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Quando si vuole creare un film di serie B, è luogo comune creare qualcosa che abbia a che fare con le tette o con gli zombie. Questo è accaduto nella stragrande maggioranza dei casi (alla fine con risultati anche molto divertenti, come per esempio in L’Alba dei Morti Dementi), soprattutto nel panorama giapponese dove tale “umorismo” è molto di voga e ben riuscito (non avete ancora visto Hentai Kamen? Fatelo!), e viene riproposto nella sua salsa nonsense anche in altre occasioni mediatiche come i videogames (Lollipop Chainsaw la fa da padrone). E dunque, perchè non unire insieme sia le tette che gli zombie e creare qualcosa di assolutamente assurdo e fuori dagli schemi? Onechanbara è il risultato di ciò che ne uscirebbe fuori, partendo già dal suo titolo a lasciare un sorriso: è infatti un gioco di parole tra Onechan (sorellina) e Chanbara (l’onomatopea di due spade che si scontrano, solitamente usato in un contesto di samurai). Onechanbara è una serie su di giri che va avanti in Giappone già da una decina d’anni, con il suo primo titolo uscito nel 2004 su PS2 e che qui in Europa fu chiamato Zombie Zone. Ecco arrivare adesso qui da noi anche l’ultima incarnazione di questa saga, esclusiva Playstation 4 e dal nome Onechanbara Z2 Chaos.

Onechanbara Z2 Chaos - Recensione

Vampire e cacciatrici

Non appena inizierà il gioco, verremo immediatamente inclusi nel bel mezzo dell’azione. Protagoniste della storia sono due coppie di sorelle rivali: una coppia è formata dalle protagoniste degli altri Onechanbara, Kagura e Saaya, vampire cacciatrici di zombie, mentre l’altra contiene Aya e Saki, cacciatrici di mostri. Tra le due coppie scorre una forte rivalità e stanno per scontrarsi in una lotta all’ultimo sangue, tuttavia sulla scena appare una misteriosa donna ammantata che le spedisce nel sottosuolo, costringendole a collaborare per tornare al loro mondo sane e salve. Riuscirci non è difficile, ma una volta tornate sulla Terra le quattro ragazze scoprono che il mondo è stato letteralmente invaso da orde di zombie e mostri. Inutile dire che decideranno di comune accordo di mettere da parte le loro divergenze per fronteggiare questa minaccia.

Una volta che il gioco ci ha offerto questo canovaccio la storia non si evolverà più in maniera particolare, quindi non aspettatevi incredibili colpi di scena. Da qui in poi il tutto potrà riassumersi in “Ammazza gli zombie”.

Onechanbara Z2 Chaos - Recensione

Combo e sangue

Onechanbara Z2 Chaos ci metterà nei panni (molto succinti) di queste quattro protagoniste di cui abbiamo parlato. Saranno tutte e quattro disponibili contemporaneamente: difatti con la sola pressione di un pulsante avremo modo di “switchare” tra una ragazza e l’altra così da sfruttare le abilità e le caratteristiche di tutte quante loro per gestire combo sempre più lunghe e complesse.

Il tutto si presenta come un Musou alla Dynasty Warriors compreso il funzionamento basilare: un pulsante sarà dedicato agli attacchi leggeri e veloci, uno agli attacchi forti e lenti (i quali cambiano mossa a seconda di quanti attacchi leggeri sferreremo prima di quello pesante), e uno dedicato agli attacchi speciali. Il gioco è velocissimo e super sfrenato, sta di fatto però che come nei Musou, essendo zombie, i nostri avversari sono perlopiù carne da macello, incapaci di intendere e di volere e molto spesso impossibilitati a comprendere i nostri movimenti e a difendersi. Abbiamo notato che soprattutto gli attacchi in salto mandano in confusione tutti i nemici (compresi i boss), che rimangono a farsi picchiare malamente senza controbattere.

Le nostre cacciatrici dispongono di armi principali e secondarie, e si differenziano tutte l’un l’altra sia come velocità di attacco e di movimenti sia come potenza. Se una usa doppie spade, una usa invece una motosega e l’altra usa delle lame attaccate a catene come quelle di Kratos. Se le vampire sono in grado di ripristinare la energia vitale uccidendo i nemici e quindi potendo mantenere un’offensiva costante, le cacciatrici sono più subdole e tendono a usare tecniche di evasione e di bullet-time. Purtroppo, a parte le special, le trasformazioni delle ragazze (che potenzieranno le loro stat per alcuni secondi), e una barra che una volta riempita permette a tutte e quattro di scendere in campo insieme, non c’è molto altro. Per tutti i livelli sarà solamente un puro button mashing, che ci permetterà di giungere tranquillamente alla fine anche solo premendo ripetutamente lo stesso tasto. Questo vale anche per i boss, che nonostante siano sicuramente più interessanti e abbiano una sfida a “layer” in cui dovremo distruggere singolarmente le parti del loro corpo, l’unica novità in queste battaglie sono dei quick time events che fanno uso del trackpad sul controller della Playstation 4. Per tutto il resto dell’esperienza non avremo nemmeno una piccola variazione in termini di enigmi: gli stage si basano su stanze e corridoi lineari, da superare uno dopo l’altro dopo aver sconfitto l’orda di zombie di turno.

Onechanbara Z2 Chaos - Recensione

Telecamere e costumini

Graficamente, Onechanbara Z2 Chaos mostra come una produzione a basso budget possa giungere su console Playstation 4 nonostante un lato tecnico quasi vergognoso. A parte i modelli e le animazioni delle quattro protagoniste, tutto il resto sembra provenire dai tempi della PS2, con ambientazioni scarne e mal riprodotte, texture poco rifinite, modelli abbozzati e nemici a dir poco ripetitivi, che finiscono addirittura con il confondersi con gli effetti ambientali. La colonna sonora è gradevole, con ottime musiche e un buon doppiaggio inglese, anche se avremmo preferito la possibilità di scegliere le voci originali. La longevità è quasi vergognosa: in poco più di tre ore è possibile completare l’intero gioco, e a poco servono le sfide extra (nelle quali dovremo battere alcuni zombie sotto determinate condizioni) o la possibilità di sbloccare nuovi assurdi costumi per le ragazze.

Onechanbara Z2 Chaos - Recensione

Onechanbara Z2 Chaos, purtroppo, si rivela essere un titolo che decisamente non è in grado di permettersi un posto nella libreria PS4. Tecnicamente il titolo sembra piombato da due generazioni fa, e nonostante il gameplay possa risultare di primo acchitto divertente e veloce, risulta dopo pochi minuti estremamente ripetitivo e privo di variazione alcuna. Se a questo aggiungiamo che la campagna è completabile in poco più di tre ore, potete fare i vostri conti.