Ultime News
Share on FacebookShare on Google+Tweet about this on TwitterEmail this to someone

La morte di una studentessa universitaria che spendeva solo due yuan al giorno (26 centesimi di euro) per nutrirsi e destinava il resto del denaro alle spese per le cure mediche del fratello, ha fatto infuriare gli utenti di Internet in Cina, portando alla luce un nuovo caso di povertà estrema.

Wu Huayan, 24 anni, originaria di un villaggio nella provincia sud-occidentale del Guizhou, una delle aree più povere della Cina, è morta lunedì scorso, secondo quanto riferiscono i media locali. Wu soffriva di malnutrizione: con la cifra che destinava al cibo poteva permettersi solo peperoncini e un pugno di riso, ed era arrivata a pesare 21 chilogrammi.

Provata nel fisico, soffriva di problemi al cuore e ai reni. Era alta 135 centimetri: aveva anche perso le sopracciglia, e una parte dei capelli. I vestiti che indossava erano solitamente frutto di donazioni, ed erano spesso inadeguati alle basse temperature, secondo la testimonianza di un compaesano che la conosceva citato dal Quotidiano del Popolo.

Un video di due minuti di durata, che la riprende seduta sul letto dell’ospedale della Guizhou Medical University presso cui era ricoverata, visibilmente deperita, è stato visualizzato oltre cinque milioni di volte negli ultimi giorni. Al Chongqing Morning Post, Wu ha dichiarato di avere deciso di rivolgersi ai media dopo avere visto morire suo padre e sua nonna che non avevano  i soldi per curarsi.

Wu aveva perso entrambi i genitori: sua madre era morta quando aveva quattro anni, mentre il padre quando ne aveva 18. Rimasta sola con il fratello minore, che soffre di problemi mentali aveva detto: “Non voglio fare la stessa fine, aspettare di morire a causa della poverta’”.

Lo scorso anno, la notizia della sua malnutrizione aveva commosso gli utenti di Internet ed erano stati raccolti per lei oltre un milione di yuan (circa 130 mila euro), ma a Wu ne arrivarono solo ventimila (2.600 euro) dalla charity che aveva organizzato la raccolta fondi. Il gruppo, la China Charities Aid Foundation for Children, ha spiegato che Wu e i suoi zii – che si prendevano cura di lei e del fratello con una disponibilità finanziaria di soli 300 yuan al mese (39 euro) – volevano risparmiare per un’operazione chirurgica cui la giovane si sarebbe sottoposta e per la riabilitazione, ma la motivazione non ha convinto gli utenti di Internet che hanno accusato l’associazione di essersi intascata i soldi delle donazioni.

Il caso di Wu Huayan ha riacceso i riflettori sul problema della povertà in Cina, che il presidente Xi Jinping vuole sradicare, e stride con le affermazioni di alcuni funzionari locali: recentemente, la provincia del Jiangsu ha reso noto di avere solo 17 cittadini poveri su oltre 80 milioni di abitanti, una cifra pari allo 0,00000021% della popolazione, irrisa su Internet.

La vicenda della giovane studentessa morta denutrita getta un’ombra anche sugli enti di beneficenza in Cina, in un momento in cui crescono le donazioni, aumentate del 27% nel 2019 rispetto all’anno precedente, a 3,17 miliardi di yuan (412,5 milioni di euro).