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“La situazione, con queste continue provocazioni da entrambi i fronti, si sta complicando. E ora l’Europa dovrà spiegare da che parte sta, se con Trump o con l’Iran”. Tiziana Ciavardini, giornalista e antropologa, che ha vissuto 12 anni in Iran, prova a tracciare le ricadute della crisi scatenata dal sequestro, nello Stretto di Hormuz, di una petroliera britannica da parte dei Pasdaran.

“La situazione in Iran in questo momento è drammatica. Mentre si cerca di trovare un accordo internazionale nella speranza che vengano rimosse le sanzioni che hanno portato allo stremo il popolo, il regime continua a violare i diritti umani con casi di condanne a cittadini di doppia nazionalità rendendo quello stesso popolo ancora più fragile, inerme e soprattutto impaurito. La parola chiave in questo momento è ‘attesa’: attesa di decisioni, attesa di conferme, anche da parte dell’Europa che ancora non ha ben chiaro da quale parte schierarsi”.

Ciavardini ricorda che “l’elezione alla presidenza del moderato Hassan Rohani aveva suscitato tantissime speranze, che però sono rimaste tali, non solo a livello economico ma anche su quello dei diritti umani” perché Rohani “non puo’ schierarsi in maniera frontale contro la magistratura, che continua a far tacere il dissenso, imprigiona spesso senza motivo, arresta chi va alle feste o le donne che provano a non indossare il velo. Anche le esecuzioni capitali, per quel che se ne sa, continuano e vengono giustiziati anche detenuti giovanissimi, magari perché ritenuti colpevoli di reati commessi quando erano minorenni. La magistratura continua a fare quello che fatto dalla rivoluzione ad oggi”. Gli ultimi arresti dei cittadini con doppia nazionalità sono emblematici.

Nazanin Zaghari-Ratcliffe, l’anglo-iraniana detenuta a Teheran dall’aprile 2016 con l’accusa di spionaggio, sta scontando 5 anni a Evin, la prigione alle porte di Teheran: era stata arrestata all’aeroporto di Teheran mentre si imbarcava per la Gran Bretagna dopo due settimane di vacanza in Iran con la figlia Gabriella. E’ stata condannata e la bimba, nel frattempo affidata ai nonni materni, è da allora bloccata a Teheran”. E non è l’unico caso, almeno un’altra decina di iraniani con doppia cittadinanza sono nelle carceri di Teheran.

“È dei giorni scorsi la notizia dell’arresto in Iran dell’antropologa franco-iraniana Fariba Adelkhah“. Chi ha la doppia nazionalità in Iran viene considerato e, dice Ciavardini, “il rischio di essere arrestati anche se non hai fatto nulla, magari con l’accusa di spionaggio. Questi prigionieri vengono poi usati come merce di scambio”. Insomma un contesto cupo, “che porterà, io credo, a far eleggere alle elezioni presidenziali del prossimo anno un esponente del fronte conservatore. La gente dirà visto che Rohani, moderato e riformista, non ci ha garantito quel che speravamo, votiamo per un conservatore”.