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In Israele Bnei Brak, la città abitata principalmente da ebrei ultra-ortodossi alle porte di Tel Aviv, è stata decretata ‘zona rossa’ per combattere la diffusione del coronavirus. Le autorità hanno inviato oltre un migliaio di agenti per pattugliare le strade e monitorare il rispetto delle misure adottate.

Decine di checkpoint sono stati allestiti agli ingressi e alle uscite della città: ai residenti non è consentito lasciare Bnei Brak se non in circostanze speciali.

Inoltre, le misure restrittive già in vigore nel Paese prevedono forti limitazioni nei movimenti, con l’obbligo di restare a casa se non per fare la spesa o andare in farmacia.

I malati così come quelli a forte rischio di contagio saranno trasferiti fuori dalla città per cercare di bloccare la diffusione del Covid-19. In caso di resistenza all’azione degli agenti, questi ultimi sono autorizzati a un uso “proporzionato della forza”, ha avvertito la polizia.

La comunità ultraortodossa è tra le più colpite dal contagio a causa della resistenza dei seguaci nei confronti delle misure di distanziamento sociale imposte dal governo per cercare di rallentare la diffusione del coronavirus nel Paese.

Nei giorni scorsi, la polizia ha intensificato operazioni di controllo a Bnei Brak e Mea Sharim, arrestando diverse persone, facendo multe e chiudendo sinagoghe che non avevano rispettato il divieto di assembramenti.

Le due enclave ultraortodosse sono i principali focolai di coronavirus nello Stato ebraico: nella città di 200 mila abitanti vicino Tel Aviv sono stati registrati finora 966 casi ma secondo la stima di uno dei principali gruppi di assicurazione e assistenza medica, Maccabi, quasi il 40% dei residenti (pari a 75 mila persone) è stato contagiato.

In totale in Israele ufficialmente sono oltre 7 mila le persone risultate positive e in 37 sono morte. L’imposizione della zona rossa a Bnei Brak durerà almeno una settimana con la possibilità per il governo di estenderla di cinque giorni per volta. La misura potrebbe essere adottata anche per Elad, un’altra città ultraortodossa dove sono stati registrati diversi casi.