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Washington - Preso atto che il Congresso, con un'intesa del tutto bipartisan, ha affossato le nuove regole avanzate ormai 2 anni fa per rendere più difficile l'acquisto di armi negli Usa, Barack Obama ha annunciato che procederà attraverso decreti presidenziali (executive order). Lunedì il presidente incontrerà il ministro della Giustizia, Loretta Lynch, per confrontarsi "sulle opzioni a nostra disposizione" per ridurre il numero di vittime delle armi da fuoco: "Il mio proposito per il nuovo anno è andare avanti sul nostro lavoro non completato (sulle armi) per quanto potrò", ha detto Obama per "porre fine alla epidemia della violenza legata alle armi". (AGI)

(1 gennaio 2016)

(AGI) – Monaco di Baviera, 1 gen. – La polizia tedesca sta cercando sette sospetti iracheni e siriani legati ad Isis che erano pronti ad immolarsi come kamikaze alle stazioni di Monaco di Baviera ieri durante la notte di Capodanno. Le identita’ sono state fornite ai tedeschi dall’intelligence francese e statunitense.
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(AGI) – Ankara, 1 gen. – La Turchia di Recep Tayyp Erdogan come la Germania di Adolf Hitler? A tracciare un’identificazione e’ stato lo stesso presidente turco sottolineando l’importanza di quegli elementi della riforma costituzionale, ancora da approvare, che vogliono realizzare una “super-presidenza”. “In un sistema segnato da unitarieta’”, ha detto Erdogan conversando con i giornalisti al rientro da un viaggio in Arabia saudita, “il presidenzialismo puo’ funzionare in modo perfetto. Vi sono diversi esempi nel mondo e nella storia, come quello della Germania di Hitler”. Forte dell’ultimo risultato elettorale, Erdogan ha lasciato intravvedere la possibilita’ di indire un referendum sulla riforma della carta costituzionale nelle stesse ore in cui il primo ministro, Ahmet Davutoglu, negozia con altri partiti politici la nuova carta, chiamata a sostituire quella del 1980. Ieri Erdogan era tornato a invocare un “ampio accordo sociale” sulla riforma attraverso una consultazione elettorale, al quale il presidente e’ costretto a ricorrere per bypassare le resistenze parlamentari. Il suo Partito per la Giustizia e lo sviluppo, infatti, non controlla piu’ i due terzi dell’assemblea, necessari all’approvazione di una riforma costituzionale se non si vuole ricorrere al consenso di altri gruppi.
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(AGI) – Washington, 1 gen. – Preso atto che il Congresso, con un’intesa del tutto bipartisan, ha affossato le nuove regole avanzate ormai 2 anni fa per rendere piu’ difficile l’acquisto di armi negli Usa, Barack Obama ha annunciato che procedera’ attraverso decreti presidenziali (executive order). Lunedi’ il presidente incontrera’ il ministro della Giustizia, Loretta Lynch, per confrontarsi “sulle opzioni a nostra disposizione” per ridurre il numero di vittime delle armi da fuoco: “Il mio proposito per il nuovo anno e’ andare avanti sul nostro lavoro non completato (sulle armi) per quanto potro'”, ha detto Obama per “porre fine alla epidemia della violenza legata alle armi”.
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Roma - Ancora qualche giorno e il calciomercato di gennaio aprira' i battenti. Si parte lunedi' e ci sara' tempo fino all'1 febbraio per provare ad apportare le modifiche necessarie in vista della seconda parte di stagione, chi per aumentare le chance di scudetto, chi per provare a sognare l'Europa e chi ancora per rimediare alle lacune della scorsa sessione. Intanto ecco le prime operazioni ufficiali: Juan Iturbe lascia la Roma e va al Bournemouth in prestito con diritto di riscatto mentre Maxi Moralez saluta l'Atalanta per firmare con i messicani del Leon. Come spesso accade, saranno gli attaccanti a catturare l'attenzione. La Roma, per esempio, dovra' sostituire Iturbe e si fanno i nomi di Perotti, Lens del Sunderland ed El Shaarawy, che il Monaco si appresta a rispedire al Milan. Il Faraone non rimarra' in rossonero e su di lui c'e' anche il Genoa, che sogna uno fra Giuseppe Rossi e Immobile e che potrebbe chiedere al club di via Aldo Rossi anche Cerci. Tornando alla Roma, c'e' l'esigenza di un terzino sinistro che possa dare il cambio a Digne (si parla di Adriano del Barcellona) e di un difensore centrale: Juan Jesus e' il nome caldo, con l'Inter che ha bisogno di sfoltire la rosa. E il primo a fare le valigie potrebbe essere Andrea Ranocchia, sul quale c'e' in pressing il Bologna.

La Juve e' a caccia di un centrocampista: Diarra, Banega, Moutinho e Gundogan i nomi in ballo. E se partisse Zaza – in Premier League non mancano gli estimatori – Marotta potrebbe dover cercare anche un attaccante. Si muove anche il Napoli: "stiamo cercando un calciatore di spessore che i nostri sostenitori meritano per questa squadra che vuole consolidarsi e allo stesso tempo crescere per essere al top", e' uscito allo scoperto De Laurentiis. Centrocampo e difesa i reparti che potrebbero essere ritoccati, col nome di Maksimovic che torna d'attualita'. Serve un centrale alla Fiorentina mentre la Sampdoria sta cercando di riportare in Italia dal Leicester l'ex Atalanta Benalouane: in cambio andrebbe Pedro Pereira. In casa Lazio, la richiesta di Gentiletti di esser ceduto in prestito ha accelerato il bisogno di due nuovi innesti, l'idea Zouma del Chelsea e', per il momento, una suggestione difficile da soddisfare. Bisognera' prestare parecchia attenzione alle proposte in uscita, con Candreva e Felipe Anderson tenuti sotto osservazione da Borussia Dortmund e Manchester United. Si va anche verso la partenza di Eddy Onazi e, solo in caso di cessione, Tare e Lotito aprirebbero il mercato in entrata anche per la linea mediana del campo. L'Atalanta prova a chiudere per Sam Larsson, attaccante svedese dell'Heerenveen che andrebbe a colmare la partenza di Moralez, il Torino sta per cedere Gazzi al Cagliari e pensa a Marquinho dell'Udinese e Belhanda della Dinamo Kiev. Estero: l'Atletico Madrid annuncia il primo rinforzo, si tratta di Augusto Fernandez, 29enne centrocampista argentino proveveniente dal Celta Vigo e che va a colmare il vuoto lasciato dall'infortunio di Tiago. (AGI)

(1 gennaio 2016)

(AGI) – Kabul, 1 gen. – E’ ulteriormente salito ad almeno 2 morti e 15 feriti il bilancio provvisorio di un attacco contro a un ristorante francese a Kabul, rivendicato dai talebani. Lo riferiscono fonti ufficiali. Un kamikaze si e’ fatto esplodere a bordo di un’autobomba a Qala-e-Fatullah, il quartiere di Kabul che ospita edifici governativi e ambasciate, contro il ‘Le Jardin’, ristorante frequentato anche da diplomatici stranieri e membri di ong. I feriti sono in condizioni stabili.
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Lione - Attentato contro una pattuglia militare di stanza davanti a una moschea in Francia. Un uomo si è lanciato con la propria auto contro i soldati che erano a protezione di una moschea a Valence, nel sud del Paese, a nord di Lione. Nell'attacco sono rimasti feriti un soldato e un passante, colpito da una proiettile vagante sparato dal militare. Il fuoco dei soldati ha colpito l'aggressore che è stato arretstato e adesso è ricoverato in ospedale. .

CdV - "Apri ancora una volta la Porta della tua Misericordia". Dopo aver pronunciato questa invocazione Papa Francesco ha ordinato: "Apritemi le Porte della Giustizia" e ha spinto gli stipiti della Porta Santa della Basilica di Santa Maria Maggiore, la quinta che ha aperto personalmente in questo Giubileo Straordinario, iniziato a Bangui il 29 settembre scorso. Le altre tre sono a Roma: San Pietro (8 dicembre) San Giovanni in Laterano (13 dicembre) e l'ostello Don Luigi Di Liegro a Termini (18 dicembre). Francesco ha lasciato ai cardinali Harvey e Vallini l'apertura di due altre porte sante nella diocesi di Roma: quella di San Paolo fuori le mura e quella del Santuario del Divino Amore. Nel mondo le Porte Sante di questo primo Giubileo decentrato sono diverse migliaia, considerando che oltre a quelle delle cattedrali e concattedrali ogni vescovo può indicarne anche altre in luoghi che considera significativi.

"La Porta Santa che abbiamo aperto è di fatto – ha poi spiegato Francesco nell'omelia pronunciata in Santa Maria Maggiore – una Porta della Misericordia". Così "chiunque varca quella soglia è chiamato a immergersi nell'amore misericordioso del Padre, con piena fiducia e senza alcun timore; e può ripartire da questa Basilica con la certezza che avrà accanto a sè la compagnia di Maria". "Lei – ha ricordato il Papa – è Madre della misericordia, perchè ha generato nel suo grembo il Volto stesso della divina misericordia, Gesù, l'Emmanuele, l'Atteso da tutti i popoli, il 'Principe della pacè, Figlio di Dio fattosi carne per la nostra salvezza, che ci ha donato la sua Madre che, insieme a noi, si fa pellegrina per non lasciarci mai soli nel cammino della nostra vita, soprattutto nei momenti di incertezza e di dolore".

"Maria è Madre di Dio che perdona, che dà il perdono, e per questo possiamo dire che è Madre del perdono". Lo ha affermato Papa Francesco nell'omelia pronunciata in Santa Maria Maggiore, dopo l'apertura della Porta Santa della Basilica Liberiana. Mentre "il rancore e la vendetta sono cose brutte", Maria è testimone della misericordia di suo Figlio: "il perdono offerto sul Golgota non conosce limiti. Non può fermarlo la legge con i suoi cavilli, nè la sapienza di questo mondo con le sue distinzioni. Il perdono della Chiesa deve avere la stessa estensione di quello di Gesù sulla Croce, e di Maria ai suoi piedi. Non c'è alternativa. è per questo che lo Spirito Santo ha reso gli Apostoli strumenti efficaci di perdono, perché quanto è stato ottenuto dalla morte di Gesù possa raggiungere ogni uomo in ogni luogo e in ogni tempo". (AGI)

(1 gennaio 2016)

di Massimo Maugeri

Roma - Bloccare le città italiane "con targhe alterne o altri provvedimenti approssimativi è inutile e incide negativamente sull'umore dei cittadini e sulle speranze di ripresa economica: la soluzione su cui puntare nel medio periodo è quella di sviluppare le tecnologie legate all'ibrido". Lo dice l'amministratore delegato di Toyota Italia, Andrea Carlucci, intervistato dall'Agi. Mentre le le principali città italiane sono alle prese con l'emergenza smog, il numero uno italiano del colosso giapponese dell'auto rivendica la "rivoluzione" che Toyota ha iniziato quasi 20 anni fa, nel 1997, lanciando la tecnologia Hybrid, e che oggi ha portato la casa automobilistica nipponica a produrre 30 differenti modelli di auto ibrida. Secondo il manager, l'ibrido è "una chiara, affidabile e accessibile soluzione, di immediata applicazione", e per questo "sarebbe auspicabile una incentivazione per la sostituzione di un parco auto, il più vecchio d'Europa, ormai di difficile identificazione. Anche dopo i fatti venuti alla luce dal cosiddetto Diesel-gate". L'impegno di Toyota, aggiunge il manager, è quello di "ridurre di oltre il 22% la media delle emissioni di CO2 dei nuovi modelli entro il 2020".

"Lavoriamo per ridurre la media globale delle emissioni di CO2 del 90% (rispetto alla media del 2010) – aggiunge Carlucci – grazie alla diffusione crescente di automobili a tecnologia ibrida e Fuel Cell ad idrogeno, grazie ad una serie di attività e obiettivi chiave, tra cui realizzare vendite annuali globali dal 2020 di almeno 30.000 vetture equipaggiate con celle a combustibile (Fuel Cell), mettere sul mercato 1,5 milioni di vetture Hybrid all'anno per raggiungere il traguardo dei 15 milioni di unità entro il 2020 e ridurre di oltre il 22% la media delle emissioni di CO2 dei nuovi modelli entro il 2020 (rispetto alla media Toyota del 2010). Per questo, continua Carlucci, il dialogo con le istituzioni "è fondamentale". I contatti con il governo, anche ad alto livello, sono in corso. E lo stesso manager riconosce come "significativa" l'apertura del ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che in una intervista al Corriere della Sera di qualche giorno fa ha detto che "l'Italia non ha investito a sufficienza nell'auto elettrica e a idrogeno. E questo è un problema".

"Per noi l'ibrido, come l'elettrico, è una soluzione al terribile problema dell'inquinamento – insiste Carlucci – ma un'altra strada è, secondo Toyota, la diversificazione delle risorse energetiche: con il modello Mirai (futuro in giapponese), la prima berlina ad idrogeno al mondo prodotta in larga scala, Toyota punta allo sviluppo di una società basata sull'uso dell'idrogeno". Le soluzioni sul tavolo sono molte, dalla messa a punto di una sorta di 'piano Grenelle' anche per l'Italia, alla diversificazione delle risorse energetiche, fino alla necessità di investimenti pubblici per la realizzazione di infrastrutture per l'idrogeno. "Qualcosa si muove – dice l'ad di Toyota Italia – ed è positivo che lo stesso ministro Delrio confermi l'intenzione del suo ministero di sostenere lo sviluppo di un piano per dotare di impianti di idrogeno la direttrice dell'autostrada del Brennero. Noi andremo avanti – conclude l'ad di Toyota Italia – ma auspichiamo che il governo percorra tutte le strade che possano portare ad una soluzione, perchè limitarsi a bloccare la mobilità dei cittadini è una via che nel medio-lungo periodo è perdente". (AGI)

(1 gennaio 2016)

(AGI) – Roma, 1 gen. – (di Massimo Maugeri) Bloccare le citta’ italiane “con targhe alterne o altri provvedimenti approssimativi e’ inutile e incide negativamente sull’umore dei cittadini e sulle speranze di ripresa economica: la soluzione su cui puntare nel medio periodo e’ quella di sviluppare le tecnologie legate all’ibrido”. Lo dice l’amministratore delegato di Toyota Italia, Andrea Carlucci, intervistato dall’Agi. Mentre le le principali citta’ italiane sono alle prese con l’emergenza smog, il numero uno italiano del colosso giapponese dell’auto rivendica la “rivoluzione” che Toyota ha iniziato quasi 20 anni fa, nel 1997, lanciando la tecnologia Hybrid, e che oggi ha portato la casa automobilistica nipponica a produrre 30 differenti modelli di auto ibrida. Secondo il manager, l’ibrido e’ “una chiara, affidabile e accessibile soluzione, di immediata applicazione”, e per questo “sarebbe auspicabile una incentivazione per la sostituzione di un parco auto, il piu’ vecchio d’Europa, ormai di difficile identificazione. Anche dopo i fatti venuti alla luce dal cosiddetto Diesel-gate”. L’impegno di Toyota, aggiunge il manager, e’ quello di “ridurre di oltre il 22% la media delle emissioni di CO2 dei nuovi modelli entro il 2020”. “Lavoriamo per ridurre la media globale delle emissioni di CO2 del 90% (rispetto alla media del 2010) – aggiunge Carlucci – grazie alla diffusione crescente di automobili a tecnologia ibrida e Fuel Cell ad idrogeno, grazie ad una serie di attivita’ e obiettivi chiave, tra cui realizzare vendite annuali globali dal 2020 di almeno 30.000 vetture equipaggiate con celle a combustibile (Fuel Cell), mettere sul mercato 1,5 milioni di vetture Hybrid all’anno per raggiungere il traguardo dei 15 milioni di unita’ entro il 2020 e ridurre di oltre il 22% la media delle emissioni di CO2 dei nuovi modelli entro il 2020 (rispetto alla media Toyota del 2010). Per questo, continua Carlucci, il dialogo con le istituzioni “e’ fondamentale”. I contatti con il governo, anche ad alto livello, sono in corso. E lo stesso manager riconosce come “significativa” l’apertura del ministro dei Trasporti Graziano Delrio, che in una intervista al Corriere della Sera di qualche giorno fa ha detto che “l’Italia non ha investito a sufficienza nell’auto elettrica e a idrogeno. E questo e’ un problema”. “Per noi l’ibrido, come l’elettrico, e’ una soluzione al terribile problema dell’inquinamento – insiste Carlucci – ma un’altra strada e’, secondo Toyota, la diversificazione delle risorse energetiche: con il modello Mirai (futuro in giapponese), la prima berlina ad idrogeno al mondo prodotta in larga scala, Toyota punta allo sviluppo di una societa’ basata sull’uso dell’idrogeno”. Le soluzioni sul tavolo sono molte, dalla messa a punto di una sorta di ‘piano Grenelle’ anche per l’Italia, alla diversificazione delle risorse energetiche, fino alla necessita’ di investimenti pubblici per la realizzazione di infrastrutture per l’idrogeno. “Qualcosa si muove – dice l’ad di Toyota Italia – ed e’ positivo che lo stesso ministro Delrio confermi l’intenzione del suo ministero di sostenere lo sviluppo di un piano per dotare di impianti di idrogeno la direttrice dell’autostrada del Brennero. Noi andremo avanti – conclude l’ad di Toyota Italia – ma auspichiamo che il governo percorra tutte le strade che possano portare ad una soluzione, perche’ limitarsi a bloccare la mobilita’ dei cittadini e’ una via che nel medio-lungo periodo e’ perdente”.
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