Ultime News

Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterEmail this to someone

(AGI) – Geneva, 18 feb. – Entro un settimana gli aiuti umanitari raggiungeranno le aree assediate in Siria. La previsione e’ delle Nazioni Unite, che si aspetta di poter soccorrere 18 tra villaggi e citta’ del paese mediorientale devastato dalla guerra civile e dall’intervento militare di diversi paesi, ed e’ stata fatta da Jan Egeland, consigliere speciale di Staffan de Mistura, inviato speciale del palazzo di Vetro in Siria. “”Abbiamo discusso della prossima fase, quella della necessita’ di raggiungere tutte le aree assediate -ha spiegato Egeland riferendosi all’incontro tra le delegazioni dei 17 paesi fdel Gruppo di sostegno alla Siria- e credo che saremo in grado di fare questo prima del prossimo incontro, che si terra’ questa settimana”
.

Roma – Negli ospedali italiani solo il 7,4% dei pazienti con malattie dell'apparato digerente è stato dallo specialista più adatto, il gastroenterologo. E' l'allarme che emerge dalla ricerca, sviluppata dall'Associazione italiana gastroenterologi e endoscopisti ospedalieri (Aigo) in collaborazione con il ministero della Salute, che ha analizzato per la prima volta in Italia oltre 4 milioni 800mila casi di pazienti ricoverati negli ospedali italiani tra il 2010 e il 2014. La ricerca è stata presentata questa mattina nel corso del convegno "Appropriatezza: valore determinante per il Sistema sanitario nazionale. Il contributo della gastroenterologia" al ministero della Salute. L'allarme dei gastroenterologi nasce dalla constatazione che i pazienti ricoverati per malattie dell'apparato digerente nel reparto 'sbagliato' rappresentano di gran lunga la maggiorparte: infatti, il 49,8% è curato in unità di chirurgia, il 23,9% in medicina, il 5% in pediatria e il 13,6% in altre unità operative ancora. Tutto ciò comporta gravi conseguenze in termini di ricovero più lungo, spreco di denaro pubblico, e soprattutto di rischi per la salute dei pazienti: al di fuori dei reparti di gastroenterologia, infatti, la mortalità intraospedaliera per malattie dell'apparato digerente raddoppia, salendo dal 2,2% ad una media del 4,1%. Per poter assicurare a tutti i pazienti le migliori cure, Aigo propone la creazione di reti regionali per le emergenze e il potenziamento e l'omogenea distribuzione sul territorio nazionale dei posti letto di gastroenterologia, anche ipotizzando l'utilizzo di posti di chirurgia inappropriatamente impiegati per erogare cure gastroenterologiche che oggi sono pari a circa il 40% di quelli impiegati per ricoveri per malattie dell'apparato digerente in chirurgia. I gastroenterologi italiani sottolineano che se tutti i pazienti con malattie dell'apparato digerente fossero ricoverati nel reparto appropriato, si registrerebbe un risparmio di almeno 360mila giornate di degenza ogni anno. (AGI)

Washington – I bambini nati in inverno hanno più probabilità di soffrire in futuro di asma o di avere problemi legati alla salute dei polmoni, rispetto a quelli concepiti nei mesi caldi. Uno studio della University of Bergen (Norvegia) ha trovato che coloro che sono nati in un giorno che va dal mese di novembre a gennaio hanno maggiori probabilita' di soffrire di problemi respiratori da adulti. Altri fattori che peggiorerebbero la salute dei polmoni sono le infezioni respiratorie avute da piccoli, nascere da una mamma avanti con gli anni o da una mamma che fuma. Al contrario, la presenza di un animale domestico, così come avere fratelli e sorelle, aumenta le probabilita' di un bambino di avere i polmoni più forti da adulto. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato i dati riguardanti più di 12mila persone. In particolare, hanno esaminato i dati relativi alla funzione polmonare di bambini con un'eta' compresa tra i 9 e gli 11 anni, poi seguiti dai 40 fino ai 70 anni d'eta'. I risultati sono stati pubblicati sulla rivista Plos One. (AGI)

Washington – Il Viagra potrebbe presto andare in pensione. La pillolina blu che ha rivoluzionato la vita sessuale di moltissimi uomini, potrebbe essere rimpiazzata da un'inusuale alternativa. Si tratta delle onde sonore che, in uno studio pubblicato sullo Scandinavian Journal of Urology e ripreso dal New Scientist, è risultata promettente contro la disfunzione erettile. La procedura prevede il posizionamento di una sonda sul pene, dopo aver applicato un gel per facilitare il passaggio delle onde d'urto. Questa cosiddetta "terapia con onde d'urto" (Eswt) si è dimostrata in grado di migliorare il flusso sanguigno al cuore, inducendo la crescita di vasi sanguigni. I ricercatori hanno ipotizzato che questo sistema possa anche migliorare la circolazione al pene. Questa procedura e' stata proposta come alternativa al Viagra in occasione di una riunione dell'European Society for Sexual Medicine a Madrid, in Spagna. La tecnica e' stata testata su 112 uomini con disfunzione erettile: la metà ha ricevuto 5 dosi settimanali di onde sonore a bassa intensita' concentrate su sei punti del pene; al resto dei volontari e' stato dato un placebo. Nessun uomo del campione e' stato in grado di avere rapporti sessuali prima dello studio senza l'aiuto di farmaco. Ma alla fine dello studio il 57 per cento degli uomini sottoposti all'Eswt è risultato idoneo ad avere rapporti sessuali. Nel gruppo di controllo è stato cosi' solo per il 9 per cento. Secondo Ilan Gruenwald del Rambam Medical Center di Haifa, in Israele, questo trattamento potrebbe rivelarsi una soluzione a lungo termine. Tuttavia, occorrono ulteriori test per verificare l'efficacia della tecnica e gli eventuali effetti collaterali. (AGI)

New York – Alcuni antibiotici molto comuni possono scatenare problemi al cervello, come confusione e delirio, più di quanto si credeva prima. E il delirio, che può essere accompagnato da allucinazioni e agitazione, aumenta le probabilita' di una persona di morire prima. Almeno questo è quanto emerso da uno studio dell'Harvard Medical School, pubblicato sulla rivista Neurology. Per arrivare a queste conclusioni i ricercatori hanno analizzato diversi casi di studio presenti in letteratura scientifica. In più di sette decenni, i ricercatori hanno trovato ben 391 casi di pazienti che hanno avuto problemi cerebrali dopo aver assunto antibiotici. I casi hanno riguardato in totale 54 diversi antibiotici, alcuni molto diffusi come la penicillina. Il 47 per cento dei soggetti studiati ha sofferto di deliri e allucinazioni, il 14 per cento ha avuto crisi epilettiche, il 15 involontarie contrazioni muscolari e il 5 ha perso il controllo dei movimenti del corpo. Dai dati degli elettroencefalogrammi, che rilevano l'attività elettrica del cervello, sono emerse anomalie nel 70 per cento dei casi. Inoltre, il 25 per cento delle persone che hanno sofferto di delirio hanno poi avuto un'insufficienza renale. Anche se non è chiaro il legame tra antibiotici e problemi cerebrali, i ricercatori sono convinti che sia importante approfondire. "Sono necessarie ulteriori ricerche, ma questi antibiotici dovrebbe essere considerati come una possibile causa di delirio", hanno concluso. (AGI)

Roma – Continuano a crescere i casi di influenza nel nostro Paese. Nell'ultima settimana, l'incidenza e' salita a 6,11 casi per mille, con altri 371mila italiani messi ko da febbre e dolori articolari. Il totale dall'inizio dell'epidemia e' di 2,3 milioni di casi. Lo segnala l'Istituto Superiore di Sanita' nel suo bollettino Influnet. A differenza degli altri anni, la curva epidemica, partita molto lentamente, continua a salire anche a inverno ormai quasi concluso, a causa del caldo anomalo che non ha fatto impennare i casi, come avviene solitamente, all'inizio dell'anno nuovo. Tutto lascia pensare dunque che il picco potrebbe ancora non essere stato raggiunto. Nel frattempo, le regioni piu' colpite sono Trentino, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio. A pagare lo scotto maggiore come sempre sono i bambini: nell'ultima settimana l'incidenza nella fascia 0-4 anni e' pari a 18,01 casi per mille, che scende a 14,68 nella fascia 5-14 e a 4,79 nell'eta' adulta (15-64 anni). (AGI) 

Nell’estate del 2014, al Gamescom di Colonia, venne annunciato il Teaser Trailer di un misterioso titolo horror in soggettiva, dal semplice titolo di P.T.

Rivelatosi in seguito come una vera e propria demo di un nuovo episodio della saga di Silent Hill, P.T. venne cancellato per questioni mai del tutto chiarite tra Konami e Hideo Kojima, vero deus ex machina dietro al progetto. Ma il successo della demo, caratterizzata da meccaniche originali e da un’atmosfera horror mai sperimentata prima, dimostrò agli sviluppatori come il pubblico fosse ormai sazio di invasioni di zombi, sparatorie, salti sulla sedia ed enigmi riciclati e fosse invece curioso di provare nuove strade.

L’eredità di quel geniale progetto viene oggi raccolta da alcuni sviluppatori, spesso piccoli e indipendenti, desiderosi di sperimentare nuovi sentieri videoludici. Uno di questi coraggiosi è senza dubbio Bloober Team Studio, piccola azienda polacca finora responsabile di titoli semi sconosciuti come Double Bloob e Basement Crawl, fondata nel 2008 da Peter Bielatowicz e Peter Babieno. Proposto inizialmente in via sperimentale per testarne le reazioni del pubblico, poi rivelatesi molto positive, Layers Of Fear è ora supportato da un ottimo sito ufficiale ed è disponibile su piattaforme Steam, Playstation 4 e Xbox One.

Dopo un po' la tensione diventa una costante...

Dopo un po’ la tensione diventa una costante…

La follia dell’arte

La mia sembrava una vita in grado di raggiungere la perfezione artistica, sentimentale, umana e professionale. Ero sposato con una splendida donna, mia musa ispiratrice, la cui bellezza veniva persino citata nei giornali locali, ero padre di una bambina altrettanto bella, e le mie abilità come pittore avevano portato i critici a paragonarmi ai grandi del passato come Caravaggio e Jan Van Eyck.

Vivevo e lavoravo in una in una splendida magione circondata da boschi, nel più classico degli scenari di un’Inghilterra vittoriana. Ma era tutta un’illusione, che nascondeva il mio tormento interiore e la mia ossessiva ricerca della perfezione, dell’opera d’arte assoluta. Una ricerca che mi portò a trascurare la mia famiglia, i miei amici, la mia salute, fino a rendermi costantemente folle e zoppo.

Ora non riesco più a distinguere la realtà dalle allucinazioni, e nel corso della mia avventura in questa villa ormai maledetta, che sembra cosciente, devo raccogliere lettere di famiglia, fotografie, appunti, esaminare scritte sui muri e leggere ritagli di giornali locali, nel tentativo di ricostruire quella che sembrava inizialmente la classica crisi di coppia di un artista frustrato, la mia crisi, ma che ben presto mi svelerà i dettagli di uno scenario ben più inquietante, che ha trasformato la mia ossessione nel voler creare l’opera d’arte assoluta in un viaggio nella follia, la mia follia.

...con qualche infarto in attesa dietro l'angolo

…con qualche infarto in attesa dietro l’angolo

La casa sull’abisso

Il sistema di controllo di Layers Of Fear su Xbox One e PlayStation 4 è in gran parte ripreso dalla versione PC, e funziona altrettanto bene. Alle levette analogiche, utilizzate per il movimento e per spostare la visuale (interamente in soggettiva), si aggiunge la semplice pressione del grilletto destro per afferrare e spostare oggetti ed elementi dello scenario. Non abbiamo una mappa, né un inventario (solo in rari casi l’unico oggetto raccolto viene visualizzato in basso a destra) e nemmeno un HUD su schermo. Un meccanismo ridotto quindi al minimo, che permette di concentrarsi esclusivamente sulle atmosfere e le ambientazioni della nostra avventura.

Come nella migliore tradizione delle avventure horror, ci ritroveremo in una villa che sembra cosciente, viva, senza sapere nulla di noi stessi, né del nostro passato. Anche le meccaniche di gioco risultano semplificate, forse un po’ troppo: oltre a esplorare le stanze della villa, raccogliere indizi e risolvere i pochi enigmi (alcuni dei quali decisamente ispirati) si fa poco altro. Più una sorta di incubo interattivo, quindi, piuttosto che un vero e proprio titolo videoludico.

Ma la forza del titolo di Bloober Team non sta nel voler proporre meccaniche complesse e ricercate, quanto nell’imporre al giocatore l’immersione in un’atmosfera ricercata e in una costante sensazione di ansia e impotenza. E qui il titolo mostra il suo lato migliore: le numerose stanze che compongono la magione sembrano dotate di vita propria, si spostano e cambiano in continuazione, eliminando qualsiasi punto di riferimento (e rendendo inutile la presenza di una mappa). Non sono rari i momenti in cui, dopo aver tentato di aprire una porta, torneremo indietro solo per scoprire che la stanza in cui ci trovavamo prima è ora totalmente cambiata. La villa stessa sembra essere un nemico, ma non l’unico: poco dopo l’inizio della nostra avventura inizieremo ad avere allucinazioni, a sentire voci e lamenti, a risolvere enigmi nel tentativo di uscire da una stanza bloccata e a incontrare varie presenze, tra le quali una particolarmente angosciante.

L’unica zona tranquilla è rappresentata da una sala dove potremo raccogliere i sei inquietanti oggetti legati alla trama, che troveremo nel corso delle nostre indagini, e archiviare le foto e i file più importanti. Ma anche qui è una tranquillità solo apparente: il progredire delle nostre indagini farà in modo che la stanza si popoli di reperti in grado di ricordarci l’incubo in cui ci troviamo, e al centro della sala un quadro, forse l’opera d’arte perfetta che volevamo realizzare, si arricchirà a mano a mano di particolari. Nella stanza si trova anche una lettera, inizialmente con solo due o tre parole scritte, ma che nel corso dell’avventura diventerà sempre più ricca di dettagli.

Il sistema di salvataggio è qui automatico, una costante ormai nei titoli attuali, ma con una nota di originalità che sottolinea ancora di più quanto questo sia in realtà un viaggio nella follia: una volta usciti dal gioco e ricaricata la posizione, inizieremo di nuovo nella stanza del quadro citata prima, ma usciti da questa ci ritroveremo subito nell’ultima stanza visitata nella sessione precedente, anche se questa si trovava inizialmente dalla parte opposta della villa. Un ulteriore tocco di classe che conferma quanto gli sviluppatori abbiano voluto scardinare qualsiasi certezza nel giocatore.

Gli enigmi, colonna centrale dell’opera di Bloober Team insieme all’eccellente atmosfera, variano dalla classica ricerca di codici per aprire le porte fino al tentativo di comprendere il senso delle allucinazioni del protagonista. Molte volte la possibilità di uscire da una stanza chiusa è strettamente legata al nostro modo di reagire davanti all’ennesima, riuscitissima allucinazione. In certe situazioni è sufficiente volgere lo sguardo in un’altra direzione per non trovare più la porta varcata in precedenza, e scoprire poco dopo un corridoio che, fino a qualche istante prima, non esisteva affatto. Altre volte invece dovremo venire a patti con le paure e i rimorsi più nascosti del protagonista in una serie di eventi scriptati, casuali, che rendono ogni sessione diversa dall’altra.

Nonostante l’impossibilità di morire, che se da una parte permette di concentrarsi sulle atmosfere dall’altra rovina un poco la natura horror del titolo, dopo un po’ diventa costante l’ansia (ma anche la curiosità) di scoprire cosa si celi dietro la prossima porta.

Alcune stanze sembrano quasi tranquille...

Alcune stanze sembrano quasi tranquille…

Tra pianti, lamenti e sussurri nelle tenebre

Il lato tecnico di Layers Of Fear, pur senza raggiungere i virtuosismi grafici delle produzioni più recenti (e dal budget più alto) risulta d’atmosfera e perfettamente studiato nel suo compito di incutere ansia e insicurezza nel giocatore. Le varie stanze della villa e gli ambienti sono realizzati con una cura più che sufficiente e con un ottimo uso di texture e illuminazioni, anche se alcune zone sono forse un po’ troppo scure e rendono necessario giocare in una stanza completamente buia. Solo in rari casi, in presenza di numerosi elementi sullo schermo, si assiste a un calo di frame rate. Ma se il lato puramente tecnico risulta abbastanza buono, è quello artistico a risultare di gran lunga il migliore. Ogni elemento della nostra avventura, dal design delle singole stanze fino alle apparizioni dei nemici, dall’uso quasi psichedelico delle allucinazioni fino ai quadri sulle pareti, è perfettamente realizzato allo scopo di trascinare il giocatore in un autentico viaggio nella follia, scardinando qualsiasi punto di riferimento a cui eravamo abituati in avventure simili.

Allo stesso livello del design artistico troviamo il comparto sonoro. Le poche musiche, tra le quali spicca il tema principale realizzato con un pianoforte, sono ben realizzate e perfettamente inserite nel contesto, senza mai risultare invadenti o fuori luogo. Discorso ben superiore per quanto riguarda invece gli effetti sonori (che coinvolgono anche il piccolo altoparlante del pad). A fronte di un doppiaggio inglese (con sottotitoli in italiano) più che buono, il titolo di Bloober Team offre un insieme di rumori ambientali, sussurri, pianti, grida, scricchiolii, voci e tuoni ottimamente realizzati, perfettamente studiati per incutere anch’essi un costante senso di disagio nel giocatore, senza fargli mancare qualche improvviso salto sulla sedia. Effetti sonori, precisiamo, che non sono stati messi solo per spavento gratuito o per semplice contorno sonoro, ma che costituiscono talvolta anch’essi degli indizi per capire cosa sia realmente accaduto nella nostra villa.

...sembrano, appunto

…sembrano, appunto

Layers Of Fear è un titolo che riprende i canoni del genere horror e li stravolge, li riscrive, li rielabora fino a tramutare il titolo di Bloober Team in una sorta di viaggio da incubo nella follia e nell’incertezza. Gli unici punti deboli del titolo sono rappresentati da una longevità piuttosto breve, intorno alle 3-4 ore complessive (specialmente se confrontata alla ventina di euro necessari per scaricare il titolo), e da una interattività piuttosto scarsa. Ma ogni elemento, dagli eccellenti effetti sonori fino alle scritte sui muri, passando per l’ottima atmosfera e per gli enigmi talvolta geniali, anche se piuttosto rari, si incastra perfettamente in un mosaico progettato per incutere un perenne senso di malessere. Decisamente ispirato a Silent Hill P.T. e alla migliore corrente cinematografica degli horror psicologici, Layers Of Fear è un eccellente e coraggioso esempio di come si possa rinnovare completamente un genere videoludico che, tra zombi, soldati, vampiri e alieni, stava iniziando a mostrare segni di scarsa originalità.

Washington - Dopo l'annuncio della storica visita di Barack Obama a Cuba, il fattore "C" potrebbe diventare uno dei temi chiave della campagna presidenziale negli Usa. Per ora ha gia' fatto 'irruzione' nel dibattito dei candidati alla nomination repubblicana. Sono stati soprattutto i due 'cubani', Marco Rubio e Ted Cruz, ad attaccare la politica del disgelo voluta dall'inquilino della Casa Bianca.

"E' un regime oppressivo. Non ci sono elezioni a Cuba, non c'e' scelta", ha detto Rubio, che e' figlio di immigrati cubani, durante il dibattito tv organizzato dalla Cnn. "Io voglio che i rapporti tra Stati Uniti e Cuba cambino ma la cosa deve essere reciproca". E invece, ha proseguito, dopo oltre un anno dall'apertura di Washington, il governo dell'Avana "resta piu' oppressivo che mai".

Anche secondo Ted Cruz, Obama non dovrebbe andare nell'isola dei Castro. "Non dovrebbe fare questo viaggio finche' i Castro sono al potere", ha sottolineato. "Mio padre ha conosciuto di persona il male e l'oppressione a Cuba", ha aggiunto. Il padre di Cruz fu arrestato e incarcerato negli anni '40 dal regime di Batista ma fuggi' negli Usa dopo la rivoluzione castrista perche' si opponeva al comunismo.

I repubblicani hanno inizialmente alzato le barricate contro la nuova era nei rapporti tra Washington e L'Avana. Finora – malgrado la volonta' di Obama – il Congresso, dominato dal Gop, non ha votato per elimimare il cosiddetto 'bloqueo', l'embargo che dura da 54 anni, anche se l'Amministrazione ha gia' varato diverse misure che lo allentano di fatto. Tuttavia, come spiega Politico.com, il fronte del 'no' fra i repubblicani si sta incrinando e gia' due governatori – l'ultimo Greg Abbott del Texas – sono 'sbarcati' sull'isola per parlare di cooperazione economica. Mercoledi' inoltre un gruppo bipartisan alla Camera ha annunciato il lancio di un "Gruppo di lavoro su Cuba". Senza contare il panel nel Senato a guida Gop che a dicembre aveva votato per revocare il divieto di viaggi nell'isola. I sondaggi, del resto, parlano chiaro: la maggior parte degli americani, compresi i votanti repubblicani, sono a favore della svolta pro-Cuba.

Quanto al fronte democratico, Hillary Clinton e Bernie Sander appoggiano la svolta di Obama. L'ex segretario di Stato a luglio aveva esortato il Congresso a togliere l'embargo contro l'Avana e porre fine a una politica fatta attraverso "vecchie lenti da guerra fredda".

Il 'socialista' Sanders, dal canto suo, gia' nel 1985 aveva parlato "bene" di Castro. In un'intervista risalente a 31 anni fa e rispolverata dai media in occasione della sua candidatura, il senatore del Vermont aveva osservato che il Lider maximo, pur "non perfetto", "ha dato un'educazione ai bambini, ha fornito loro assistenza sanitaria e ha trasformato totalmente la societa'". (AGI) 

(AGI) – Roma, 18 feb. – “L’opzione Qatar Airways e’ l’unica in grado di assicurare il rilancio e il consolidamento di Meridiana”. Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi, dopo l’incontro al Mise sul nuovo piano industriale di Meridiana alla luce del Memorandum of understanding siglato con Qatar Airways.
Durante l’incontro, si legge in una nota del ministero, i vertici di Meridiana hanno illustrato i punti principali del piano industriale che la compagnia aerea ritiene di poter sviluppare nell’arco di 3 anni e oggetto dell’accordo con il partner industriale Qatar Airways.
Il ministro Guidi ha esortato le parti ad avviare rapidamente il confronto sia sulle questioni occupazionali sia sugli aspetti legati al contratto di lavoro spiegando che l’opzione Qatar e’ l’unica in grado di assicurare il rilancio e il consolidamento di Meridiana. Le parti hanno accolto l’invito del ministro Guidi di avviare il confronto e si riuniranno nuovamente martedi’ prossimo al Mise. (AGI)
.

(AGI) – Roma, 18 feb. – L’Ocse ha rivisto al ribasso le previsioni sulla crescita del Pil italiano, stimato in espansione dello 0,6% nel 2015 e dell’1% nel 2016. Sono i dati contenuti nell’Interim Economic Outlook dell’organizzazione di Parigi. Nell’Economic Outlook dello scorso novembre il Pil italiano era stimato in crescita dello 0,8% nel 2015 e dell’1,4% nel 2016. Invariata la previsione di una crescita dell’1,4% nel 2017.
Quella della Ocse e’ comunque un’ondata di revisioni al ribasso. Nel dossier l’organizzazione di Parigi ha tagliato le stime di crescita di quasi tutte le maggiori economie dell’area, con la significativa eccezione dell’India, il cui Pil e’ stimato in crescita del 7,4% sia nel 2015 che nel 2016 (+0,1% rispetto alle stime di novembre) e del 7,3% nel 2017. Previsioni invariate per la Cina, che continua ad apparire orientata a un rallentamento (+6,9% nel 2015, +6,5% quest’anno e +6,2% l’anno venturo).
Per l’Eurozona si stima un’espansione dell’1,4% nel 2016 e dell’1,7% nel 2017 (+1,8% e +1,9% secondo le stime di novembre dopo un +1,5% nel 2015), mentre gli Usa si confermano in forma piu’ robusta, sia pur in ripiegamento: +2% nel 2016 e +2,2% nel 2017 (+2,5% e +2,4% a novembre) dopo un +2,4% nel 2015. Se la cava anche il Regno Unito: +2,1% nel 2016 e +2% nel 2017 (+2,4% e +2,3% secondo le stime di novembre) dopo un +2,2% nel 2015. Il Giappone rimane invece un po’ in affanno: +0,8% quest’anno e +0,6% l’anno venturo (+1% e +0,5% secondo le stime di novembre) dopo un +0,4% nel 2015.
Per quanto riguarda le principali economie dell’Eurozona, la revisione al ribasso piu’ dura spetta alla Germania: +1,3% nel 2016 e +1,7% nel 2017 (i dati di novembre prevedevano un +1,8% nel 2016 e un +2% nel 2017) dopo un +1,4% nel 2015. Regge bene, invece, la Francia che, dopo un’espansione dell’1,1% lo scorso anno, e’ vista in crescita dell’1,2% nel 2016 e dell’1,5% nel 2017, in entrambi i casi un taglio delle stime di appena lo 0,1%.
Il “cucchiaio di legno” rimane poi saldamente in mano al Brasile che, dopo aver bruciato un 3,8% lo scorso anno, e’ visto in contrazione del 4% nel 2016 e a Pil invariato nel 2017, laddove l’Economic Outlook di novembre stimava una flessione dell’1,2% nel 2016 e un’espansione dell’1,8% nel 2017. Le stime di crescita sul Pil mondiale (+3% nel 2015) sono state invece ridotte dello 0,3% sia per il 2016 (+3%) che per il 2017 (+3,3%). (AGI)
.