all’anno scorso. Allo stesso modo, la percentuale di acquirenti orientati a fare meno acquisti di regali online scende (-15,9%), indice che lo shopping in rete rappresenta una soluzione comoda nonche’ una risorsa per il consumatore italiano, sempre piu’ soddisfatto e capace di apprezzare il commercio elettronico come una valida opportunita’. “Abbiamo stimato in 3,1 miliardi di euro il totale di acquisti online che saranno effettuati nei 45 giorni che precedono il Natale e ben 1,8 miliardi sono attribuibili ad acquisti di prodotti fisici – dichiara Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, Consorzio del Commercio elettronico italiano – Come per lo scorso anno, anche il 2015 e’ stato un anno positivo per l’eCommerce italiano. Una conferma per il Consorzio, dopo il successo della prima edizione della All Night Shopping, la Notte Bianca dello shopping online promossa da Netcomm e ideata in collaborazione con QVC, tenutasi lo scorso 7-8 novembre, che ha visto la partecipazione di oltre 140 merchant e 1 milione di euro di acquisti. In vista del periodo natalizio prevediamo un ulteriore aumento degli acquirenti su internet. Negli ultimi quattro anni questa tendenza ha visto una crescita continua e costante: nel 2011 gli italiani che affermavano che avrebbero comprato almeno un regalo di Natale online erano 3,5 milioni; nel 2015 sono 9 milioni, segno che per gli italiani l’eCommerce rappresenta una grande opportunita’ sia per qualita’ di servizio che per prezzi vantaggiosi”. (AGI) .

(AGI) – Roma, 5 dic. – “I temi che avete posto al centro della vostra discussione sono di grande rilievo per l’intero Paese, a partire dalla liberta’ religiosa, che la Costituzione solennemente sancisce e che tocca a tutti noi assicurare e favorire nella concretezza della vita sociale. La liberta’ religiosa e’ fondamento delle stesse liberta’ civili, e le sue limitazioni, ovunque si manifestino, rappresentano una grave aggressione alla dignita’ della persona”. Lo afferma il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio inviato al Presidente della Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia, pastore Massimo Aquilante, in occasione dell’Assemblea della Federazione delle Chiese evangeliche in Italia. (AGI) .

(AGI) – Roma, 5 dic. – Un nuovo tassello si aggiunge alle misure di sicurezza messe a punto in vista dell’apertura della Porta Santa in piazza San Pietro e l’avvio del Giubileo. Il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, ha disposto con un’ordinanza, in vista dell’8 dicembre, quando si celebrera’ anche il rito dell’Immacolata Concezione, alcune restrizioni dei trasporti di armi e esplosivi, nonche’ di “attivita’ suscettibili di essere strumentalizzate per eludere il dispositivo di sicurezza”. Tra queste, anche le “riprese cinematografiche e televisive che comportino l’utilizzo di armi ad uso scenico e di mezzi ed equipaggiamenti fac-simili a quelli in uso alle Forze di polizia e alle Forze Armate”. Le misure disposte dal prefetto prevedono che, nel territorio di Roma incluso all’interno del Grande Raccordo Anulare, sono interdetti dalle ore 6 di domenica 6 dicembre e fino alle ore 18 di mercoledi’ 9 dicembre, i trasporti di armi, munizioni, esplosivi e sostanze esplodenti, di gas tossici, nonche’ l’accensione di prodotti pirotecnici, mentre per tutta la giornata dell’8 dicembre (0-24), il divieto riguarda i trasporti di carburanti, GPL e metano. Lo stop alle suddette riprese cine-tv sara’ in vigore per le intere giornate del 7 e dell’8 dicembre. “Si tratta di misure – osserva la prefettura – gia’ attuate in occasione di altri ‘grandi eventi’, destinate a costituire un altro tassello dell’articolato piano anti-terrorismo che le Forze di polizia e il contingente delle Forze Armate dell’operazione ‘Strade Sicure’ stanno attuando, con il coordinamento del Questore di Roma, per garantire la sicurezza dell’importante giornata di apertura dell’Anno Santo”. (AGI) .

(AGI) – Roma, 5 dic. – La sudcoreana Samsung ha concordato con Apple un risarcimento da 548 milioni di dollari. Lo riporta l’agenzia Dow Jones. E’ il primo accordo in denaro nella disputa sui brevetti che ormai dura da cinque anni tra i due colossi mondiali degli smartphone. L’intesa e’ emersa dai documenti depositati al Tribunale di San Jose’ in California. Samsung ha accettato di pagare, dopo che la Corte ha respinto il suo ricorso in appello. Tuttavia questa intesa non segna la fine della disputa giudiziaria, poiche’ Samsung intende chiedere un controrisarcimento da Apple, sulla base di eventuali sentenze favorevoli da parte dell’Ufficio brevetti o della Corte Suprema. Inoltre ci sono altre cause giudiziarie ancora in corso tra le due aziende, a partire dall’appello di Samsung su un secondo processo per una richiesta di rimborso di 120 milioni di dollari. Per quanto riguarda l’accordo sul pagamento di 548 milioni, va precisato che la disputa era iniziata nel 2012 e inizialmente Apple aveva chiesto un miliardo di dollari di risarcimento danni per violazione delle sue tecnologie brevettate. Quell’ammontare fu poi ridotto a 930 milioni di dollari e successivamente diviso in tronconi. I 548 milioni di dollari dell’accordo californiano fanno parte della disputa sui brevetti tecnologici, mentre l’altra lite da 382 milioni di dollari riguarda l’accusa di aver copiato il packeging di Apple e su questo aspetto della vicenda e’ previsto un pronunciamento giudiziario nel 2016. (AGI) .

(AGI) – Catania, 5 dic. – Resta chiuso, almeno sino alle 13, lo scalo aereo di Fontanarossa a causa del perdurare dell’emissione della cenere vulcanica dal vulcano Etna. Ne da’ notizia l’ufficio stampa della Sac, la societa’ di gestione precisando che le autorita’ preposte hanno deciso il mantenimento della chiusura del settore di volo B3 con “rateo zero su Catania” (nessun atterraggio/nessun decollo) fino alle ore 13 locali. L’unita’ di crisi resta riunita in via permanente. (AGI) .

(AGI) – Roma, 5 dic. – Sono 3,8 milioni le famiglie italiane a caccia dell’albero di Natale vero, che sara’ addobbato nelle case o nei giardini a partire dal week end dell’Immacolata, secondo tradizione. E’ quanto emerge dall’indagine Coldiretti/Ixe’ dalla quale si evidenzia che la maggioranza degli italiani, o piu’ precisamente il 65%, si vedra’ costretta a recuperare dalla cantina il vecchio albero sintetico, il 25% andra’ a comprarne uno nuovo e solo il 10% rinuncera’ all’albero. Le polemiche – sottolinea la Coldiretti – non sembrano dunque aver intaccato una delle tradizioni piu’ consolidate degli italiani anche se per il cambiamento degli stili di vita c’e’ un deciso orientamento a scelte piu’ pratiche. “Una tendenza che – precisa la Coldiretti – condiziona anche l’acquisto dell’albero vero che tende a rimpicciolirsi non solo per questioni economiche ma anche per la facilita’ di trasporto e del minor numero di metri quadrati disponibili per abitazione. Il risultato e’ il fatto che negli ultimi dieci anni la dimensione l’albero di Natale si e’ accorciato in media di quasi mezzo metro ed oggi la maggioranza degli abeti acquistati dagli italiani hanno una altezza inferiore al metro e mezzo ma in molti casi non superano neanche il metro. L’albero di Natale diventa piu’ leggero, maneggevole e trasportabile ma la scelta di alberi piu’ piccoli indica anche una maggiore attenzione degli italiani alla sopravvivenza della pianta oltre il periodo natalizio in quanto – continua la Coldiretti – e’ piu’ facile da curare e da ricollocare in un luogo adeguato”. La spesa media degli italiani nell’acquisto dell’albero vero e’ stimata da Coldiretti/Ixe’ in 32 euro anche se gli abeti piu’ piccoli che non superano il metro e mezzo sono venduti quest’anno a prezzi stabili e variabili tra i 15 e i 60 euro a seconda della misura, della presenza delle radici ed eventualmente del vaso mentre per le piante di taglia sino a due metri il prezzo sale anche a 90 euro e molto di piu’ si paga per gli alberi di altezza superiore o per varieta’ particolari come ad esempio il Nordmanniana che sta rubando spazi di mercato al tradizionale abete rosso. La vendita avviene nei vivai, nella grande distribuzione, presso i fiorai, nei garden, ma ottime occasioni si trovano anche in molti mercati degli agricoltori di Campagna Amica. L’albero naturale italiano concilia il rispetto della tradizione con quello dell’ambiente a differenza delle piante di bassa qualita’ importate dall’estero che raggiungono l’Italia dopo un lungo trasporto con mezzi inquinanti. In Italia gli alberi naturali – informa la Coldiretti – sono coltivati soprattutto nelle zone montane e collinari in terreni marginali altrimenti destinati all’abbandono e contribuiscono a migliorare l’assetto idrogeologico delle colline ed a combattere l’erosione e gli incendi. Grazie agli alberi di Natale e’ quindi possibile mantenere la coltivazione in molte aree di montagna con il terreno lavorato, morbido e capace di assorbire la pioggia in profondita’ prima di respingerla verso valle evitando i pericoli delle frane, mentre la pulizia dai rovi e dalle sterpaglie diminuisce il pericolo d’incendi. Niente a vedere con le piante di plastica che – continua la Coldiretti – arrivano molto spesso dalla Cina e non solo consumano petrolio e liberano gas ad effetto serra per la loro realizzazione e il trasporto, ma impiegano oltre 200 anni prima di degradarsi nell’ambiente. L’usanza di ornare un albero sempreverde in occasione del Natale – conclude la Coldiretti – e’ originaria della Germania del VII secolo, dove gli abitanti erano soliti addobbare le querce con pietre colorate che col passare del tempo vennero sostituite con ghirlande, nastri e frutti colorati. Questa pratica venne sempre piu’ collegata alla festivita’ del Natale al punto che si fini’ per sostituire le querce con gli abeti in quanto, la loro forma triangolare poteva simboleggiare la Santissima Trinita’. Questo rito – conclude la Coldiretti – gia’ comune alla fine dell’Ottocento in Nord Europa e negli Stati Uniti, si e’ diffuso rapidamente in Italia a partire dagli anni ’50. (AGI)

(AGI) – Roma, 5 dic. – Tra il 2011 e il 2015 le imprese hanno subito una contrazione dei prestiti bancari pari a 114 miliardi di euro (21 nell’ultimo anno). E’ quanto emerge da un’analisi dell’ufficio studi della Cgia, secondo cui, sebbene le sofferenze bancarie siano ancora in aumento e superino i 180 miliardi di euro, le piccole imprese si dimostrano piu’ affidabili delle grandi imprese. “Tra il giugno di quest’anno e lo stesso mese del 2014 – osserva il coordinatore dell’Ufficio studi della Cgia Paolo Zabeo – le classi di grandezza delle sofferenze fino a 75.000 euro hanno registrato una contrazione, mentre quelle da 75.000 e 125.000 sono aumentate appena dello 0,5 per cento. Niente a che vedere con quanto e’ successo in quelle piu’ elevate. Nella fascia tra i 500.000 e il milione di euro la variazione e’ stata dell’11,4 per cento, per quella successiva, tra 1 e 2,5 milioni, l’aumento e’ stato del 14,5 per cento e per le classi ancor piu’ elevate l’incremento ha superato il 18 per cento. Se teniamo conto che il livello delle insolvenze e’ proporzionale alla dimensione dei prestiti ricevuti, possiamo affermare con un elevato grado di precisione che le famiglie e le piccole imprese continuano a essere piu’ solvibili delle grandi imprese”. L’ulteriore conferma di questo risultato denunciato dalla Cgia emerge dall’analisi dei dati nel medio termine: tra il giugno 2011 e lo stesso mese di quest’anno (ultimo dato disponibile). Se fino ai 125.000 euro di sofferenze la variazione e’ aumentata progressivamente fino al 35,7 per cento, per le classi successive l’espansione e’ stata molto piu’ pronunciata. Sopra il milione di euro, ad esempio, l’incremento e’ piu’ che raddoppiato e la punta massima e’ stata toccata nella fascia tra i 5 e i 25 milioni di euro: + 147,4 per cento. Anche i dati riferiti alle sofferenze bancarie per comparto di clientela confermano gli esiti appena denunciati. Se nell’ultimo anno le famiglie consumatrici e quelle produttrici (con meno di 5 addetti) hanno registrato un aumento delle sofferenze rispettivamente del 3 e del 4 per cento, per le Amministrazioni pubbliche la crescita e’ stata del 6,5 per cento, per le societa’ non finanziarie (con piu’ di 5 addetti) del 12,7 per cento e per quelle finanziarie del 147,5 per cento. Anche nel periodo piu’ lungo (tra giugno 2011 e giugno 2015) l’esito e’ in linea con quello appena descritto. Se famiglie e micro imprese registrano una crescita del 46,6 e del 47,6 per cento, le societa’ non finanziarie (+107,8 per cento), le societa’ finanziarie (+282,5 per cento) e le pubbliche amministrazioni (+484,6 per cento) hanno registrato delle variazioni elevatissime (negli ultimi 2 casi si segnalano, tuttavia, importi ancora molto limitati). A livello territoriale le situazioni piu’ difficili si sono registrate nel Centro Nord. La Toscana (+134,3 per cento), il Trentino A.A. (+114,5 per cento) e le Marche (+114,2 per cento) guidano la classifica della clientela piu’ insolvente. Sul fronte dei prestiti bancari per comparto di clientela spicca il dato negativo riferito alle imprese. Sia le micro (famiglie produttrici con meno di 5 addetti) sia le altre (societa’ non finanziarie con piu’ di 5 addetti) nell’ultimo anno hanno segnato una contrazione, rispettivamente dello 0,7 per cento e del 2,5 per cento. Anche le istituzioni senza fini di lucro (enti no profit) hanno osservato una riduzione del 4,4 per cento. Di segno opposto, invece, lo score registrato dalle famiglie consumatrici (+2,6 per cento), dalle Amministrazioni pubbliche (+ 2 per cento) e dalle societa’ finanziarie (+5,6 per cento). Anche tra settembre 2011 e settembre 2015 le variazioni percentuali non hanno cambiato segno: -8,6 per cento per le famiglie produttrici, -11,6 per cento per le societa’ non finanziarie, -6,6 per cento per le istituzioni senza fini di lucro. Mentre per le famiglie consumatrici (+0,6 per cento), per le Amministrazioni pubbliche (+4,2 per cento) e per le societa’ finanziarie (+14,5 per cento) i risultanti sono stati positivi. “Sebbene nell’ultimo anno i prestiti bancari verso la Pa siano aumentati di 5,2 miliardi – conclude paolo Zabeo – quest’ultima rimane la peggiore pagatrice d’Europa. Inoltre, si e’ verificato anche un incremento del livello delle sofferenze in capo al pubblico che, pur rimanendo molto contenuto in rapporto al totale dei prestiti, rappresenta un po’ un controsenso, dal momento che quando l’erario o gli enti locali devono incassare si trasformano; di colpo diventano efficienti, inflessibili e spietati nei confronti di chiunque non rispetti anche di un giorno il termine di pagamento”. La Cgia, infine, prende posizione anche sulla difficile situazione che stanno vivendo le banche popolari in Veneto. Il Segretario Renato Mason dichiara: “Le forti accelerazioni normative imposte in questi ultimi anni sia dal regolatore sia dalla politica nazionale rischiano di non consentire al sistema bancario di metabolizzare questi cambiamenti. La decisone di trasformare le popolari in Spa e successivamente di quotarle in borsa richiede piu’ tempo. In una fase in cui l’economia e anche i mercati finanziari non tirano, queste decisioni andrebbero calibrate meglio, altrimenti corriamo il pericolo di snaturare un sistema che, nonostante i problemi emersi in questi ultimi mesi, da sempre e’ stato espressione del territorio e determinante per la crescita economica della nostra regione”. (AGI)

(AGI/AFP) – Baghdad, 5 dic. – Il governo iracheno ha chiesto “il ritiro immediato” dei 150 soldati turchi entrati nel nord del Paese con una ventina di carri armati, ufficialmente per addestrare i miliziani peshmerga impegnati nella guerra all’Isis. “Abbiamo conferma”, si legge in una nota dell’ufficio del premier, Haider al-Abadi, “che un reggimento meccanizzato con carri armati e artiglieria e’ entrato in territorio iracheno, ufficialmente per addestrare gruppi iracheni, senza la richiesta o l’autorizzazione dalle autorita’ federali irachene”. “Questo schieramento”, prosegue il comunicato, “e’ considerato una grave violazione della sovranita’ irachena”. I peshmerga curdi sono una delle piu’ efficaci forze armate dell’Iraq, ma spesso agiscono senza coordinamento con il governo federale di Baghdad. (AGI) .

(AGI) – New York, 5 dic. – In un’editoriale pubblicato per la prima volta in 95 anni in prima pagina, il New York Times lancia un appello per porre fine a quella che chiama e condanna come “l’epidemia delle armi” e sfida i candidati alle elezioni presidenziali a prendere posizione sullo scottante tema nel Paese, nel quale, il diritto a girare armati e’ sancito dall’anacronistico II emendamento alla Costituzione, che risale al 1791. Il quotidiano definisce “un oltraggio morale e una sciagura nazionale che dei civili possano legalmente comprare armi progettate per uccidere persone con velocita’ ed efficienza brutale”. Il Nyt punta il dito contro i membri del Congresso “il cui lavoro e’ tenerci al sicuro ma che pongono piu’ attenzione al denaro e al potere politico di un’industria concentrata a trarre e’ profitto dalla diffusione senza limiti di armi da fuocosempre piu’ potenti”. Un riferimento, pur senza citarla esplicitamente, alla potente lobby delle armi, la National Riffle Association (Nra) che finanzia in modo bipartisan le campagne elettorali di centinaia di membri del Congresso. Per il quotidiano “non e’ necessario discutere della singolare formulazione del II emendamento (riferimento al testo che parla della formazione “di milizie” armate per difendere la sicurezza dei giovani Stati Uniti, ndr)” ma “nessun diritto e’ privo di limiti ed immune ad una regolamentazione ragionevole”. Per il Time “certe tipi di armi, come i leggermente modificati fucili da combattimento usati in California (il massacro di San Bernardino del 2 dicembre con 14 morti e 21 feriti, ndr) e certi tipi di munizioni, debbono essere illegali per i civili” ed “i possessori (di tali armi) debbono consegnarle per il bene dei loro compatrioti”. L’editoriale del Times giunge di fatto in soccorso alla campagna del presidente Barack Obama che sin dalla strage del 14 dicembre 2012 alla scuola elementare Sandy Hook di Newton in Connecticut, in cui un 20enne squilibrato uccise 20 bambini e sei adulti, tento’ vanamente un giro di vite sull’acquisto di armi. Istitui’ una commissione guidqta dal vicepresidente Joe Biden che presento proposte di legge al Congresso, che le ha affossate. L’ultimo tentativo fallito solo giovedi’, ad appena 24 ore dalla strage. Sul sito web del Nyt l’editore della prestigiosa testata, Arthur Sulzberger Jr, spiega che la decisione di pubblicare un editoriale in prima pagina (nella stama anglosassone questi pezzi hanno una pagina interna loro dedicata a differenza dei quotidiani italiani) “ha lo scopo di inviare un forte e visibile messaggio di frustrazione e di angoscia sull’incapacita’ del nostro Paese di venire a capo della piaga delle armi. Ed anche nell’era digitale (Sulzberger, ironia della sorte, previde – sbagliando alla grande – nel 2007 che l’ultima copia cartacea del Nyt sarebbe stata pubblicata nel 2013) la prima pagina resta un modo incredibilmente forte e potente per portare alla ribalta un problema che richiede attenzione. E quale questione e’ piu’ importante del fallimento della nostra nazione di proteggere i suoi cittadini?”. L’ultima volta che il Times pubblico’ un’editoriale in ‘prima’ fu nel giugno del 1920 quando si boccio’ la candidatura alla Casa Bianca del repubblicano Warren G. Harding. Evento non di totale buon auspicio per la campagna contro “l’epidemia delle armi”: Harding alla fine venne comunque eletto ed e’ stato il 29esimo presidente degli Stati Uniti. All’epoca era uno dei piu’ popolari. Mori’ durante il secondo anno del suo mandato nel 1923. Solo dopo il decesso si rivelarono esatti i timori del Times quando emersero una serie di scandali che oggi lo fanno ricordare tra i peggiori inquilini della Casa Bianca. (AGI)