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(AGI) – Bruxelles, 10 lug. – Il Presidente dell’Eurogruppo, Jeroen Dijsselbloem, ha ricevuto la nuova proposta di riforme dal Governo greco. Lo annuncia il suo portavoce, aggiungendo che ora tali proposte saranno analizzate dalle istituzioni (Ue, Bce e Esm). Le proposte di riforme del governo greco sono dunque arrivate, come atteso, a un paio d’ore dalla scadenza fissata alla mezzanotte di oggi. Ora le istituzioni faranno la loro valutazione, che verra’ successivamente sottoposta ai ministri delle Finanze dell’Eurogruppo, la cui riunione e’ gia’ stata programmata per sabato pomeriggio. Successivamente, saranno i capi di Stato e di governo, prima in formato zona Euro e poi a Ventotto, a riunirsi nel pomeriggio di domenica. Le proposte sono anche l’elemento che servira’ all’Esm per valutare l’ammontare dell’eventuale nuovo programma triennale di aiuti, il terzo, richiesto ieri da Atene. La Commissione europea e la Bce, con il contributo del Fondo monetario internazionale, stanno da ieri procedendo con l’analisi della sostenibilita’ del debito ellenico.

Grecia: per il terzo salvataggio vuole 50 mld in 3 anni

Le proposte avanzate dalla Grecia all’Eurogruppo contengono tra l’altro l’impegno a raggiungere un avanzo primario dell’1% nel 2015 e del 2% nel 2016, l’Iva al 23% per i ristoranti e al 13% per gli hotel, l’introduzione dell’Iva per le isole entro la fine del 2016, l’aumento delle tasse per le societa’ e per gli armatori, la graduale riduzione dei benefici Ekas per i pensionati entro il 2019, l’aumento immediato della tassa sul lusso e sulla pubblicita’ in tv, l’introduzione di un nuovo sistema di contrattazione collettiva entro la fine del 2015.

Secondo le rivelazioni del giornale ‘Kathimerini’, la Grecia avrebbe preparato da presentare a Bruxelles un pacchetto di riforme da 12 miliardi di euro da realizzare in due anni per avere in cambio un terzo piano di aiuti. Quella di 12 miliardi e’ una cifra superiore agli 8 miliardi di euro precedentemente stimati per le riforme. Secondo ‘Kathimerini’, l’obiettivo di Atene e’ quello di evitare il ritorno alla recessione. La stima del governo, soprattutto a causa delle misure sul controllo dei capitali, e’ che il Pil quest’anno invece di crescere dello 0,5% subira’ una recessione del 3%.