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(AGI) – Roma, 21 dic. – Duro il giudizio dell’agenzia internazionale di rating Moody’s al risultato delle elezioni spagnole. Un risultato, spiega, che “aumenta l’incertezza politica” e sembra mettere dubbio sulla continuita’ delle riforme e sulla riduzione del deficit. In una nota, Moody’s sottolinea inoltre che sara’ difficile formare un nuovo governo e quindi sara’ necessario il ritorno alle urne, dando cosi’ luogo ad una “incerta e prolungata” fase politica. Il risultato elettorale preoccupa soprattutto perche’ potrebbe vanificare gli sforzi fatti sul cammino delle riforme e conferma inoltre la posizione dei partiti nazionalisti che chiedono maggiore autonomia per le loro regioni. La qual cosa, spiega, rende il lavoro del governo ancora piu’ complesso.
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Roma – Botta e risposta tra Corrado Passera e Giuseppe Sala in merito al bilancio dell'Expo. In una nota, Passera ha sottolineato che "gli scarsissimi dati presentati oggi al Consiglio di Amministrazione di Expo 2015 spa dall'Amministratore Delegato della societa', Commissario Unico e candidato Sindaco per la Sinistra, Giuseppe Sala, non chiariscono assolutamente i numeri di Expo e pongono interrogativi su cosa e' stato taciuto". Non solo, ma per Passera "la mancanza di trasparenza che ha caratterizzato l'inizio della manifestazione continua anche ora, a quasi due mesi di distanza dalla chiusura. Tutta la citta' attende di sapere, con interesse e curiosita', i reali risultati del grandissimo investimento fatto da tutta l'Italia, dalle sue Istituzioni locali e nazionali, da tutti i milanesi (anche attraverso le tasse comunali da loro pagate ) e da coloro che hanno lavorato in Expo".

Quindi, Sala ha voluto rimarcare "la riluttanza del Commissario Unico a fornire precisi dati di consuntivo sugli incassi effettivi della manifestazione, la decisione di mantenere il suo ruolo in EXPO in piena campagna elettorale e l'accumulo di cariche, anche nel settore privato, insieme ai ritardi, gli arresti, le opere incompiute che hanno caratterizzato gli anni precedenti l'apertura e la totale mancanza di un progetto per il dopo Expo" che, a suo dire, "pongono molti dubbi sull'operato di Sala". Infine, Passera ha osservato che "e' comunque vergognoso che a due mesi dalla fine di Expo non esista ancora un progetto di sviluppo per il dopo Expo.

Senza idee e senza soldi Expo e il suo futuro sono sempre piu' un nuovo fallimento per l'Amministrazione Pisapia-Balzani, che gia' non ha saputo governare l'evento e trasferire i benefici attesi e auspicati sul territorio". Pronta la replica di Sala: "Evidentemente Passera – spiega – si e' dimenticato del suo passato in banca e di come si formi un bilancio. Quelli di oggi sono dati preliminari che illuminano un percorso virtuoso dell'Expo e della gestione della cosa pubblica. O forse Passera pensa che da politico si possa polemizzare di tutto senza una minima cognizione di causa. Per sua tranquillita' – conclude Sala – gli ricordo che i conti di Expo sono puntualmente certificati dai revisori esterni e che alla pubblicazione del bilancio avra' soddisfazione di tutte le sue curiosita'".

Secondo i dati preliminari presentati al Consiglio di Amministrazione di Expo 2015 S.p.A., riunitosi oggi, l'esercizio dell'anno in corso si chiude con un margine operativo lordo positivo per 14,9 milioni di euro, che deriva da ricavi pari a 736,1 milioni di euro e costi di gestione del valore di 721,2 milioni di euro. "Grazie all'oculato impiego delle risorse degli anni passati, il patrimonio netto della societa' Expo 2015 S.p.A. a fine 2015 e' previsto positivo per 14,2 milioni di euro" si legge nella nota. (AGI) 

(21 dicembre 2015)

(AGI) – Baghdad, 21 dic. – Una ventina di persone, tra cui diversi civili, e’ rimasta uccisa nei raid aerei condotti nell’area di Mosul su covi che si ritiene appartengano allo Stato islamico. I raid sono stati due nel giro di dieci minuti e hanno avuto come obiettivo l’abitazione di un comandante locale dell’Isis e del figlio. Lo hanno riferito testimoni. (AGI)
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CdV – Sono "oltre 23.000 i richiedenti asilo e rifugiati accolti nelle diocesi italiane". Lo precisa una nota congiunta degli uffici stampa di Caritas Italiana e della Fondazione Migrantes, che sottolinea come "1 su 4 dei richiedenti asilo in Italia e' accolto in una struttura ecclesiale, arrivando addirittura ad essere 1 su 2 in regioni come la Lombardia, e la Basilicata o 1 su 3 in Piemonte. Senza contare che accanto alle accoglienze in emergenza c'e' da sempre un impegno ordinario in favore di migliaia di persone in difficolta'". "Spiace continuare a vedere titoli generici e semplicistici – lamenta la nota – sparati nel calderone mediatico tanto per far rumore, a fronte di situazioni che, paradossalmente, dallo stesso corpo dell'articolo emergono come complesse e in itinere, non riducibili a una mera questione di numeri e percentuali, ne' tantomeno a grossolane contrapposizioni culturali". "Su che basi si afferma che la solidarieta' fa flop nelle parrocchie e che i numeri sono esigui?", domandano Caritas e Migrantes. Il riferimento e' al titolo di un articolo, "Porte chiuse agli immigrati la solidarieta' flop delle parrocchie" pubblicato oggi. "Addolora ancor piu' la constatazione che in tal modo si mortifica il lavoro di tanti operatori, volontari, parrocchiani impegnati ogni giorno accanto ai piu' bisognosi, in un cammino di attenzione alle necessita' del prossimo e di crescente coinvolgimento nei grandi problemi del mondo. Viviamo – conclude la nota – in una societa' gia' abbastanza malata di diffidenza ed e' inaccettabile veder negato da un titolo lo sforzo dell'intera rete ecclesiale nell'accoglienza sul territorio". (AGI) 

(21 dicembre 2015)

(AGI) – New York, 21 dic.- Wall Street ha chiuso in rialzo. Il Dow Jones ha registrato un incremento dello 0,72%, pari a 123,20 punti, dopo due giornate di chiusura in rosso. L’indice si e’ assestato a quota 17.251,48. Il Nasdaq e’ cresciuto dello 0,93%.
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Arlington (Stati Uniti) – Cinque mesi e mezzo dopo la drammatica vicenda di Cecil, l'anziano esemplare maschio di leone ucciso il 6 luglio scorso nello Zimbabwe dal dentista americano Walter James Palmer appassionato di caccia grossa, la specie felina e' stata riconosciuta dagli Stati Uniti come a rischio di estinzione, a seconda dei casi "in grave declino" o comunque "minacciata", e percio' tanto la varieta' africana quanto quella indiana saranno d'ora in poi protette dalle leggi Usa: lo ha annunciato l'Fws, il Servizio federale per la conservazione della fauna selvatica.

Le nuove norme renderanno molto piu' difficile l'importazione e l'esportazione di carcasse e trofei, tanto ambiti da individui come Palmer. "Oggi stiamo raccontando la storia dal punto di vista dei leoni", ha commentato il direttore dell'agenzia statunitense, Dan Ashe, pur ammettendo che non sara' vietato l'abbattimento dei capi in se'. Tuttavia "alzeremo in misura significativa l'asticella" per chi intenda richiedere un apposito permesso, ha aggiunto. "Il leone e' una delle specie piu' amate del pianeta Terra, e una parte insostituibile del patrimonio globale che condividiamo", ha sottolineato Ashe. "Se vogliamo garantire che popolazioni leonine sane continuino ad aggirarsi per le savane africane e per le foreste indiane", ha concluso, "prendere l'iniziativa spetta a tutti noi, e non solo agli abitanti di quelle aree". Insomma, anche se e' occorso tanto tempo e se resta in liberta' colui che e' ormai noto come il suo killer, il sacrificio di Cecil sembra non essere stato vano. Diventata un vero e proprio simbolo del parco nazionale 'Hwange' dove viveva nell'ex Rhodesia, amatissima da turisti e appassionati di natura, e per di piu' coinvolta in un programma di ricerca biologica condotto dall'Universita' di Oxford, la belva fu centrata da Palmer con una freccia, ma occorsero quaranta ore di fuga e di agonia perche' fosse rintracciata e finita a colpi di fucile. Il collare con Gps che gli era stato fatto indossare per seguirne gli spostamenti fu occultato, e spari' anche la rara criniera bordata di nero che contraddistingueva l'animale. Palmer, che in patria è recidivo per bracconaggio, guai legali a parte fu costretto a settimane di autentica latitanza. Una volta rientrato al suo studio di Minneapolis, e' stato piu' volte oggetto di furiose contestazioni sfiorando il linciaggio. (AGI)

(21 dicembre 2015)

Con qualche giorno d’anticipo, viste le imminenti festività, Microsoft svela i Games with Gold di Gennaio 2016, tramite il puntuale majornelson. Il nuovo anno dei titolo gratuiti destinati agli abbonati Xbox Live Gold di Xbox One e Xbox 360 inizia dunque con questi quattro titoli:

XBOX ONEKiller Instinct: Ultra Edition (valore € 39,99 e disponibile per il download dall’1 al 31 Gennaio) e Zheros (valore € 19,99 disponibile gratuitamente dal 16 al 31 Gennaio);

XBOX 360DiRT Showdown (valore € 14,99 disponibile dall’1 al 15 Gennaio) e Deus Ex Human Revolution (valore € 14,99 e scaricabile gratuitamente dal 16 al 31 Gennaio).

games with gold di gennaio 2016

Soddisfatti da questi titoli? In caso contrario preparatevi perchè da domani saranno online i primi sconti natalizi sullo Store Microsoft per Xbox One e Xbox 360. Appuntamento a domani, dunque, per i saldi invernali di Microsoft.

 

Diffusé par Adcash

Roma – In Spagna si profila un asse anti-Rajoy tra socialisti e Podemos all'indomani delle elezioni politiche che hanno visto il Partito popolare del premier uscente, pur primo, fermarsi al 28,7% con soli 123 deputati, ben lontano dalla maggioranza assoluta di 176.

Rivendicando la "vittoria", il premier Mariano Rajoy ha lanciato un appello al "dialogo", che parta dalle "cose in comune" tra il Partito Popolare e gli altri partiti, per offrire "stabilita' politica ai mercati". E' importante che il prossimo sia un governo stabile, ha affermato Rajoy, annunciando il suo tentativo di formare un esecutivo con un "chiaro mandato democratico". Sia gli ex Indignados (20,6% e ben 69 seggi) che il Psoe (22% e 90 seggi) hanno fatto sapere che non sosteranno un nuovo esecutivo a guida Pp.

E' stato soprattutto il numero uno di Podemos, Pablo Iglesias, a dominare il 'day after', annunciando a gran voce che Podemos "non permettera' ne' attivamente ne' passivamente un governo del Pp" e sollecitando una "transizione" che porti "a un compromesso storico". Iglesias ha poi significativamente annunciato un giro di consultazioni con le altre forze politiche.

Sulla stessa linea, apparentemente, anche i socialisti: "La Spagna ha votato per il cambiamento. Ora sta al Pp cercare di formare un governo ma i socialisti voteranno 'no' a Rajoy e al Pp", ha chiarito Cesar Luena, uno dei big del Psoe.

Per ora gli unici a mostrarsi possibilisti verso un esecutivo (di minoranza) del Pp sono stati i liberali di Ciudadanos (quarti con il 13,9% e 40 seggi), il cui leader, Albert Rivera, si è detto disponibile ad astenersi in Parlamento per favorire la governabilità del Paese. Ma i suoi deputati non bastano e infatti Rivera ha ragionato: "Ciò di cui abbiamo bisogno è un'astensione del Psoe, un'astensione di Ciudadanos e un governo di minoranza che abbia vita sufficiente per le riforme. La palla è nel campo del Psoe".

Se Rajoy non riuscira' a dare vita a un esecutivo – dal Pp, nel frattempo, Fernandez Martinez-Maillo ha chiesto "responsabilita' perche' la stabilita' della Spagna e' a rischio" – lo scenario alternativo potrebbe, appunto, essere una svolta a sinistra con una soluzione alla portoghese, dove – fallito il tentativo del centrodestra – il nuovo esecutivo è stato varato dal socialista Antonio Costa sostenuto dalla sinistra radicale.

Tuttavia per il Psoe la manovra potrebbe essere tutt'altro che facile, anche perché Podemos ha già imposto una serie di condizioni per un suo eventuale appoggio, fra cui fine delle 'porte girevoli' tra politica e grandi imprese e un referendum sull'indipendenza della Catalona.

Certo è che il voto di domenica ha di fatto sancito la fine dello storico bipartitismo in Spagna, dove Pp e Psoe si alternavano da piu' di 30 anni.

E se il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha auspicato la formazione di "un governo stabile", il premier Matteo Renzi ha colto lo spunto del frammentato Parlamento spagnolo per lodare la riforma elettorale italiana: "Benedetto l'Italicum" che offre "un vincitore chiaro".

La stampa spagnola evoca invece evoca scenari da Seconda Repubblica e governi balneari. "Benvenuti in Italia", titola El Pais rifendosi al Parlamento complesso e frammentato, senza nessun partito con una maggioranza chiara. "Bisognera' abituarsi a cose che fino ad adesso vedevamo ciclicamente nelle televisioni di Roma: consultazioni tra il capo dello Stato e i partiti, la repentina importanza di formazioni minuscole, il valore inestimabile di ogni singolo seggio che infoltisca le proprie fila – da cui l'arte del trasformismo, la quadratura del cerchio e il tempo che scorre senza che succeda nulla", si legge nell'analisi del quotidiano, che vede un'analogia tra la mezza vittoria del Pp e quella del centro-sinistra di Pier Luigi Bersani, che due anni fa non riusci' a dar vita a un governo.(AGI) 

(21 dicembre 2015)

(AGI) – New York, 21 dic. – Il prezzo del petrolio recupera a New York, dopo essere sceso al minimo da 11 anni, per gli eccessi di offerta che rischiano di aggravarsi con l’ingresso delle esportazioni Usa. Al Nymex il Light crude Wti chiude in rialzo di un cent a 34,66 dollari, dopo un minimo dal febbraio 2009 di 33,98 dollari. Il Brent di Londra arretra 67 cent a 36,21 dollari al barile dopo aver toccato un minimo da 11 anni a 36,05 dollari al barile.
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Roma – Banche, riforme, immigrazione, lavoro e istituzioni. E' stato un discorso a 360 gradi quello che il presidente della Repubblica ha svolto di fronte alle alte cariche per la cerimonia degli auguri di fine anno. In attesa del tradizionale discorso del 31 dicembre, che rivolgera' dallo studio alla vetrata, a tutti i cittadini, Mattarella non ha tralasciato il tema caldo 'caldo' delle banche. Si e' trattato di un discorso denso e con mille messaggi, dove il Capo dello Stato, con a fianco i presidenti delle Camere e davanti una platea di ministri guidati da Matteo Renzi, ha toccato tutti i temi del vivere comune.

BANCHE – Da un lato ha assicurato: "il nostro sistema creditizio ha resistito ai colpi della crisi, dimostrandosi piu' solido di altri. Lo attesta il fatto che non abbiamo dovuto effettuare salvataggi bancari miliardari, a differenze di quanto avvenuto per le banche di altri Paesi dell'Unione europea, dove debiti privati sono stati trasformati in debiti pubblici". Ma sui recenti episodi, saliti agli onori delle cronache, non ha mancato di osservare: "serve un accertamento rigoroso e attento delle responsabilita'. Di fronte a gravi recenti episodi, relativi ad alcune banche locali, che hanno suscitato comprensibile preoccupazione si stanno approntando interventi di possibile sostegno, valutando caso per caso, al fine di tutelare quanti sono stati indotti ad assumere rischi di cui non erano consapevoli". E per Mattarella "sono di importanza primaria la trasparenza, la correttezza e l'etica degli intermediari bancari e finanziari".

ISTITUZIONI – Sergio Mattarella striglia i poteri e le istituzioni dello Stato che invece di collaborare confondono i ruoli ed entrano in conflitto, generando sfiducia. "Aver cura della Repubblica per costruire il futuro: e' il messaggio che vorrei esprimere in questo incontro di fine anno, che introduce al 70esimo anniversario della scelta popolare per la Repubblica" avverte il Capo dello Stato. Ma per far questo e' necessario che i poteri e le istituzioni dello Stato non solo svolgano "con impegno il proprio servizio" ma collaborino anche "lealmente per il bene comune". Come gia' aveva fatto nel discorso di insediamento e poi nel discorso di impianto politico tenuto prima dell'estate ricevendo il ventaglio dai giornalisti parlamentari, Mattarella spiega che "il rispetto delle competenze altrui costituisce la migliore garanzia per la tutela delle proprie attribuzioni". E dunque nonostante abitualmente si eserciti una collaborazione, "talvolta si registra invece competizione, sovrapposizione di ruoli, se non addirittura conflitto e questo genera sfiducia oltre a indebolire la societa'". Non un richiamo a una singola istituzione ma a tutte quelle che, dai comuni alla magistratura, dal governo al Parlamento, di volta in volta sono tentati dal travalicare il proprio ruolo o dall'interpretarlo in modo piu' esteso di quanto non indichi la Costituzione. Anche alle parti sociali, politiche ed economiche sono richiesti "uno sguardo lungo, una visione e comportamenti che non siano ristretti alle convenienze del giorno per giorno". Soprattutto quando i temi da affrontare sono cosi' impegnativi, dal rapporto con l'Europa alle migrazioni, dalla sicurezza alla crisi economica, la collaborazione e' fondamentale. 

RIFORME – Sulle riforme costituzionali è tornato ad auspicare che il processo giunga a compimento in questa legislatura perché, ha detto, precisando di non volere entrare nel merito delle scelte parlamentari, il "senso di incompiutezza rischierebbe di produrre ulteriori incertezze e conflitti, oltre ad alimentare sfiducia, all'interno verso l'intera politica e all'esterno verso la capacita' del Paese di superare gli ostacoli che pure si è proposto esplicitamente di rimuovere".

LAVORO – Per Mattarella, la disoccupazione elevata è inacettabile, ma la ripresa va vista come un'opportunita' da cogliere, "una sfida che ci riguarda tutti e richiede uno sforzo collettivo della Stato, delle regioni, delle autonomie, della societa' civile, del mondo economico e del lavoro".

MIGRANTI – E sul fronte migranti, senza mai nominare la Danimarca, ha detto chiaro che davanti a tanti bambini morti in mare, "assume un sapore crudelmente beffardo ferire la dignità stessa dei migranti, prevedendo addirittura di spogliarli dei beni che sono riusciti a salvare nella fuga dalle tribolazioni nei paesi natali, come si propone di fare un Paese dell'Unione".  (AGI) 

(21 dicembre 2015)