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È allarme coronavirus su una nave da crociera, la Diamond Princess, che è stata messa in quarantena mentre si preparava a sbarcare nel porto giapponese di Yokohama: tra le 3700 persone a bordo, ci sono almeno 10 contagiati dal nuovo coronavirus della polmonite.

Le autorità nipponiche hanno reso noti i risultati solo della prima serie di test effettuati su 31 delle persone a bordo della nave, che appartiene al gruppo americano Carnival Corp (circa 2.700 passeggeri e 1.000 membri dell’equipaggio). Quindi il timore concreto è che il numero totale di infezioni sia piu’ elevato. I dieci passeggeri già contagiati sono stati ricoverati in ospedale e nessuno di loro ha sintomi gravi, ha assicurato il ministro della sanità, Katsunobu Kato.

La nave da crociera si è ancorata vicino al porto di Yokohama lunedì. Le autorità giapponesi hanno negato lo sbarco e l’hanno messa in quarantena dopo un primo contagio dal virus, in uno dei passeggeri: un uomo di 80 anni, originario di Hong Kong, che era sbarcato la scorsa settimana nel territorio autonomo cinese, una delle tappe della crociera salpata il 20 gennaio da Yokohama e che ha toccato anche i porti di Okinawa e Kagoshima.

A quel punto il ministero ha inviato un team di medici e funzionari a bordo della nave e ha iniziato a fare i test sui 273 membri dell’equipaggio e passeggeri considerati in stretto contatto con l’uomo di Hong Kong o che presentavano sintomi di possibile contagio. I risultati, ha assicurato Kato, arriveranno presto. Tra i 2.666 passeggeri, ci sono 1.281 giapponesi e cittadini di altre 56 nazionalità: tutti dovranno restare a bordo per 14 giorni, a partire da oggi, per continuare con i controlli medici e dar modo di accertare possibili nuovi infezioni.

I medici inviati a bordo effettueranno i test innanzitutto sugli anziani e le persone con malattie croniche, perché quelli considerati piu’ a rischio. Intanto e’ previsto che in giornata la nave si avvicini al porto per approvvigionarsi di alimenti e acqua dolce.

Il governo comunque ha preannunciato nuove misure per contenere l’espansione del virus, che in Giappone ha già contagiato una trentina di persone (comprese quelle a bordo della nave). Per il momento, il Giappone impedisce l’ingresso nel Paese agli stranieri che sono stati, nelle ultime due settimane, nella provincia dell’Hubei, epicentro dell’epidemia, oltreché ai cittadini cinesi i cui passaporti sono stati rilasciati in quella regione.

Adesso il governo di Tokyo pensa di espandere le regioni della Cina ai cui cittadini e’ temporaneamente proibito entrare nel Paese, come ha spiegato martedì lo stesso premier Shinzo Abe, nel corso di un’audizione in una commissione parlamentare.