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Se il vostro interesse fosse solo ed esclusivamente il cibo, cosa sareste disposti a fare per esso? Questa è la domanda che Fang, protagonista di Fairy Fencer F: Advent Dark Force si pone spesso in quanto il cibo e il relax sono i suoi interessi primari (se non unici).
Il titolo di Compile Heart (conosciuti dai più grazie alla serie Hyperdimension Neptunia), distribuito da Bandai Namco, torna in una veste rimodernata e ampliata, dopo il suo debutto per la generazione passata dove non aveva fatto proprio una gran bella figura. I ragazzi di Compile Heart si giocano quindi una seconda chance con questa remastered per Playstation 4.

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Fra divinità e fate

Le peripezie di Fang hanno inizio quando, alla ricerca di cibo, viene a sapere che estraendo una leggendaria spada dal terreno questa potrà esaudire ogni desiderio. Assaporando già il sontuoso banchetto che tanto agognava, Fang estrae la spada, scoprendo solo dopo che quella spada è una delle Furie, grazie a Eryn, la Fata che si è risvegliata grazie al richiamo del nuovo proprietario della spada. Le Furie infatti sono armi magiche in quanto racchiudono il potere delle Fate che, una volta trovato il loro Fencer ideale(il guerriero che brandisce l’arma), vengono risvegliate, donando grande potere al guerriero a loro legatosi.

Le Furie hanno origini antiche: millenni prima delle avventure di Fang, ai confini fra la realtà ed il sogno, la Dea della Luce e il Dio del Male si scontrarono per anni e anni. Lo scontro continuò per anni e anni quando, entrambi finirono per cadere in un sonno eterno a causa proprio delle Furie: conficcandosi nei loro corpi infatti, sigillarono le due divinità e il loro immenso potere. Sono proprio loro due a muovere i Fencers per il mondo alla ricerca delle varie Furie ancora sparse per il mondo in quanto, secondo la leggenda, grazie al potere di tali armi sarà possibile liberare una delle due divinità, dandole la possibilità di eliminare l’altra. Vi sono quindi Fencers volti al bene, schierati con la Dea, e altri invece che agognano soltanto distruzione e morte, il cui obiettivo è risvegliare il Dio del Male.

La trama si svilupperà a volte in modo abbastanza prevedibile e, a tratti, in modo veramente piatto senza però togliere qualche pizzico di pepe disseminato lungo la via. Altra peculiarità sono i finali alternativi: infatti a seconda delle divinità risvegliata il finale potrà cambiare. Oltre a presentare diversi archi narrativi e diversi temi, i due percorsi permettono ai giocatori di poter reclutare diversi compagni di squadra e affrontare anche avversari diversi. Portare a termine Fairy Fairy F: Advent Dark Force richiederà almeno 55 ore di gioco mentre se è vostro interesse completare i tre diversi archi narrativi resterete incollati allo schermo per molto, molto più tempo.

Fairy Fencer F Advent Dark Force si mostra con un nuovo trailer
Come scateno la mia Furia

Il pezzo forte di ogni GDR è il battle system e quello di Fairy Fencer F ha basi solide. All’interno dei dungeon, che saranno purtroppo l’unica zona esplorabile del gioco, i mostri vagheranno liberamente e potremo ingaggiare la battaglia tentando di colpirli in modo tale da iniziare lo scontro con un attacco preventivo, mentre per evitarli basterà scattare velocemente, tramite la pressione del tasto R1. A differenza della versione PS3, nelle battaglie potremo schierare fino a 6 personaggi contemporaneamente e anche per tale motivo il titolo è stato totalmente riequilibrato e ricalibrato.

Le battaglie si svolgeranno a turni durante i quali potremo sfruttare magie e tecniche, pagando SP, oltre ai normali attacchi in combo. Ogni volta che porteremo a segno un colpo una barra detta Tension Gauge, si riempirà man mano. Una volta piena darà la possibilità al Fencer di fondersi con la sua fata, tramite il comando Fairize, aumentandone a dismisura i parametri oltre che a sbloccare temporaneamente le tecniche finali, utilizzabili solo in tale status. Ovviamente la trasformazione non sarà permanente: finirà quando il personaggio finirà K.O. o quando la barra si scaricherà nuovamente col tempo. Tuttavia anche noi potremo porvi fine, riselezionando il comando e conservando quindi parte della Tension Gauge.
Inoltre sfruttando le debolezze dei nemici (agli elementi o a determinati tipi di armi) potremo dar vita agli attacchi valanga (Avalanche Attack), potendo attaccare a catena con più personaggi, senza che sia necessariamente il loro turno.

A fine battaglia oltre i classici punti exp, verremo premiati anche con i punti WP (Weapon Point) che potremo spendere per apprendere nuove tecniche, magie, abilità o aumentare le statistiche secondarie fra le quali il range entro cui potremo muoverci in battaglia o la durata del Fairize.
Vi sono anche altri due modi per potenziare i nostri pg ossia tramite le Sfide o equipaggiando una Fata secondaria. Con le Sfide basterà compiere diverse azioni più volte (vincere un tot di battaglie, usare magie ecc) per venire subito ricompensati con un boost permanente delle statistiche. Mentre equipaggiare un’altra Fata oltre ad aumentare le nostre statistiche ci darà anche abilità particolari ad essa legate quali ad esempio la protezione ad un certo elemento.
Tali Fate potranno essere potenziate tramite il Godly Revival: per risvegliare una delle due divinità dovremo infatti estrarre le Furie una per una, scontrandoci con dei mini-boss e risvegliando le Fate al massimo potenziale.

Come accennato prima l’esplorazione sarà inesistente: all’interno della città e della world map ci muoveremo tramite dei menù o dei piccoli segnalini. Mentre saremo all’interno dei dungeon però potremo anche portare a termine svariate piccole quest, riportando degli oggetti e componenti richiesti, per averne altri in cambio.

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Nobuo e le Fate

Lo stile grafico è basato, come tutte le produzioni Compile Heart, sulla componente anime.  Il porting su Playstation 4 risulta essere molto più vivo e colorato della vecchia versione, con i suoi 1080p e i 60 fps. I modelli dei personaggi inoltre sono ben curati sebbene lo stesso non si possa dire dei dungeon e degli sfondi che risultano essere davvero poco ispirati e quasi privi di dettagli.
Per il comparto audio è meglio affidarsi al doppiaggio originale in giapponese, anziché al poco gradito inglese, affidandosi a quest’ultimo solo per i sottotitoli e i menu (non disponibili purtroppo in italiano).
La theme principale è stata curata da una vecchia conoscenza di ogni amante degli JRPG: il grande Nobuo Uematsu. Mentre il resto dei brani risulta essere, purtroppo abbastanza anonimo e arido.

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Fairy Fencer F. Advent Dark Force è sicuramente migliore della sua versione per old gen: ampliato, rivisitato e migliorato. Tuttavia non risulta centrare in pieno l’obiettivo: il combat system risulta essere solido ma non così innovativo, la trama  inoltre è poco coinvolgente e abbastanza piatta. L’acquisto è sicuramente consigliato per chi ha sia appassionato delle serie di Compile Heart, in quanto difficilmente farà impazzire gli altri giocatori, risultando solo un titolo nella media.